LIV

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In questo capitolo sono presenti scene sessuali esplicite, contrassegnate all'inizio e alla fine da una riga in grassetto con questo simbolo ☆
Se siete sensibili e non volete leggere tali tematiche, scorrete avanti.

Buona lettura!

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Al mattino Artù informò il padre della fuga di Merlino. Era interiormente sollevato che fosse riuscito a scampare alla condanna di Uther, sapeva di non poter fare nulla per lui. La notizia della sua evasione, però, non rese affatto contento il goblin che reagì in malo modo, sminuendo l'inefficienza delle guardie per non essere riuscite a catturarlo in tempo. Quell'atteggiamento fece subito insospettire il principe, il quale cominciò a riflettere che, forse, Merlino poteva avere un briciolo di ragione.

Le sentinelle continuarono a setacciare la città invano, mentre il giovane mago sbirciava i loro spostamenti dalla finestra della casa di Gwen.

《Dobbiamo fare uscire il goblin da Gaius》constatò, dopo aver informato l'amica di tutto quello che era successo a lui e al medico negli ultimi giorni.

《E come facciamo?》postulò lei.

Merlino scosse la testa, non sapendo come rispondere. Distolse lo sguardo dalla finestra, puntandolo altrove, riflessivo.

《Non lo so. Proverò a entrare nelle sue stanze, potrei trovare qualcosa nei suoi libri》ipotizzò.

《Io cosa faccio?》si offrì Gwen, desiderosa di aiutarlo.

Il giorno precedente, poco prima di essere arrestato, Merlino stava cercando il suo padrone per confidargli dell'intruso che aveva preso il controllo di Gaius, ma non aveva fatto in tempo. Quindi pensò che Ginevra potesse rimediare.

《Dobbiamo cercare di convincere Artù. Forse se tu gli parli, potrebbe ascoltarti》propose.

La serva tentennò in un primo momento. L'idea di vedere il principe non la entusiasmava molto, anzi la stava facendo sentire parecchio inquieta dopo la flatulenza che si era lasciata scappare al consiglio.

Provava ancora un grande imbarazzo e Merlino comprendeva il suo disagio, tuttavia lei era l'unica che, al momento, poteva aggirarsi liberamente per il castello. Malvolentieri fu costretta ad acconsentire alla richiesta dell'amico.

Un bussare alla porta distolse l'attenzione di Artù dalla vetrata oltre la quale si era affacciato per guardare il panorama.

《Ah, Gaius! Entra pure》incitò il medico ad accomodarsi.

Era il momento di metterlo alla prova e verificare una volta per tutte la veridicità di Merlino. Se anche una sola parola detta dall'anziano fosse stata fuori senno, non avrebbe esitato nel difendere il servo di sua spontanea volontà.

《Ho sentito che volevate vedermi》lo informò il goblin.

《Volevo ringraziarti di persona. Non deve essere stato facile accusare Merlino》spiegò lui.

《La mia lealtà verso Camelot viene prima di tutto il resto》asserì l'altro.

《E questo lo apprezziamo. Quando lo prenderemo, lo vedrai impiccato》proseguì il principe.

《Giusto, non vedo l'ora!》esultò in tono compiaciuto il goblin e Artù cambiò totalmente espressione.

Il sorriso tirato che aveva esibito fino a qualche istante prima, scomparve e la consapevolezza che il suo servitore aveva ragione si fece sempre più evidente.

《Qualcosa non va?》gli domandò il goblin, notando il suo cambiamento repentino.

《Il Gaius che conosco non vorrebbe mai vedere Merlino impiccato. Merlino ha detto la verità》diede voce ai suoi pensieri, allungando la mano per afferrare la sua spada e puntargliela contro.

Come l'oscurità e la luceWhere stories live. Discover now