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Nell'adolescenza
si fa gran conto del giudizio altrui. Rossore sulle guance dei figli
davanti alle intemperanze in pubblico del padre o della madre.
-Francesco Burdin-

Clifton, Arizona

-Vuoi baciarmi, Sky Backer?- il cuore della ragazza si fermò. Che cosa aveva appena detto? Lei aggrottò le sopracciglia, solamente perché gli stava un tantino fissando le labbra non voleva dire che voleva baciarlo, giusto? –Allora, Sky? Vuoi farlo?- la ragazza scosse la testa con la gola secca. –La tua testa dice di no, ma i tuoi occhi dicono altro. Dicono così tanto, piccola. Non puoi nemmeno immaginare- piccola. Un brivido percorse la spina dorsale di Sky. Il tono di voce con cui aveva emesso quella parola la rendeva quasi intima. Lo spazio tra i due stava diventando troppo pesante, quasi insostenibile, Sky pensò che avrebbe potuto farlo crollare già l'istante dopo. –I miei occhi non dicono assolutamente niente- balbettò la ragazza. L'angolo destro della bocca di Harry si sollevò in un sorriso nascosto e strafottente. –Vorrei che li vedessi dalla mia prospettiva- e quello che cosa avrebbe voluto dire? La mano di Harry si alzò e appoggiò il pollice sullo zigomo di Sky, la ragazza si chiese perché avesse la pelle d'oca. –Harry...- la sua bocca si piegò ancora di più in un sorriso appoggiandosi, con forse troppa leggerezza, sulla guancia di Sky. Ma poi, le parole di Vanessa e Cole la colpirono come uno schiaffo. Si dice che prenda in giro tutte le ragazze che mostrino interesse nei suoi confronti. Sky deglutì, non poteva farlo. Prima che potesse fermarlo, Harry lasciò il contatto che aveva con lei ed entrambi tornarono alla realtà. Perdere il calore della sua mano sul viso fu come essere ributta nell'acqua gelata della piscina. –Vuoi qualcosa?- lei lo fissò sbigottita, in quel momento non riusciva a collegare a cosa si riferisse. –Ehi, intendo da mangiare o d bere- lei sentì il sollievo farsi largo nel suoi petto e scotte la testa reclinando la sua offerta. Lui annuì tornando a sfogliare il libro di matematica. La mente di Sky era affollata di domande: se lei avesse detto di si, l'avrebbe baciata veramente? Ma soprattutto, lei voleva baciare Harry? Per l'amor del cielo, certo che avrebbe voluto farlo, ma sarebbe stata una cosa tanto per fare, lei non era interessata a lui. Lo conosceva solo da qualche giorno e, tranne che aveva paura del dentista, non sapeva niente di lui. Era simpatico, brillante, intelligente. Bello. Aveva quel qualcosa che non trovi in tutti i ragazzi, come l'alito alla menta invece che al ketchup o... patatine del McDonald. E quel qualcosa le faceva sudare le mani. Riportò lo sguardo su di lui, era tornato decisamente ad osservare le regole dell'algebra. Ma quanto potevano essere lunghe le sue ciglia? Si passò una mano tra i capelli, Sky pensò che lo faceva così spesso che ormai non se ne rendeva neanche più conto. Quando poi Harry si mordicchiò il labbro, Sky decise che aveva decisamente bisogno d'aria. Si alzò chiedendosi se lo stesse facendo apposta oppure no e si avvicinò ad una mensola. C'era una fotografia che in particolare richiamò l'attenzione della ragazza, ritraeva il riccio da bambino, abbracciato al collo di un cavallo nero. –Oh, che carino- il ragazzo portò gli occhi su Sky che indicava la fotografia, le sorrise. –Dov'eri?- lui si alzò avvicinandosi. –Al maneggio del vecchio Oscar, è un amico d'infanzia di mio padre, aveva tanti cavalli e da bambino mi dava qualche lezione. Adesso di cavalli ne sono rimasti pochi, sono solo un paio a fargli compagnia- Sky sorrise tornando ad osservare il cavallo. –A te piacciono i cavalli?- lei annuì frettolosamente alla sua domanda. –Davvero molto, ma non ho mai avuto la possibilità di provare a salire, mia madre aveva troppa paura, come ne ha tutt'ora. L'idea che potessi farmi male la terrorizzava più di qualsiasi altra cosa- Sky passò l'indice sulla cornice della foto e sorrise ancora una volta. –Hai da fare domani?- si rese conto che Harry stava osservando attentamente tutti i suoi movimenti, portò gli occhi su di lui. –Il solito, non credo ci sia qualcosa in programma. Perché?- Sky iniziò a preoccuparsi, nella testa del riccio stava frullando qualcosa. –Il solito... niente che non possa essere rimandato quindi. Allora vieni con me da Oscar e facciamo un giro in quello che rimane del maneggio, è troppo tempo che non vado a trovarlo- un grande sorriso si aprì sul volto della ragazza. –Veramente?- lui annuì ridacchiando. Non poteva negarlo, non vedeva l'ora di andarci.

The Lightning |H.S.|Where stories live. Discover now