31

444 33 2
                                    

Per un po’ forse continuerò a urlare il tuo nome
a me stesso, nel cuore.
Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.
-David Grosmann-

Sky

Era passata una settimana da quando ero crollata sulle sedie nel corridoio fuori dalla stanza di Harry. Mi ero fatta convincere, come una stupida, da Zayn a rimanere ancora, almeno fino a quando il riccio non avrebbe ripreso a camminare bene da solo. Io e Harry non avevamo più parlato della mia partenza, ero tornata il giorno dopo e, grazie al cielo, anche lui aveva deciso di fare come se non avessimo avuto la conversazione del giorno prima. La fisioterapia andava sempre meglio, ero riuscita a portare in giardino Harry per la prima volta e il dottore non smetteva più di ringraziarmi, a quanto pare era stato un grande beneficio per lui. Non solo diventava sempre più forte, ma aveva iniziato anche il tapis roulant, camminava perfettamente, stava lavorando con un nuovo medico per iniziare a compiere leggere e brevi corse. Ero fiera di lui e quando per l'ennesima volta mi ringraziava con le frasi "se non fosse stato per te, grazie di essere ancora qui", ero fiera anche della decisione che avevo preso di rimanere. Decisione che però non potevo rispettare ancora per molto, e Harry lo sapeva. Avevamo passato gli ultimi giorni insieme, totalmente insieme. Uscivo dalla stanza o mi allontanavo nel giardino solo quando arrivavano i suoi genitori, se invece c'erano i suoi amici, Harry voleva che io rimanessi con loro. Le occhiate di Amanda nel frattempo, diventavano sempre più truci. Ma cercavo di fare finta di niente, almeno fino a quando un giorno, non arrivò da me con un sorriso beffardo, in giardino, mentre Harry era con Niall e Liam. –Sky, mi accompagni alla caffetteria?- se non avesse detto il mio nome, avrei pensato che si riferisse a qualcuno dietro di me. –Ehm... certo- rimase in silenzio fino a quando ormai i ragazza non erano altro che delle forme poco distinte tra le foglie cadute degli alberi. –Che cos'hai intenzione di fare?- sussultai, non aveva più la faccia da angioletto che vestiva in presenza di Harry. –Che cosa vorrebbe dire?- lei alzò gli occhi al cielo portando le braccia conserte sul petto. –Voglio dire, quanto tempo andrà avanti ancora questa commedia?- rimasi ad osservarla sperando che si spiegasse. –Sky, sai che quando tornerai a casa lui ne rimarrà schiacciato?- le sue parole mi colpirono come uno schiaffo. –Non so di cosa tu stia parlando-,-Oh, ma per favore! Sei un'egoista.- la guardai stupefatta. –Ma che cosa diamine stai dicendo? Credo che tu abbia preso freddo alla testa, Amanda.- feci per andarmene, ma afferrò il mio braccio trattenendomi. Lo strattonai liberandomi dalla sua presa. –Sto dicendo che sei rimasta qui per fare i tuoi comodi e quando tornerai a casa, Harry rimarrà qui senza poterti più vedere. Non puoi creare il rapporto come stai facendo sapendo che non può durare!-,-Dovresti farti gli affari tuoi, Amanda.- mi stavo innervosendo. –No, questi sono anche affari miei, okay? Ho aspettato che Harry si svegliasse per mesi, adesso che sta bene non posso neanche parlargli da solo perché tu sei in mezzo. Ascolta, so che io sarò sempre solo un'amica per lui, ma non accetto questo tuo comportamento. È una delle persone a cui io tengo di più e non ti permetterò di fargli del male per un tuo capriccio!- sentii la rabbia ribollirmi nelle vene. Lei non sapeva niente, mi stava ancora più antipatica che in sogno. –Credi davvero che se il mio fosse solo un capriccio sarei qui? Io volevo andarmene, Amanda, mi hanno convinta a rimanere per aiutarlo. Forse l'unica cosa che abbiamo in comune è che teniamo a lui, quando me ne sarò andata potrai rimanere da sola in sua presenza quanto vuoi, ma adesso voglio godermi gli ultimi momenti che mi rimangono perché sai anche tu che non sono molti.- lei mi guardò come se cercasse di perforarmi l'anima con gli occhi. Amanda era innamorata di lui e potevo capire la sua rabbia nei miei confronti, ma non accettavo che mi parlasse in quel modo. Finalmente riuscii ad andarmene senza che lei mi fermasse di nuovo, anche perché Harry stava venendo verso di noi. A guardarlo mi sentivo male. Non mi mancavano solo pochi momenti con lui, erano definitivamente gli ultimi. Lui stava bene e io dovevo tornare a casa.

The Lightning |H.S.|Where stories live. Discover now