XVIII

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CAPITOLO MOLTO LUNGO (QUASI 8000 PAROLE), SPERO VI PIACCIA!

Inoltre, sono presenti scene sessuali esplicite, contrassegnate all'inizio e alla fine da una riga in grassetto con questo simbolo ☆

Se siete sensibili e non volete leggere tali tematiche, scorrete avanti.
Buona lettura!

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Dopo la sua fuga della notte scorsa per condurre il bambino dal suo popolo, Artù era ritornato al castello sano e salvo. Fortunatamente il sovrano non aveva fatto domande sulla sua breve scomparsa, ma il rapporto tra lui e Morgana stava iniziando a raffreddarsi. Era rimasta ferita dalla minaccia di morte che le aveva scagliato il padre e più le stava lontano, meglio era per entrambi.

Quella sera il re era più contento del solito perché si trattava di una delle serate più importanti dell'intera storia del loro regno: il diciottesimo compleanno di Artù e la sua nomina a principe ereditario di Camelot. Morgana si sentiva così fiera per il fratello, ma allo stesso tempo era anche leggermente preoccupata. Artù avrebbe avuto molto più pressione e responsabilità di prima e sentiva il bisogno di stargli accanto più che mai per guidarlo al meglio. Era anche felice che il trono passasse a lui. Per quanto volesse bene al padre, stava iniziando a odiare il suo modo ingiusto di governare. Lui manovrava il regno con il pugno fermo per sottomettere i suoi nemici e dimostrare la sua egemonia agli altri regni. Artù, invece, dimostrava di voler governare il regno con il cuore, mettendo il bene del suo popolo al primo posto e cercando di essere un loro amico e non un tiranno che li dominava. Per quella premiazione Morgana si era messa un vestito viola porpora ricamato con decorazioni floreali dorate. Era lungo fino ai piedi e presentava una profonda scollatura sul petto per far intravedere i suoi seni prosperosi. Sopra di esso indossava una veste trasparente blu avvolta nell'addome da una cintura dorata. I suoi capelli scorrevano sciolti e mossi sulla sua schiena, come le onde del mare che si infrangono sugli scogli. Sulla fronte portava un diadema scintillante che teneva fisse alcune ciocche dietro la testa. Indossava i suoi soliti gioielli argentati e le sue ciglia erano lunghe e volumose e le sue labbra colorate di un rosa pesca.

《Prometti solennemente di governare il popolo di questo regno e i suoi territori secondo gli statuti, i costumi e le leggi stabilite dai tuoi nobili antenati?》domandò il re al figlio, inginocchiato ai suoi piedi.

《Lo prometto, Sire》rispose Artù.

《Prometti di esercitare la misericordia e la giustizia nelle tue decisioni e nei tuoi giudizi?》domandò nuovamente.

《Lo prometto, Sire》ripeté lui.

《E giuri fedeltà a Camelot ora e per tutta la tua vita?》chiese, porgendogli lo scettro reale dorato.

《Io, Artù Pendragon, consacro la mia vita al tuo servizio e alla protezione di questo regno e dei suoi popoli》concluse il principe, stringendo tra le dita l'oggetto reale in segno di promessa e giuramento eterno. Il re lasciò andare lo scettro che rimase tra le mani di Artù, mentre lui si accingeva a prendere la corona dal cuscino, tenuto in mano da un servitore.

《Pertanto, avendo raggiunto la maggiore età e come secondo erede, ti dichiaro principe ereditario di Camelot》annunciò infine.

L'anello dorato decorato tutt'intorno da pietre scintillanti, si poggiò sul capo del principe che con un sorriso fiero si alzò dal pavimento, mentre tutti i presenti nella sala del banchetto applaudirono. Si voltò verso gli ospiti che lo stavano acclamando e ringraziò loro con un cenno del capo. In quel momento Morgana realizzò quanto sarebbe stata ancora più complicata e rigida la sua vita se fosse diventata l'erede al trono. Lei voleva stare solo con Merlino, ma né il popolo né il re l'avrebbero accettato. Anche se era la primogenita del sovrano, era una donna e le leggi di Camelot stabilivano che soltanto i figli maschi, discendenti diretti della famiglia reale, potevano accedere alla corona. Lei sarebbe potuta diventare regina, solo nel caso in cui il re sarebbe morto e Artù non avesse avuto eredi maschi. Intanto Merlino stava osservando la scena con un sorriso sulle labbra e Gwen, che gli era vicino, lo notò subito.

Come l'oscurità e la luceWhere stories live. Discover now