XXXVI

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Il giorno seguente tutti i cavalieri e le guardie di Camelot erano all'opera per arrestare Merlino per ordine del re. Nelle scuderie, nelle cucine del palazzo, alle porte del regno, nelle sue stanze... qualunque posto il ragazzo frequentava abitualmente. Merlino a quell'ora si trovava nelle camere di Artù a disfare il letto e il principe lo sapeva bene, perciò aveva ordinato alle sentinelle di cercarlo nei luoghi in cui era sicuro che non lo avrebbero trovato.

《Devi andartene! Il re vuole arrestarti》lo avvertì, entrando nelle sue stanze e chiudendo la porta a chiave.

《Cosa?!》esclamò il servo incredulo.

《Catrina ti ha accusato di aver preso il sigillo》lo informò.

《Ma non è vero!》ribatté subito lui.

《Non voglio saperlo e non hai tempo di spiegare. Se tieni alla vita, lascia Camelot all'istante》gli intimò il principe, aprendo la porta secondaria e controllando che non ci fosse nessuno nel corridoio.

Si avvicinò al servo, gli prese le lenzuola bianche che aveva nelle mani e lo spintonò per incitarlo ad andarsene. Era il suo migliore amico e non avrebbe mai lasciato che qualcuno gli facesse del male, soprattutto suo padre, non solo perché gli voleva bene, ma anche perché sapeva quanto Morgana tenesse a lui. Per quello non appena ebbe ricevuto l'ordine di suo padre di catturare il ragazzo, la prima cosa che fece fu andare nelle stanze di Morgana e chiederle di aiutare Merlino a scappare.

《Ma lei è un troll e sta cercando di incastrarmi. Sto dicendo la verità, l'ho vista》cercò di convincerlo il servo, ma un bussare alla porta li interruppero.

《Ne abbiamo già parlato. Devi andartene, Merlino! Vattene, corri!》gli intimò Artù, indicandogli la porta alle sue spalle.

Merlino fu costretto a obbedire e lasciò di corsa la stanza. Percorse i corridoi, non sapendo quale strada prendere, senza imbattersi nelle guardie. Sentì le loro voci e i loro passi nelle vicinanze e prima ancora di potersi nascondere, una mano lo afferrò per il polso e Merlino venne trascinato dentro un vicolo cieco.

Con il suo corpo completamente bloccato al muro, Morgana, che aspettava solo che lui uscisse dalle stanze del fratello per poterlo nascondere, gli tappò la bocca con la mano. Le guardie passarono vicini a loro, ignorandoli completamente e la ragazza liberò la bocca di Merlino che poté così parlare.

《Grazie》le sussurrò.

《Perché hai rubato il sigillo di Catrina? Ci tieni proprio a morire per mano del re!》ribatté lei, infastidita.

《Morgana, io non ho fatto niente! Non ho rubato il sigillo, Catrina sta cercando di liberarsi di me perché ho scoperto il suo segreto》spiegò il ragazzo.

《E quale sarebbe?》gli chiese Morgana con un tono suadente nella voce.

Non era il momento giusto per loro, lo sapeva, ma da quando Merlino l'aveva baciata quattro notti fa non riusciva più a stargli lontano. Voleva baciarlo, quanto lo desiderava e quello era l'ultimo momento in cui si sarebbero visti, prima che Merlino se ne andasse da Camelot. Si avvicinò a lui di un passo e il ragazzo posò per un secondo gli occhi sui suoi seni prosperosi, coperti dal vestito verde smeraldo a maniche lunghe che indossava.

《Lei... lei è un troll》farfugliò, deglutendo nervosamente e alzando gli occhi sul suo viso.

Morgana si allontanò leggermente da lui e alzò un sopracciglio, incredula nel sentire quella rivelazione.

《Davvero?》chiese e Merlino annuì.

《Devo andare!》disse il giovane mago, avanzando di un passo di lato per lasciare quel vicolo, ma Morgana gli si parò davanti.

Come l'oscurità e la luceWhere stories live. Discover now