27.

74 3 4
                                    

La morte è solo un altra via per vivere.
Come la rondine:
Una volta arrivato il gelo
si libra nell'aria in cerca di un'altra vita.
Ma lei non è mai sola...
E così nemmeno loro.



Il monte Fato era a pochi metri dai nostri piedi. Eravamo stremati, le nostre ultime forze ci stavano definitivamente abbandonando e più continuavamo il cammino più vedevo le mie mani aggrapparsi ad un crudele destino, seppure avrei voluto la vita.
Ero ferito anche io; sia nel corpo, sia nel cuore. Avrei voluto accasciarmi in quel momento, e quasi quasi sperare che la morte mi prendesse per mano...ma sarei stato troppo egoista. Non avrei lasciato Frodo da solo.
Non devi perderlo, Samwise Gamgee.

D'un tratto, prima che potessi stendermi a terra Frodo mi anticipò accasciandosi al suolo come fosse un cadavere. Io lo imitai, non ce la facevo più. Erano giorni che non mangiavamo, l'acqua era ormai finita da ore.

Sospirai affannosamente, ma il mio respiro si bloccò quando vidi Frodo avanzare a carponi inserendo violentemente le dita sporche di sangue all'interno della terra, cercando di andare avanti.
Il suo ventre strusciava sul terreno, il suo respiro era terribilmente irregolare e roco, potei scrutare per poco, prima che mi superasse delle lacrime imbrattare il terreno.

Stava morendo...ma lui continuava.
Stava morendo...ma lui non si arrendeva.
Stava morendo...ma lui viveva.

Pochi istanti dopo il suo volto si lasciò cadere sul terreno e si lasciò andare stremato, per sino le sue forze gli si rivoltarono contro. Non potevo vederlo così, non quando preferiva andare in contro alla sua morte, ma continuare fino alla fine.
Mi trascinai sui gomiti e dopo qualche passo lo raggiunsi, lo afferrai da sotto le braccia e lo feci stendere sul mio avambraccio portandolo a me.

Il suo respiro pareva essersi quasi dissolto, ma il suo cuore batteva ancora. I suoi occhi erano chiusi, vedevo la sua gola deglutire con fatica. A quel punto lo ammirai.

Era bello, ancora bello. Neppure la morte sarebbe stata capace di togliergli quella sua immensa bellezza. Il mio sguardo scivolò sul suo petto. La sua camicia era quasi del tutto aperta; l'Anello sembrava voler spingere all'interno della sua carne ed arrivare dritto al cuore. Era ferito in ogni parte, dalla fronte alle caviglie. Eppure ancora scorgevo le croste quasi rimarginate dei tagli da lui stesso inflitti. Il solo pensiero mi trafiggeva.
In tutto questo non riuscivo a scrutare le sue iridi color del mare e del cielo. La speranza delle stelle dell'infinito era proprio dentro di esse e non riuscivo a vederle.

Una lacrima mi percorse la guancia ferita e parlai: "Ricordi la Contea, Frodo?"
I suoi occhi per un istante parevano aprirsi, sentivo che avrebbe voluto, ma il suo corpo non ne era capace.
"Presto sarà primavera." Continuai "In questo momento i fiori si staranno trasformando in frutti, gli uccelli ritornando a casa. E l'anno scorso a quest'ora stavamo cogliendo le prime fragole di bosco. Le rammenti? Quando le prendevamo dal giardino di mia zia e le condivamo con la panna? Ricordi i campi di grano? Quando ci rincorrevamo fino a sera? Lo rammenti?"

Quando terminai Frodo teneva gli occhi semi aperti e mi guardava, scrutando le mie labbra e le mie iridi.
"No, Sam." Mormorò "Non ricordo il sapore delle fragole...né d-della panna. Non ricordo il rumore dell'acqua, né il tocco dell'erba. Non ricordo la luce. Buio. C'è t-tanto buio. N-non c'è alcun velo t-tra me e lui. Lo vedo...con i miei occhi da sveglio! Non sto dormendo..."
Mi spaventò a morte quando sgranò gli occhi, e non era me a vedere, ma solamente l'occhio dell'elfo che lo aveva torturato per tempo.
Aggrottai le sopracciglia "E allora distruggiamolo. Una volta per tutte. Coraggio Frodo! Non posso portare l'Anello per te...Ma posso portare te!"

Wherever you are  [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now