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Nei due anni durante i quali Loki aveva vagabondato per Midgard, ad Asgard erano accaduti avvenimenti per lui inimmaginabili. Thor attese che fosse ben chiuso in cella prima di raccontargli dell'invasione da parte degli Elfi Oscuri, del coinvolgimento della sua midgardiana Jane e della morte della loro amata madre Frigga.

Loki trascorse giorni interi a crogiolarsi nel dolore e nel rimpianto di non aver potuto abbracciare e salutare la Madre degli Dei un'ultima volta, rammaricandosi che lei se ne fosse andata sapendo ciò che aveva combinato a New York e probabilmente vergognandosi di lui.

Odino andò a fargli visita solamente dopo dieci giorni, fermandosi di fronte alle pareti invisibili della cella e guardando quel figlio distrutto da sentimenti da troppo tempo sopiti.

Loki, seduto a terra con la schiena contro il muro, sollevò lo sguardo dal libro su cui era fermo alla stessa riga da ore, al padre. Il Dio dell'Inganno sembrava svuotato da ogni sorta di emozione positiva, schiacciato e travolto dal malessere che gli dava la perdita dell'unica persona che fino a quel momento avesse mai amato. Nei momenti di maggiore disperazione, Loki si aggrappava al ricordo di un'altra donna: Amy. Non aveva più avuto visioni della ragazza, ma lui non aveva smesso di riportarla alla mente. Lei era il suo balsamo, alleviava il trascorrere monotono delle giornate e gli ricordava che c'era ancora qualcuno che gli voleva bene nonostante tutto. Il fatto che probabilmente non l'avrebbe mai più rivista, era qualcosa che per il momento non voleva neanche prendere in considerazione. O almeno, non finché Odino non avesse deciso per quanto tempo avrebbe dovuto starsene in gattabuia.

Comprendendo che il Dio dell'Inganno non avrebbe mai cominciato una conversazione, fu il Padre degli Dei a rompere il ghiaccio. «Mi duole vederti ridotto così, figlio mio.»

Loki batté le palpebre molto lentamente, evidenziando la sua noia e la sua poca voglia di affrontare un discorso. «Ne dubito.»

«Perché insisti nel crede che io non ti voglia bene?»

«Perché hai aspettato dieci giorni prima di scendere quaggiù» rispose atono. Ostentava indifferenza, ma la verità era che perdere sua madre gli aveva fatto capire quanto fosse effimera la vita anche per gli dei. Gli asgardiani erano un popolo forte e longevo, mai avrebbe immaginato una così prematura dipartita della regina. Saperla lì, a palazzo, ad aspettarlo in qualunque momento, qualunque malefatta avesse combinato, era una delle poche, pochissime, certezze che avesse mai avuto. E ora si era sgretolata e lui non aveva potuto farci nulla. Una colonna portante della sua vita era crollata e ora lui restava in piedi solamente grazie a dei fragili puntelli. Quello che gli serviva era costruire e cementare una nuova colonna, ma il rischio che correva restando isolato in quella cella era che invece, giorno dopo giorno, avrebbe edificato un'imponente e invalicabile cinta muraria. E non era quello che voleva, non ora che aveva capito l'importanza dei sentimenti.

Odino lesse il tormento nei suoi occhi freddi come il ghiaccio. «Nessun padre gode nel vedere il proprio figlio in prigione.»

«E non hai pensato che forse potevo aver bisogno di te?»

Il Padre degli Dei spalancò di più il suo unico occhio, lo sbigottimento per l'affermazione di suo figlio si appropriò del suo viso.

«Già, come immaginavo» commentò Loki. «Hai pensato solo a te stesso.» Chiuse il libro bruscamente, un tonfo sordo si propagò tra pareti ristrette della cella. «Per fortuna c'è il mio fratellone che viene a farmi visita. Quale pianeta è andato a salvare oggi? Dimmi, padre, così mi preparerò ad ascoltare le sue eroiche gesta al suo ritorno.»

«Potresti affiancarlo, se solo ti interessasse il bene di altri» ribatté Odino.

Loki gli rifilò uno sguardo infuocato. «Thor è tanto logorroico con me quanto non lo è con te.» Si alzò in piedi e lanciò il libro sul letto. «Non ti ha raccontato come è riuscito a riportarmi a casa?» Si avvicinò alla barriera invisibile che lo divideva dal mondo esterno, i suoi occhi non smisero di fissare il viso del Padre degli Dei. «Non sarò di certo io a farlo.»

LOKI - Non c'è ingannoOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz