XIX

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Il mattino seguente Merlino era molto indaffarato al lavoro. Non aveva trascorso molto tempo con Morgana per via degli ultimi eventi, ma ne sentiva la mancanza. Forse era meglio così: era importante che fossero il più discreti possibili, specialmente in pubblico, per non farsi scoprire dalla servitù o dal re in persona. Aveva appena finito di attingere l'acqua al pozzo e stava per ritornare da Gaius, quando tra le persone che frequentavano abitualmente il mercato della città bassa, riconobbe il volto di sua madre Hunith. Si fermò immediatamente per scrutarla meglio ed essere sicuro che fosse veramente lei e la chiamò. La donna si voltò nella direzione in cui proveniva la voce inconfondibile del figlio e i loro occhi si incrociarono. Corse tra le braccia di Merlino e i due si abbracciarono. Hunith era così felice di vedere Merlino che per un attimo dimenticò il motivo per cui era giunta a Camelot. Anche se era passato poco più di un mese dalla partenza di Merlino da Ealdor, per lei sembrava che fosse trascorsa un'eternità. Merlino si staccò dall'abbraccio della madre e subito notò un livido violaceo e gonfio sul suo occhio destro.

《Che ti è successo? Chi è stato a farti questo?》le chiese e a Hunith si spense il sorriso. Era proprio a causa di quel brutto livido che aveva camminato senza sosta per quattro giorni di fila per arrivare alle porte di Camelot.

《Ho bisogno di parlare con il re》si limitò a dire lei.

Poco dopo, infatti, Hunith venne accompagnata nella sala del trono dove il re e Artù furono disposti ad ascoltare la sua richiesta. Hunith spiegò che negli ultimi giorni il suo villaggio era stato saccheggiato da un gruppo di barbari che si divertivano a rubare il cibo, rendendo la vita di molti bambini che vi abitavano ancora più ardua di quanto non lo era già. Inoltre coloro che si opponevano agli ordini di quei uomini, venivano uccisi all'istante. Quando Morgana udì che si trattava di Ealdor, il villaggio natale di Merlino, capì immediatamente che la donna che aveva di fronte doveva essere la madre del ragazzo. Nel sentire la storia di Hunith, le si strinse il cuore dalla pena che provava nei confronti della donna.

《Potete aiutarci, vi prego?》chiese Hunith.

《Ealdor è nel regno di Cenred, quindi è una sua responsabilità》controbatté il re.

《Ci siamo già rivolti al nostro signore, ma non è interessato a risolvere la cosa. Siete l'unica speranza》rispose la donna. Uther rifletté per qualche secondo e alla fine prese una decisione drastica.

《Se le truppe di Camelot oltrepassassero le montagne di Escher, ci sarebbe una guerra》spiegò. Hunith si inginocchiò a terra e guardò il re con gli occhi lucidi.

《So che siete un buon re e un uomo premuroso. Vi imploro, aiutateci, per favore!》lo supplicò.

《Per fare l'accordo che abbiamo con Cenred, ci sono voluti molti anni. Non posso rischiare centinaia di vite per salvare un solo villaggio. Temo che Camelot non possa aiutarti》rispose lui.

Merlino non riusciva a credere che il re non volesse aiutare quelle povere persone innocenti. Come poteva lasciar morire uomini, donne e persino bambini per mano di quei banditi senza scrupolo di umanità?! Morgana trucidò male il padre e si avvicinò a Hunith, prendendole le mani con dolcezza per aiutarla ad alzarsi da terra. Poggiò la mano sulla schiena della donna per confortarla e la accompagnò fuori dalla sala. Conclusa la riunione, Merlino prese la decisione di lasciare Camelot per un po' e tornare a casa con la madre. Non poteva lasciarla sola, non con quei banditi che minacciavano il suo villaggio. Il destino che gravava sulle sue spalle non gli avrebbe impedito di aiutare sua madre. Prima di prepararsi la sacca per il viaggio, Merlino decise di parlarne con Artù. Il principe stava osservando le abitazioni del regno dalle mura di cinta della cittadella, quando la figura di Merlino entrò nella sua visuale.

《Mi dispiace. Se fosse dipeso da me, saremmo già partiti. Vorrei che Camelot potesse aiutare tutte le persone, anche quelle lontane》disse.

《Ci avete provato. Grazie per aver ottenuto un'udienza con il re》rispose Merlino.

Come l'oscurità e la luceWhere stories live. Discover now