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La rabbia positiva
è un'emozione.
Quando ci si sente insoddisfatti, frustrati arriva la rabbia.
Che produce ribellione
e spinge a reagire.
-Bella Abzug-

Clifton, Arizona

Sky procedette a testa bassa per il corridoio. Aveva passato tutta la mattina a scuola a pensare. Perche Harry la stava ignorando in quel modo? Sperava che, dopo la prima volta che aveva fatto finta di non vederla, avrebbe rimediato, magari all'intervallo o all'uscita da scuola. Ma Sky non lo aveva più visto, per tutto il giorno. Non sapeva se il ragazzo l'avesse evitata di proposito o se era solo una coincidenza che non lo avesse incontrato. Ad ogni modo, era rimasta giù di morale tutto il giorno. Al pomeriggio voleva studiare, ma non c'era verso di concentrarsi. L'unica cosa che riuscì a portare a termine erano i compiti a casa di algebra, solamente perché aveva la sua voce nella testa, mentre le spiegava le regole matematiche e come applicarle negli esercizi. Al mattino dopo poi, aveva chiesto alla mamma di rimanere a casa, non solo perché non lo voleva incontrare, ma perché non si sentiva poi così bene. Aveva la testa che le martellava e lo stomaco chiuso in una morsa, sperava che non fosse influenza. Non aveva chiuso occhi tutta notte e aveva due terribili occhiaie violacee sotto gli occhi. Comunque mise lo zaino in spalla ed uscì di casa. Aveva fatto solo pochi passi e, quando si passò la mano tra i capelli, li trovò fastidiosamente bagnaticci. E assolutamente odiosi. La pioggia era iniziato il pomeriggio del giorno prima e non era cessata un secondo. Da una parte era sollevata, durante la notte il rumore delle gocce che cadevano violentemente sul terreno, l'aveva tenuta lontana dal pensare troppo. -Hai un aspetto orribile- dichiarò Cole quando vide la ragazza, una volta arrivata sotto il portico della scuola. -Così tanto?- il ragazzo fece spallucce. -Va tutto bene?- lei gli sorrise cercando di essere convincente. -Va tutto bene, niente di preoccupante- uno starnuto la colse solleticandole il naso. -Sicura di non avere l'influenza?- Sky annuì. -Si, ho solo dormito poco- non che quello spiegasse lo starnuto, ma non aveva l'influenza. O almeno sperava. Sky alzò lo sguardo ma cercava di non guardarsi intorno, non voleva rischiare di vedere Harry ignorarla ancora. Il pomeriggio del giorno prima aveva pensato di scrivergli, o di chiamarlo, per chiedergli spiegazioni. Ma ogni volta che andava sulla rubrica o nella casella dei messaggi, bloccava nuovamente il cellulare. Mentre entrava all'interno dell'edificio insieme a Cole però, sentì una risata riecheggiare alle sue spalle. Serrò gli occhi e sentì la sua pelle accapponarsi. È per il freddo, si ripeté.

Le lezioni passarono veramente troppo lente quella mattina, soprattutto perché la mente di Sky era di continuo occupata da un paio di occhi troppo verdi. Continuava, incessantemente, che cosa poteva essere successo. Aveva detto qualcosa che non andava? Qualcosa che lo aveva infastidito?

Vanessa era di corsa, alla fine delle lezioni uscì per prima, doveva andare via con i suoi, o qualcosa di simile. Quando arrivò alla porta d'uscita, trovò Cole ad aspettarla. -Non ce la facevo più- il ragazzo ridacchiò. -Hai seguito qualcosa stamattina? Sembravi un po' assente- Sky scosse la testa sincera. Portò lo zaino su una sola spalla per riuscire a prendere il cellulare dentro alla piccola tasca e inciampò, probabilmente nei suoi stessi piedi. Sentì Cole afferrare il suo braccio e sorreggerla, riuscendo ad evitare che cadesse come un sacco di patate. Sky portò lo sguardo su Cole per ringraziarlo, pronta a trovarlo a ridacchiare, ma quando il ragazzo entrò nel suo campo visivo, si rese conto che le sue braccia erano lungo i fianchi, in tasca, troppo distaccato per arrivare a lei. E stava guardando alle spalle della ragazza. Sky sentì il suo stomaco chiudersi e improvvisamente la sua testa ricominciò a farle male. Doveva voltarsi per forza? A quanto pare era costretta. Lentamente portò lo sguardo alle sue spalle. L'angolo destra della sua bocca si curvò in un sorriso prepotente. -Prego eh- Sky rabbrividì al suono della sua voce. -Grazie. Adesso sei soddisfatto?- il suo sorrisetto si trasformò in una smorfia. Harry alzò gli occhi al cielo e si allontanò senza aggiungere parola. Cole la guardava a bocca aperta. Scosse la testa facendo spallucce, non voleva che Cole pensasse che dava importanza a quel riccio. -Non lo sopporto quel tipo, davvero- Sky decise di cambiare immediatamente discorso. -Vorrei andare in biblioteca oggi, sai dirmi da che parte andare? È molto lontana?- lui sorrise dolcemente. -No, non più di tanto, a piedi sarà circa mezz'ora, se parti dalla scuola- Sky annuì. -Sai la via, o qualcosa di simile?-,-Basta che arrivi in fondo alla strada principale e giri a destra, poco più avanti c'è la chiesa- Sky annuì cercando di memorizzare le sue parole. -Vai avanti e giri alla prima via che trovi, a sinistra. Se vai ancora dritto c'è il castello, la biblioteca è li dentro. Non è difficile- Sky sorrise riconoscente. Salutò l'amico e presero ognuno la sua strada.

The Lightning |H.S.|Where stories live. Discover now