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Spesso s'incontra
il proprio destino
nella via che s'era presa
per evitarlo.
-Jean de La Fontaine-

Clifton, Arizona

-No, no, no ti prego, non farmi questo- Sky sbuffò sonoramente per l'ennesima volta. -Ma dai, Harry, sei peggio di un bambino, vuoi scendere da questa macchina una buona volta?!- Sky sussulta quando Harry sbatté la testa contro il volante scuotendola. Erano ormai dieci minuti che la ragazza era dalla parte del voltante, in piedi, a cercare di far scendere Harry per entrare dal dentista. Finalmente il ragazzo alzò gli occhi e sospirò. -Okay, va bene, ma ti avverto. Se mi fa male gli tiro un morso e gli stacco un dito- Sky alzò gli occhi al cielo ridacchiando, probabilmente più per esasperazione. Finalmente il ragazzo si degnò di scendere dalla macchina e si avviarono verso lo studio dentistico. Si sedettero su due sedie nere ed intorno c'erano varie persone, tra cui bambini più calmi di Harry. -Vuoi fermare quella gamba?- sbottò all'improvviso Sky. Harry la fissò rendendosi conto che non riusciva a smettere di battere il tallone sul pavimento. All'inizio Sky pensava che scherzasse, ma Harry aveva davvero il terrore. Una donna con indosso un camicie bianco con i bordi fucsia compare sulla soglia. Sky abbassò il capo quando sentì le dita di Harry ancorarsi al suo braccio. -Mayer- la donna sorrise, un bambino si alzò e trotterellò seguendo la donna e lasciando la madre ad aspettare sulla sedia. Sky sentì le sue dita rilassarsi e forse, era meglio cercare di rilassarlo. -Harry, smettila, stai tranquillo, non ti fanno niente- la ragazza prese la sua mano, imbarazzata, disegnando con il pollice dei cerchi immaginari sulle nocche. Sembrava quasi si stesse rilassando lentamente sotto il suo tocco, ma sicuramente era un'impressione. -Perché hai così paura?- fece spallucce parlando a voce bassa. -Non lo so, ne ho sempre avuta, ma non mi è mai servito venire qui, è stato solo un paio di volte da bambino. È anni che non entro qui dentro- Sky accavallò le gambe appoggiando la testa alla sua spalla, cercando di distrarlo. -È tutto okay, riccio- sentì la testa di Harry appoggiarsi a sua volta a quella della ragazza e lei continuò con i cerchi sulle nocche. Il bambino che era entrato poco prima, tornò saltellando verso la madre. -Hai finito? Tutto okay?- domandò la donna amorevolmente. Lui annuì, ringraziarono la dottoressa ed uscirono dallo studio. Harry alzò la testa allarmato. -Harry, quel bambino avrà avuto sette anni e non era minimamente preoccupato, calmati-. Annuisce per niente convinto e la dottoressa ci rivolge uno sguardo. -Styles?- le sue dita stritolarono quelle di Sky. -Styles? È presente?- ripeté la donna. Sky alzò gli occhi al cielo agitando il braccio. -Si, è lui- lo sentì imprecare sottovoce e si alzò titubante. Il ragazzo avvicinandosi alla donna in bianco si fermò prima di uscire dalla stanza. -Può... può venire anche lei?- Sky non riuscì a capire se era più sorpresa lei o la dottoressa stessa. -Ehm... certo, se vuole si- Harry le rivolse uno sguardo supplicante e la ragazza si alzò. I due seguirono la donna lungo il corridoio, Harry aveva gli occhi sbarrati. -Harry, non stai andando a morire- le lanciò un'occhiataccia e le ripose sottovoce. -Si, invece. Li dentro tengono siringhe e oggettini di metallo ad uncino, potrebbero esportarmi il cervello e io non potrei neanche oppormi, sai, hanno anche dell'anestetico!- SKy lo guardò bieco. -Esportarti il cervello? Quale cervello, Harry?- lui la guardò sdegnato. -Io sto per collassare a terra e tu mi prendi in giro?- Sky ridacchiò. -Okay, scusai- portò una mano sulla sua schiena facendo movimenti circolari tra le sue scapole, non sapeva che altro fare. Almeno ho una scusa per toccarlo. Quando Sky si sorprese a pensarlo, si diede dell'idiota da sola. La donna aprì una porta facendoci segno di entrare. -Accomodati qui, il dottore arriverà a momenti- fece sedere Harry e gli mise un bavaglio di carta sul petto. Il riccio si guardò intorno spaventato e la donna mostrò a Sky una sedia su cui avrebbe potuto aspettare e assistere alla sua tortura. La donna poi, uscì dalla stanza. -Sky, ti prego scappiamo, siamo ancora in tempo- Sky sbuffò esasperata al livello massimo. -Finirà in un attimo, promesso- Harry stava, ovviamente, per ribattere, ma si ammutolì quando entrò il dottore. -Bene, bene. Io sono il dottor Wilson, tu sei Harry Styles, vero? Il figlio di Anne. La conosco molto bene, che donna straordinaria- Harry aggrottò la fronte con espressione infastidita e Sky si trattenne dal ridacchiare. -L'ho incontrata giorni fa- allora Harry poteva spiegarsi il perché di quell'appuntamento preso a caso dopo anni a non metterci piede. -Ha detto che hai paura di questo posto?- Harry sbuffò -No, non ho paura- il dottore alzò un sopracciglio. -Lei perché è qui?- Sky sentiva che stava per scoppiare a ridere, ma non sarebbe stato carino nei confronti di Harry. -Senta- proseguì il ragazzo rivolgendosi al dottore. -Facciamo questa cosa alla svelta, okay?- il dottore abbassò la mascherina sulla bocca e fece abbassare la poltroncina su cui era seduto Harry. Vedendolo così vulnerabile, Sky avrebbe voluto abbracciarlo. -Si tratta solo di un veloce controllo, Harry, non devo farti proprio niente di scioccante- Harry rimase impassibile mentre il dentista prendeva uno specchietto e fece aprire la bocca al ragazzo mentre lui, cercava Sky con lo sguardo.

The Lightning |H.S.|Where stories live. Discover now