XXXI

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Era notte fonda a Camelot e un temporale si stava abbattendo sul regno. Tuoni e lampi disturbavano la quiete notturna nel castello, sopratutto quella di Morgana, in preda all'ennesimo incubo. La principessa si dimenava nel suo letto, infastidita dalla luce forte e bianca dei fulmini che illuminavano il cielo nuvoloso.

Prima di concludere il suo solito orario di lavoro e di tornare a casa, Gwen decise di prendere delle coperte, nel caso la sua padrona avesse avuto freddo durante la notte. La serva posizionò le coperte sopra un mobiletto, posto davanti al letto e notò che c'era una candela accesa sul comodino affianco al letto. Le sembrò strano perché solitamente Morgana la spegneva sempre, quando era in procinto di andare a dormire. Forse si è dimenticata, pensò. Si chinò sulla candela e la spense con un soffio per poi prenderla e posizionarla sopra un tavolino in legno, vicino alla finestra. Uscì dalla camera e si preparò a lasciare il castello.

Dopo qualche minuto Morgana si svegliò di soprassalto, spaventata dal forte rombo di un tuono. Si guardò intorno nella stanza buia e l'unico spiraglio di luce proveniva da una candela accesa sul tavolino. Non sapeva perché la stava guardando intensamente da qualche secondo, ma si sentiva come attratta da quella piccola fiammella, la quale improvvisamente si alzò, incendiando la tenda rossa sopra di essa.

Il fuoco si espanse, bruciando tutto il tessuto pregiato e Morgana, terrorizzata, urlò, frantumando con la sua voce le grandi finestre

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Il fuoco si espanse, bruciando tutto il tessuto pregiato e Morgana, terrorizzata, urlò, frantumando con la sua voce le grandi finestre.

Al mattino, quando Gwen entrò nella camera della sua padrona, trovò le tende vicino alla finestra completamente carbonizzate e non sapendo cosa fosse successo durante la notte, andò ad avvertire Artù e il re. Morgana venne accompagnata dal medico per farsi visitare e assicurarsi che stesse bene, mentre Uther interrogava la serva per scoprire la causa che aveva scatenato l'incendio.

《Sono rientrata per portare altre coperte e una candela era accesa, ma l'ho spenta》spiegò la ragazza, mentre Merlino raccoglieva i resti consumati e bruciati del drappo.

《Sei sicura?》chiese Uther.

《L'ho spenta, lo giuro》ripeté lei in tono deciso.

《Gwen è al servizio di Morgana da anni. Se dice di averla spenta, io le credo. Il fulmine che ha colpito il castello ieri notte potrebbe aver scatenato l'incendio》la difese Artù e lei lo ringraziò con un sorriso, mentre il re si avvicinava alle vetrate in frantumi.

《Forse》commentò il re, poco convinto.

《Quale altra spiegazione c'è?》gli chiese il figlio, notando incertezza nella sua voce.

《Qualcuno ha appiccato il fuoco apposta》confessò lui e se ne andò, mentre Merlino e Gwen si guardarono negli occhi con espressione preoccupata.

Il principe lasciò gli alloggi di Morgana per raggiungere il padre. Non si sapeva spiegare come fossero riusciti ad arrivare a sua sorella così facilmente con tutte le guardie in pattuglia, ma Uther aveva il forte sospetto che la magia c'entrava qualcosa. Ordinò al figlio di arrestare tutti i possibili sospettati di stregoneria e Artù obbedì.

Come l'oscurità e la luceTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang