Capitolo 21

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Perché otteniamo dolore da qualcuno che doveva darci amore? Perché amiamo quelle stelle che pensano di essere noiose ma ci regalano notti indimenticabili? Perché due anime distanti, sanno di aver bisogno l'una dell'altra, ma non fanno nulla per avvicinarsi?


Perché lasciamo soli i nostri fiori aspettandoci che sopravvivano solo con grazia e bellezza,  ma senza il nostro amore?


**🥀**

Harry's POV

Gli scrissi così tante volte che le dita mi dolevano per la cattiva circolazione. Mi tolsi i guanti per alleviare un po' il calore alle mani.

A Lou💕: Mi dispiace tanto.

Gli scrissi quelle tre parole così tante volte, incise nella mia mente pietosa. 'Dovrei mandargli ancora quelle tre parole' Fanculo. A cosa stavo pensando? Mantenni la logica non scrivendogli ma il mio cuore non andò mai d'accordo con quella decisione. O forse si, forse è per questo che fa più male di quanto il mio cervello abbia mai fatto e possa fare.

Dopo aver posato il telefono, andai in bagno. Mi guardai, odiando il modo in cui le occhiaie profonde contrastavano la mia pelle e così come le mie labbra morsicchiate non provenissero dalla bocca di Louis.

Mi presi la testa tra le mani e tirai i capelli il più forte possibile. Non funzionò.

Ero ancora lì.

I miei occhi bruciarono e guardi i nuovo al mio riflesso, e vidi il ragazzo a cui era stata portata via la sua purezza. Il tipo di purezza per cui sappiamo solo perché il cielo è blu, o come l'amore può farci stare bene. Ma non c'è più, perché ora c'è una brutta oscurità nelle persone, ma la maggior parte di essa è sotto allo strato delle nostra innocenza.

Pensai di aver fatto un buco nella tela bianca ed esser sprofondato nel mio mondo nero, come succede in una fossa.

Improvvisamente sentii il telefono squillare e corsi velocemente, come Dio quando diede a Louis le sue meravigliose lentiggini sulle tempie. Non importa. In realtà Dio si è preso il suo tempo con lui.

Mamma: Ciao tesoro!

Gemetti fortemente e lanciai il telefono sul letto. Non avevo bisogno di una madre che distrugge l'amore di proprio figlio, come se fosse il suo fottuto lavoro. E' una cosa cattiva.

A mamma: è tutta colpa tua.

Digitai. Ma poi pensai che lei avrebbe potuto intuire che fosse successo qualcosa tra me e Louis. La ignorai e ignorai il suo messaggio dopo.


--


Tornai in classe per distrarmi, non potendo permettermi un'altra preoccupazione. Tutto ciò su cui ero concentrato era Louis, Louis, Louis, e non me ne fregava nulla del resto. Andai dritto in classe e mi sedetti al posto di Louis, giusto per stargli un po' più vicino anche se lui non era lì.

Mi guardi intorno ed era tutto uguale. Tranne per Louis.

Dopo le lezioni, andai in area pranzo. Accettai di stare con Fionn a mangiare, perché sembrava al quanto irrequieto. Non avevo energie in me per rifiutare.

Andai direttamente al posto vicino alla finestra dove aspettai Fionn, isolandomi da tutti finché non arrivò.

E fu allora che lo vidi.

L'uomo che rovinò il mio primo appuntamento con Louis.

Sentii qualcosa agitarsi nello stomaco. Perché era qui? Mi stava cercando? Era per Louis? Grazie a dio Lou non era qui. 

Sentii gli occhi di qualcuno bruciarmi sulla schiena, il che mi rese paranoico. Pregai fosse Fionn.

Abbassai lo sguardo per distrarmi e tutto ciò che sentii fu bianco statico. Vidi la mia pelle pallida che si intravedeva dalle maniche piegate a 3/4. Sfregai le mani guantate per riscaldarmi, ma non servì. Fece ancora più freddo

Era come se il silenzio, il nulla più totale, per la prima volta avesse un peso, un rumore. Strideva così forte che pregai che qualcuno emettesse un suono.

Fu allora che sentii un forte strattone sulla mia spalla.

No no no no.

"Ei, tu!"

Mi voltai, beccandolo a fissarmi come se lo avessi avvelenato, e lui mi avesse scoperto. I suoi occhi contenevano odio, e non potei sopportarli. Non potevo.

Rimasi in silenzio, non volendo farlo arrabbiare di più. Ignora e basta, non farà nulla. Fionn sarà qui a momenti.

"Sto parlando con te!" Mi guardò e lo affrontai ancora.

"S-si" una cerchia vasta di occhi ci stavano osservando.

"Sei il ragazzo di quel bastardo? Quello che ha cercato di picchiarmi?"

"Sto parlando con te!" E fu allora che mi prese il braccio, toccò la mia pelle. Odiai quel momento. Vidi la nostra pelle toccarsi, la sua oleosa e ruvida. Inspirai così profondamente dal naso, che forse fu per questo che mi sentii soffocare.

Sentii gli occhi, le orecchie, il cervello, tutto, bruciare dalla paura e l'ultima cosa che udii fu il grido di Fionn.




Dimmi ancora perché lasciamo soli i nostri fiori aspettandoci che sopravvivano solo con grazia e bellezza, ma senza il nostro amore?




Angolo traduttrice**

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