Capitolo 2

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Ci fu una volta in cui bussai alla porta del signor Bilbo chiedendogli quando fosse tornato. Erano passati otto mesi e ancora non lo avevo visto. Mi rispose che sarebbe tornato l'anno seguente. Io mi rattristai molto sentendo quella notizia, ma dovetti aspettare per forza. La mia vita continuava come era sempre andata. Avevo otto anni e cominciai a fare delle chiacchiere con Merry e Pipino. Come sospettavo erano più simpatici di quello che credevo, ma loro erano dei birbanti e si cacciavano spesso nei guai. Io non volevo farne parte, così ritornavo il solito vecchio Samwise solitario. A volte mi tornava in mente quel bimbo di nome Frodo. Mi domandavo se anche per lui ero considerato un amico, o solo un hobbit conosciuto per caso. Speravo non fosse così, speravo che anche lui a volte mi pensava. Volevo giocare ancora con lui. Sentivo che stava nascendo una bella e spensierata amicizia e avrei voluto vederlo di nuovo.

...

Avevo nove anni quando dalla finestra di casa mia vidi avvicinarsi un carro con sopra un uomo anziano molto alto. Non era un hobbit. Era un forestiero. Sperai che non era venuto in cerca di guai. Era vestito di grigio, teneva una lunga barba e portava un cappello insolito. Notai un sorrisetto sotto i suoi baffi. Seguii di nascosto il suo carro fino a che si fermò davanti casa Baggins. Poi ricordai quello che mi disse Frodo due anni prima. -Verrà un mago il giorno che tornerò- Forse parlava proprio di quello. Capii che non era una minaccia quando vidi Bilbo accoglierlo con calore, invitandolo ad entrare. Ero molto curioso. Un mago ad Hobbiville? Questa mi era nuova.

Due giorni dopo l'arrivo del misterioso mago sentii da lontano una vocina molto familiare avvicinarsi a casa Baggins. Mi affacciai di corsa e vidi Frodo Baggins bussare alla porta. La mia bocca si aprii per lo stupore, così uscii, ma Frodo non era più lì. Al suo posto c'erano i genitori Primula e Drogo che entravano nella casa. Non potei fare a meno di sorridere. Il mio unico amico era finalmente tornato. Non vedevo l'ora di rivederlo.

Osservai fuori dalla mia finestra per ore, in attesa che qualcuno uscisse da quella casa, ma non vidi segni di vita per tutta la mattina.
Mio padre mi fece trasalire "Samwise!"

"Si?!" Esalai io.

"Dammi una mano con le piante, su! Non startene a gingillarti per tutto il giorno."

"Va bene. Che devo fare?"

"Ci sono dei gelsomini da travasare. Fallo. E poi innaffia tutto, d'accordo?"

"Vado."

Non mi dispiaceva occuparmi delle piante, ma ogni tanto mi giravo e davo un'occhiata a casa Baggins. Ancora niente. All'improvviso però sentii una forte voce che rimbombò per tutta la vallata. Mi girai di scatto e vidi in lontananza il mago piegato in due tenendo la manina di Frodo. Erano appena usciti dalla casa.
Immediatamente, mi nascosi tra i vasi con un sorrisetto che non riuscivo a togliermi dal volto. Forse mi sbagliavo, ma notai che Frodo indicò proprio la mia casa. No...forse mi sbagliai. Abbassai lo sguardo per quello che mi sembrava un istante e un secondo dopo risentii la vocina di Frodo a un metro da me.

"Sam!"

Trasalii come la prima volta e poi lo guardai.
Mi aveva riconosciuto! Si ricordava di me!

"Frodo!" Mi alzai e gli sorrisi come stava facendo lui.

Era cresciuto come me. Io mi ingrossavo e lui rimaneva sempre snello. I suoi riccioli erano cresciuti, il suo corpo si era allungato rispetto all'ultima volta. Il suo volto meno paffuto.
Solo allora mi accorsi che a fianco a lui si ergeva il mago, ancora più alto di quanto mi aspettassi. Dovetti alzare lo sguardo più di quello che la mia testa era capace di fare per vederlo in volto.

"Buongiorno Mastro Gamgee." Disse con voce tuonante.

"C-come sa il mio nome?"

"Glielo detto io!" Intervenne Frodo "Sam...ti presento Gandalf il Grigio. Il mago più potente di tutta la terra di Mezzo!" Esclamò entusiasta.

Wherever you are  [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now