27 - Baby Shower.

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ROXIE

Se solo quattro mesi prima mi avessero detto che sarei finita in una relazione seria, incinta e matrigna di un dolcissimo bambino di sette anni, avrei risposto «'fanculo, assolutamente no!» e invece ora, non solo mi ritrovavo in quel scenario, ma dopo tre intense settimane, potevo dire di essermi ufficialmente trasferita da Wallace. Insomma, i miei vestiti erano piegati dentro un armadio condiviso con lui.

Osservai il mio corpo nudo riflesso attraverso lo specchio in camera da letto.

I lunghi capelli castani lasciati sciolti mi coprivano il seno a malapena. Feci scivolare le dita attraverso essi e lentamente discesi. Tirai indietro la testa e socchiusi le palpebre. I polpastrelli furono obbligati a seguire la curva della pancia, ora ancora più accentuata. Finii sull'ombelico e continuai a scendere solleticandomi la pelle. Dischiusi le labbra. Le unghie sfiorarono la mia intimità e trattenni il fiato. Il respiro che iniziava a farsi pesante e irregolare man mano che continuavo a toccarmi.

«Devo andare avanti da sola o pensi di aiutarmi?» Voltai la testa verso il letto, lì dove Wallace mi fissava guardingo, famelico. Tutti i muscoli in tensione. Mi venne da mordermi il labbro quando posai lo sguardo sul suo corpo nudo, posizionato d'un fianco in equilibrio su un braccio. Le sopracciglia sollevate, la barba rasata per l'occasione speciale di quel giorno.

«Continui a guardarmi senza rispondermi.»

Wallace fece un mezzo sorriso prima di avvicinarsi con movimenti degni di un predatore.

I suoi piedi sfiorarono i miei, gli occhi incollati su di me.

«Allora?» Inclinai la testa, la mano che scendeva tra le gambe. «Devo fermarmi o continuare?» Chiesi nell'esatto momento in cui mi infilai un dito dentro. Soffocai il gemito e sostenni il suo sguardo.

Rimase impassibile per qualche istante, quindi cominciai a muovere la mano provocandomi piacere. A quel punto Wallace si morsicchiò il labbro e fece la sua mossa: mi spostò la mano, si abbassò per afferrarmi le gambe e mi sollevò fino a posarmi sul bordo del letto. «Mi fai impazzire, Roxie.»

Non riuscii a trattenere un sorrisetto compiaciuto.

Wallace si inginocchiò, le mani che vagliavano le gambe, la coscia e vi depositava piccoli baci.

«Mh» mugugnai quando le sue labbra si avvicinarono tremendamente alla mia intimità senza mai davvero arrivarci. Stava facendo giochetti con me!

Mentre il corpo era piegato e impegnato in basso, una mano salì passando in rassegna la pancia, proseguì fino a serrare il seno tra le dita. La bocca si spostò e la lingua stuzzicò il clitoride. Ansimai più forte e quando la mano mi condusse a sdraiarmi, io le diedi retta.

Wallace mi leccò e succhiò facendomi contorcere. Volevo che continuasse e che non smettesse mai, quindi gli circondai la nuca con la gamba e lo assecondai muovendo i fianchi verso di lui. Dio, quell'uomo e le sensazioni che mi faceva provare, sarebbero state in grado di liquefarmi. Il suo tocco mi faceva raggiungere le stelle. Gemetti e quasi non rischiai di urlare, appena inserì due dita dentro di me. Era la combo perfetta. Era in grado di farmi impazzire e giuro, ero totalmente sotto il suo controllo in quei momenti, avrei fatto di tutto purché lui continuasse.

Cercai le lenzuola e le serrai in un pugno chiuso bisognosa di aggrapparmi a qualcosa di solido. Tutto l'opposto di ciò che ero io in quel momento. Wallace continuò per qualche minuto a fare magie ed io vidi infiniti universi quando esplosi in mille pezzi ansimando e gridando il suo nome. Dio, quanto amavo il sesso!

Wallace si mise a ridere. «Sei bellissima e adoro vederti in quel modo.»

«Vieni qui...» mormorai ancora senza fiato.

Mostrami la fiducia (#3 Nightmares Series)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant