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Siamo angeli con un'ala soltanto
e possiamo volare
solo restando abbracciati.
-Anonimo-

Clifton, Arizona

Sky era del tutto certa che non sarebbe mai stata portata a casa sua, se era con Harry, fu piacevolmente costretta a confermare i suoi pensieri quando il ragazzo fermò la macchina. Erano a casa di Harry. Avevano fatto tutto il viaggio in silenzio, Sky non si sentiva ancora di parlare, non voleva balbettare o farlo con voce strozzata. Solamente quando poi entrarono in casa del ragazzo, Sky portò lo sguardo su di lui. -Mi dispiace, Harry- lui aggrottò le sopracciglia confuso. Appoggiò lo zaino di Sky a terra e si concentrò su di lei. -Ti dispiace per che cosa? Tu non c'entri niente, Tom Jordan è un idiota, non devi starlo a sentire- la ragazza scosse la testa. -So che è una persona orribile, ma io ti chiedo scusa per quello che hai visto in bagno. Non mi era mai capitato di avere un attacco di panico in pubblico, di solito lo evito con successo. Non so che cosa sia capitato prima, Jordan ha risvegliato... cose- Harry scosse la testa e prese il volto della ragazza tra le sue mani. -Non ti devi scusare, quando Vanessa è venuta a chiamarmi non riuscivo a capire che cosa stesse succedendo. Perché hai fatto chiamare me? Io ti volevo portare in ospedale- Sky abbassò lo sguardo. -Non lo so perché ti ho fatto chiamare, sono l'incoerenza, ti volevo lontano per un po'. Quando succede quello che hai visto, solitamente l'unica a riuscire a calmarmi è mia madre. Avrei dovuto far chiamare lei. Non lo so, ho pensato che avresti potuto farmi stare meglio anche tu- Harry rifletté qualche istante su quello che aveva appena detto la ragazza e si sentì scaldare il cuore. L'aveva fatto in effetti, era riuscito a calmarla. -Tua madre è a casa?- domandò infine Sky guardandosi intorno. Harry scosse la testa sorridendo. -No, nessuna cena stasera, non deve tornare prima- strizzò l'occhio alla ragazza facendola sorridere.

Sky si era addormentata verso la metà del pomeriggio sul divano del riccio. Quando si fece ora di cena, voleva chiamarla, ma preferì non svegliarla. L'attacco di panico che aveva avuto quella mattina a scuola l'aveva stremata. Aveva già sistemato le cose con sua madre dicendole che era a casa di Vanessa, se avesse saputo che era a casa con Harry l'avrebbe fatta tornare subito, probabilmente. Così il riccio si trovò, ormai a sera inoltrata, a non sapere che cosa fare: doveva svegliarla e portarla a casa? Anne e Garrett erano rimasti bloccati nel traffico a causa del temporale che si era sollevato da un paio d'ore, avevano avvisato Harry che si sarebbero fermati per la notte da un amico di Garrett, non riuscivano a fare neanche mezzo metro con la macchina, era tutto bloccato. Il ragazzo si avvicinò a Sky che ancora dormiva profondamente. Rimase ad osservarla per un tempo infinito, accarezzando leggero la sua guancia, evitando che si svegliasse. Si trovò a pensare che quella ragazza meritasse tutto il bene, non voleva più farla soffrire. Lei era... bellissima.

Il ragazzo portò lo sguardo fuori dalla finestra quando un tuono esplose sulla casa. Sentì la ragazza sotto la sua mano muoversi e mugugnare. -Hai detto qualcosa?- lui sorrise alla sua tenerezza. -No, c'è il temporale- lei si strofinò gli occhi mettendosi seduta sul divano, sembrava confusa. -Che ore sono?- guardò l'orologio appeso alla parete e sgranò gli occhi. -Oh mio Dio, mia madre mi ucciderà- Harry ridacchiò. -C'è un problema- Sky inchiodò lo sguardo su Harry e alzò un sopracciglio. -Che tipo, di problema?- il ragazzo si alzò e, seguito da Sky, si avvicinò alla finestra. -Hanno bloccato tutte le strade per il tempo, come ti riporto a casa? È l'apocalisse li fuori- Sky guardò attraverso il vetro, Harry aveva ragione. Non aveva mai visto così tanta pioggia scendere dal cielo, i lampi continuavano ad illuminare a giorno il cielo, la nebbia bassa impediva di vedere nitidamente quello che c'era intorno. -Cavolo, lassù qualcuno è proprio arrabbiato- Harry sorrise. -Io ti farei anche fermare qui, i miei non ci saranno, sono rimasti bloccati e si fermano da non so chi per la notte, il problema è tua madre. Lei pensa che tu sia dalla tua amica- lei ci pensò un attimo e scrollò le spalle. -Potrei dirle che mi fermo da Vanessa, magari. E pregerò il resto dell'anno perché non scopra che sono qui- Harry fece spallucce, sapeva che la ragazza rischiava davvero. -Sei la benvenuta, se riesci a rimanere- Sky prese il telefono con la mano leggermente tremante. Dormire da Harry sembrava una prospettiva interessante, ma non sapeva che cosa l'aspettava, sentiva un buco nero all'interno del suo stomaco.

The Lightning |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora