17. Regali a sorpresa.

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ROXIE

Quella mattina, mi svegliai stretta tra le braccia muscolose di Wallace.

Tentai di raggomitolarmi contro di lui, sperando di riaddormentarmi dato che erano appena le sei di mattina. Mi rifiutavo categoricamente di alzarmi dal letto prima delle dieci essendo un sabato, ma il mio stomaco non fu d'accordo con il mio volere.

Mi divincolai da Wallace, cercando di non svegliarlo e corsi in bagno. Mi aggrappai al bordo del water e vomitai. Mi era capitato anche nei giorni precedenti, quindi avevo cominciato a dormire con i capelli legati: in questo modo ero già preparata. Iniziavo a stancarmi di rimettere e dovetti prendere in considerazione l'idea che mi stavo ammalando. Mi ripulii alla svelta, pregando come le volte precedenti, che Wallace non se ne accorgesse.

Non era affatto sexy avere la ragazza con il viso perennemente dentro al gabinetto...

Andai in cucina e bevvi un sorso d'acqua. Mi premetti le dita sulla tempia e chiusi gli occhi.

Se mi stavo ammalando era meglio buttare fuori di casa Wallace, così che non mi vedesse in quello stato e facendo in modo che non si ammalasse anche lui.

«Roxie, stai bene?»

Alzai la testa e vidi Wallace, a torso nudo, guardarmi con un occhio ancora chiuso. Mi venne da sorridere. «Dovresti dormire, è prestissimo.»

Si avvicinò. «Anche tu dovresti dormire.»

«Ti ho svegliato io?» Domandai. Wallace mi strinse a sé, e quando appoggiai la guancia sul pettorale allenato, chiusi gli occhi e mi lasciai cullare.

«No, ma quando mi sono girato e ho sentito il vuoto, mi sono preoccupato.»

Mi venne da sorridere. «Credevi che fossi scappata?»

Lui sospirò così pesantemente da gonfiare il petto. «Non lo so a cosa pensavo.»

Mi si strinse lo stomaco. Stavamo imparando a fidarci l'uno dell'altra, ma Wallace giustamente continuava ad avere delle riserve. Non lo biasimavo, dato che io stessa lo avevo avvertito.

Allacciai le braccia alla sua vita e lo strinsi. Il seno si compresse a causa di quel contatto e dovetti trattenere un gemito di dolore. «Non vorrei essere da nessun'altra parte e non desidero compagnia diversa dalla tua, Wallace.» Sperai che questo commento lo potesse confortare un po'.

Mi strinse a sua volta baciandomi sulla testa. «Non hai risposto alla mia domanda. Stai bene?»

Inspirai a fondo. Non mi ero ancora abituata al suo sincero interesse nel sapere come stessi, e ogni volta sentivo il cuore battere all'impazzata.

«Sì, sto bene, anche se ho paura di aver preso l'influenza o qualcosa di simile.»

«Ti senti spossata?»

Non avevo intenzione di dirgli che rimettevo. Mi aveva già sentito una volta ed era bastata.

Decisi di cambiare argomento. «Quando mi porti fuori a cena, allora?»

Lui sghignazzò. «Domani che non lavoro.»

«Mh, mi piace. Sono molto curiosa.» Dissi continuando a farmi confortare dal suo affetto.

«Oggi pomeriggio hai impegni?»

«Sì, mi sono dimenticata di dirtelo, ma Sybil mi ha contattato qualche giorno fa e mi ha chiesto se l'accompagno a fare compere. In serata vengo al Nightmares con le ragazze.» Dissi. «Spero che tu non abbia progettato qualcosa per noi due, nel pomeriggio...»

Lui fece un passo indietro e sentii subito la mancanza di quel contatto, benché non lo avrei ammesso ad alta voce.

«Sybil ti ha contattata?»

Mostrami la fiducia (#3 Nightmares Series)Where stories live. Discover now