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Il mattino, dopo aver svegliato Danny e avergli fatto fretta per prepararsi per andare a scuola, Amy si trascinò a stento in cucina, dove Loki l'accolse con un sorriso sfrontato e una tazza di caffè già pronta per lei.

«Come fai a essere così reattivo?» gli domandò crollando sullo sgabello dell'isola della cucina. «Lo avevo detto che era una pessima idea... ho dormito pochissimo» borbottò arrossendo al ricordo di quanto accaduto.

Loki continuò a sogghignare. «Devi irrobustirti, midgardiana. Erano solo baci, dopotutto.»

Amy mugugnò una protesta, poi fece colazione in silenzio.

Dopo qualche minuto Danny li raggiunse di corsa, si arrampicò su una sedia e affondò la mano dentro il pacco dei biscotti.

«Ehi, ometto» gli sorrise Amy. «Sei stato bravo ieri sera?»

Il bambino intinse il biscotto nel latte e spostò lo sguardo da lei a Loki, poi di nuovo a lei. «Sì!» esclamò prima di mangiare.

La ragazza assottigliò lo sguardo, poi si rivolse a Loki. «Sì?» ripeté con scetticismo.

Il Dio dell'Inganno strinse le spalle. «Forse abbiamo fatto un po' tardi» ammise. «Ma guardalo, è pimpante stamattina» aggiunse subito notando il cipiglio di Amy.

«Non avevi detto che riuscivi a convincerlo ad andare a dormire?»

«Be', sì, ma prima dovevamo finire di vedere Il ritorno del Re e lo sai anche tu che quel film dura un'eternità» si giustificò.

«Avevamo detto nei weekend! Il giovedì sulla Terra non rientra nel weekend!»

Loki la guardò con perplessità. «D'accordo, ma la bertuccia sta bene, non vedi?»

«Non è questo il punto!» ribatté lei. «Cioè... è ovvio che mi interessa che Danny stia bene, ma non capisco perché tu debba sempre fare come ti pare!»

«Sempre?» ripeté, leggermente offeso. «Non ti sei accorta che ultimamente la mia vita ruota intorno a te?»

Amy lo guardò, colpita dalle sue parole. Non era stata un'accusa, quella di Loki, piuttosto una specie di dichiarazione.

Si passò una mano sul viso e scosse la testa. «Finisci di mangiare, Danny. Appena sono pronta ti porto a scuola» disse alzandosi dallo sgabello e imboccando il corridoio.

Si fermò appena dietro l'angolo, quando sentì il bambino chiedere a Loki: «Perché è arrabbiata?».

«Eccoti una lezione di vita, bertuccia. Non importa di quale pianeta siano: noi uomini le donne non le capiremo mai.»

Amy sospirò. Non riusciva a capirsi neanche lei.

*

Accompagnato Daniel a scuola, Amy tornò subito a casa.

Loki non c'era.

«Sei una vigliacca, Amy» si disse.

Trascorse la mattinata a pulire le stanze e a fare lavatrici, tenendosi impegnata e ascoltando la musica per non pensare troppo a quello che aveva combinato.

Quando ormai aveva tirato a lucido l'intera casa, di Loki non c'era ancora neanche l'ombra. Si accasciò sul divano e si prese la testa tra le mani. «Che cos'ho fatto?»

«Se lo stanno chiedendo tutti in sala.»

Amy sollevò il capo e vide Loki a braccia conserte appoggiato allo stipite della porta di casa.

«Le follie dell'Imperatore, l'impiastro lo mette spesso a cena, quando non ci sei» sorrise.

La ragazza si alzò e gli andò incontro, abbracciandolo e lasciandolo spiazzato per questo.

LOKI - Non c'è ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora