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"Stare con te o stare senza di te

è l'unico modo che ho per misurare il tempo."

(Jorge Luis Borges)


Ciò che per chi era rimasto erano stati cinque lunghi anni, per chi se ne era andato era stato un battito di ciglia.

Valeva anche per Amy, che inspiegabilmente si ritrovava ad abbracciare una versione adolescenziale del suo "piccolo" Danny, che piangeva e rideva nel rivederla dopo tanto tempo, che riversava in lacrime la disperazione e la speranza che si erano alternati nel suo cuore giorno dopo giorno.

Pianse anche lei, per ciò che si era persa, per tutto quello che non avrebbe mai vissuto insieme a lui, quell'età delicata di passaggio da bambino a ragazzo. Ma quello che contava ora era che fosse tornata, che potesse essergli affianco da quel momento in poi. Avrebbe recuperato il tempo perduto e avrebbe scoperto che persona era diventata il suo cowboy.

Daniel era cresciuto, ma a lei bastò poco per capire che era sempre il bambino che aveva adottato.

«Ha funzionato! Ha funzionato! Mamma, sei tornata!» continuava a dire mentre l'abbracciava.

Amy non riusciva che a scusarsi anche se non aveva colpe della sua scomparsa. Ma le sanguinava il cuore al pensiero di come doveva essersi sentito Daniel in tutto quel tempo e del fatto che lei non era lì a consolarlo come si era ripromessa di fare.

«Papà tornerà presto! Deve tornare! Tu sei qui e ora possiamo andare avanti tutti insieme!»

Amy accarezzò il viso del figlio e sorrise. «Papà?» chiese, positivamente meravigliata.

«Sì, certo! Loki! Cioè... in realtà, non credo di averlo mai chiamato così finora» si rese conto il ragazzo. «Mi è venuto... spontaneo!»

Amy sentì le lacrime pungerle gli occhi. Di nuovo. «È tornato sano e salvo da Asgard, quindi» disse con sollievo, ricordando di averlo visto l'ultima volta quando lo aveva salutato perché andava a combattere contro la sorella Hela.

Daniel sorrise e annuì. «Sì. Sono successe parecchie cose, da allora. E non mi ha mai lasciato solo.»

Amy lo abbracciò ancora una volta e lo baciò tra i capelli ricci. «Accidenti, come sei alto! Non ho più bisogno di chinarmi e tra un po' devo mettermi sulle punte dei piedi!» esclamò facendolo ridere. «Lui dov'è ora?»

«Al quartier generale degli Avengers. È partito con un procione e con Hulk.» Amy lo guardò con un lieve allarmismo nel volto. «Possiamo stare tranquilli, sono in gamba.»

«Hai detto procione

«Sì, ma un procione armato» specificò. «Hanno parlato di viaggio nel tempo. A quanto pare ha funzionato.»

«Viaggio nel tempo?!»

Daniel sogghignò. «Mamma, la smetti di ripetere tutto quello che dico?»

«E tu ti rendi conto di quello che dici?!» esclamò ridendo insieme a lui.

Il ragazzo la trascinò fino agli sgabelli dell'isola della cucina per farla sedere. «Ti preparo un caffè. È una delle prime cose che mi ha insegnato Loki. Te ne faccio uno e ti aggiorno il più possibile su cos'è successo sulla Terra mentre non c'eri.»

Amy non riusciva a smettere di sorridere, trasportata dalla felicità e dall'entusiasmo di Daniel, ascoltandolo mentre le raccontava di Thanos e delle Gemme e della battaglia che c'era stata nel Wakanda. Le raccontò anche della scuola, dei suoi amici, degli alti e bassi nei voti e di come si era scontrato con Loki. Sembrava impossibile che in cinque anni potessero accadere tutte quelle cose, mentre lei non era invecchiata di un giorno.

LOKI - Non c'è ingannoWhere stories live. Discover now