Capitolo 22

195 11 0
                                    


**🥀**


In questa storia, il sole e la luna non sono mai stati fatti per stare assieme, ma i loro cuori si sono scontrati, creando un'universo più grande di quello che già avevano- L'autrice


**🥀**


Harry si risveglio russando leggermente. Si sedette, strofinandosi gli occhi con le mani a pugno, finché non vide qualcosa, o meglio qualcuno, davanti a lui. Voltandosi piano vide Louis, a braccia incrociate sul petto e poggiato all'indietro mentre sonnecchiava a bocca leggermente aperta, quanto bastava per far uscire teneri sbuffi.

Ebbe improvvisamente le sensazione fastidiosa dello starnuto a montargli dentro, così starnutì, facendo svegliare Occhi blu.

Quest'ultimo, svegliatosi, sbatté le palpebre ripetutamente prima di rendersi conto di ciò che stava accadendo. Il cuore gli scattò in gola, non sapendo che dire.

"Stai bene Haz?" La preoccupazione riempì quei profondi lapislazzuli, mentre gli smeraldi del riccio non potevano più contenere tanta euforia.

"S-sto bene, sono solo un po' dolorante." Harry non volle guardarlo negli occhi, ricordandosi improvvisamente cosa l'aveva portato a finire in ospedale. L'uomo. Lo stesso che diede fastidio e lui e Lou la sera del loro primo appuntamento.

"Cos'è successo?" chiese l'altro, nervosamente.

Harry guardò la finestra, poi finendo a giocare con la copertina sanitaria dell'ospedale.

"Non lo so," Una bugia. Ma non voleva che Louis finisse nei guai per aver spaccato la testa dell'uomo.

"Non dirmi stronzate." disse il liscio dolcemente, intrufolandosi nella coscienza di Harry. Osservò la sua anima.

Occhi verdi si morse il labbro, "C'era l'uomo."

"Che uomo,"

"Quello della serata del pattinaggio." Percepì la rabbia silenziosa di Louis.

"Cosa ti ha fatto?" Il suo tono di voce trapelava un sentimento simile a: 'ti prego non mentirmi'.

Harry rimase in silenzio, non voleva più parlare, non volendo ricordare cos'era successo.

"Dimmelo, Haz" La voce dell'altro era supplichevole.

Non voleva parlare, ma sapeva di doverglielo, "Um, mi ha solo dato fastidio a voce, e-- Mi ha toccato. Mi ha toccato cazzo, e mi troverai disgustoso. Lo so già -- e basta."

Louis cercò qualche possibile bugia nei suoi occhi, ma il riccio era stanco e non voleva parlarne. Stanco di sé stesso.

Infatti improvvisamente, si trascinò su, "Puoi andare se vuoi, sto bene" Il che fece ridere Louis.

"Come se me ne potessi andare davvero," si sedette sul letto con Harry.

Nella testa del riccio giravano continuamente parole a cuoi avrebbe davvero voluto dar voce, pensavo fosse finita, perché sapevo che sarei diventato sporco e tu non mi avresti più voluto.

"Si, devi invece."

"Cosa?" chiese Louis.

"Ci siamo lasciati, puoi andare ora. Non devi preoccuparti così tanto." La mente razionale parlava per lui. Louis rimase lì, a bocca aperta, pieno di bugie sconosciute che Harry gli avrebbe raccontato.

"Cos-"

Harry si voltò dall'altra parte, gli occhi lucidi, ma la voce ancora abbastanza forte da camuffare il fatto che stesse tremando dentro, "Vattene"

"Harry, ci ho pensato a lungo e-"

"Vai! Per favore!" Si voltò di scatto, ora con la voce più acuta e tesa per l'ansia.

Louis aggrottò le sopracciglia, "No, cazzo, non me ne vado via. Scappare è quello che facciamo sempre."

"Allora forse se lo facciamo sempre vuol dire non andiamo bene l'uno per l'altro."

"Ma ti rendi conto di quello che dici?!"

Occhi verdi si strofinò di nuovo le palpebre, non curante del fatto che magari avrebbe potuto piangere , "Vai e basta, Vattene ti prego!"

"Perché vuoi che diventi così, Haz? Sono qui per te, mi hai detto che eri felice, dannatamente felice, e di non andarmene. Ora mi stai chiedendo il contrario, e lo trovo semplicemente assurdo."

Si avvicinò al riccio, chinandosi per prendergli il volto tra le mani. L'altro era sopraffatto, tanto da non importargli se Occhi blu gli avesse toccato il viso, perché lo conosceva, perché lo amava.

A quel punto, Louis sussurrò, "Non me ne vado, piccolo. Non voglio farlo. Non posso lasciarti. Mentalmente, fisicamente, spiritualmente, in ogni modo, non posso separarmi da chi mi completa. Allora cosa sta succedendo, amore? Per favore dimmelo, non mi arrabbierò. Te lo prometto." Arrivato alla fine del discorso, qualche lacrima scivolò lungo il viso, quando poggiò la fronte su quella di Harry, tremante.

Occhi verdi lo guardò, "Penserai che sono sporco, e non mi vorrai più accanto."

"Perché dici queste cose?" chiese l'altro, baciando una lacrima salata sulla guancia del riccio.

"Perché quell'uomo mi ha toccato." Lo disse come se avesse appena confessato un'omicidio.

Louis chiuse gli occhi, cercando di trattenersi, "Come? Dove?" Afferrando meglio il viso di Harry, ma non prima di baciarlo teneramente.

"Sul braccio e poi non me lo ricordo dove, ma è stato un punto debole e non ce l'ho fatta."

"Perché dici questo? Se qualcuno è sporco è quell'uomo e le sue fottute mani. Niente mi farebbe allontanare da te, a meno che tu non lo voglia sinceramente, ma spero non succeda mai."

Harry chiuse gli occhi, cercando di capire a fondo le parole di Louis. Gli credeva, ma alla fine è bastato amare sé stesso?

"Ti amo, Harry" Sussurrò dolcemente, cullando l'altro e accarezzandolo.

Invece il riccio fissò la linea tracciata da sfumature viola e blu nel cielo, prima di sussurrare, "Ti amo anche io."





**Angolo traduttrice**

Dopo quasi più di una settimana ritorno come se nulla fosse :) Ma giuro che mi hanno riempita di verifiche e interrogazioni.

Per farmi perdonare, capitolo bonus :)

SKIN || l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora