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«E quello cos'era?» gli domandò Thor con un sorriso furbetto.

Attraversato il Bifrǫst, i due fratelli stavano camminando lungo il ponte per raggiungere il palazzo di Odino, i mantelli che ondeggiavano sulle loro spalle.

«Non so di che parli» borbottò Loki.

Thor gli diede di gomito. «Qualcuno ha sciolto la tua metà di ghiaccio, fratellino!»

«Smettila.»

«Non c'è nulla di male, anzi! Era ora che anche tu...»

«Ti ho detto di smetterla. Non voglio parlarne.»

Thor gongolò. «Come vuoi. Ma sappi che sono l'unico altro asgardiano a essersi innamorato di una midgardiana. Quindi sono l'unico che può capirti. E poi sono tuo fratello!»

Loki scosse la testa e sollevò gli occhi al cielo.

Raggiunsero il palazzo e poi le stanze della regina, dove Frigga vegliava su Jane.

La ragazza corse incontro a Thor e non appena vide Loki gli rifilò un ceffone. «Questo è per New York!»

«Due donne terrestri, due schiaffi» si disse Loki, quasi soddisfatto di quel risultato.

Thor intervenne per timore della reazione del fratello. «Jane, lui è qui per te.»

«Ah, no» ridacchiò Loki. «Non è proprio così. Non lo faccio per lei.»

Jane lo fulminò con lo sguardo. «È ovvio, lo fai per te stesso. Significa che hai un secondo fine e che ci tradirai.»

Il Dio dell'Inganno si crucciò. «Tu non mi conosci, midgardiana. Sei un'ingrata e sei anche parecchio stupida se ti rivolgi a me in questo modo.»

«Dimostrami che mi sbaglio, allora» lo sfidò.

«Io non devo dimostrarti proprio nulla. Me ne infischio di quello che pensi di me. Io faccio quello che voglio per i motivi che voglio. E qualunque essi siano, la tua vita ora dipende da me» ghignò. «Tanti auguri!»

Frigga, che fino a quel momento era rimasta in disparte a osservare, si avvicinò ai suoi figli e alla ragazza. Con le sue vesti dorate, ricamate con fili cremisi e argento, la Madre degli Dei era la regalità fatta a persona.

«Loki, sono felice che tu sia tornato» gli sorrise dolcemente.

Il Dio dell'Inganno inclinò leggermente il capo in segno di rispetto. Era l'unica persona verso cui quel gesto gli riusciva spontaneo.

«Thor» disse Frigga, «prima che andiate, permettimi di parlare in privato con tuo fratello».

«Certamente, madre» accettò con un sorriso, invitando poi Jane a precederlo nell'uscire dalle stanze della regina.

Non appena furono soli, Frigga fece cenno al figlio di seguirla nella terrazza, un'ampia balconata con ringhiere dorate avvolte da rampicanti in fiore, con sedute dai cuscini in velluto e sfarzosi baldacchini. La regina si accomodò su una delle poltroncine e fissò il suo sguardo dolce su Loki.

«È passato parecchio tempo da quando sei partito per Midgard» disse. «E se non fosse stato per Thor, non saresti tornato.»

Loki guardò sua madre restando in piedi davanti a lei, il vento trasportava il profumo inebriante dei fiori sbocciati.

«Ero occupato.»

«Nel tentativo di appropriarti del Diamante Perduto?» domandò, pur sapendo la verità.

Il Dio dell'Inganno si avvicinò alla balaustra e appoggiò le mani sulla ringhiera; lasciò che lo sguardo scivolasse su Asgard e oltre, fino all'orizzonte.

LOKI - Non c'è ingannoWhere stories live. Discover now