Capitolo 26

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A leggere quel messaggio, il cuore ebbe un sussulto. Harry si irrigidì.

"Di chi è questo messaggio?" chiede Louis interrogativo.

"Chi?" Harry prese il telefono, rispondendo al messaggio.

"Fionn?" chiese Louis sarcasticamente, ricevendo solo un paio di bellissimi occhi verdi rivolti al cielo, in risposta.

"E' mia madre," disse l'altro, "probabilmente ha scoperto ciò che è successo e vuole parlarne. Beh, io non vorrei." raccontò continuando a scrivere qualcosa di presumibilmente lungo.

"Perché non l'hai tenuta come numero sconosciuto sul telefono?"

"Perché è ciò che lei rappresenta per me"

"Non puoi ignorare tua madre per sempre, peggiorerà solo la situazione." disse Occhi blu, posando un dolce bacio sulla spalla stretta di Harry.

"Lo so, ma... è fastidiosa... quindi no." fece il broncio Harry.

"Dovremmo parlare con lei, dobbiamo sistemare questa cosa una volta per tutte, e se ancora non ti vorrà vicino a me, beh, è un peccato perché io non me ne vado, che le piaccia o no. Senza offesa amore."

"Nessuna offesa," Sospira Occhi verdi, "Quindi tramite telefono o faccia a faccia? E' piuttosto intimidatoria."

Louis rise facendo sì che delle piccole ruchette si formassero intorno agli occhi, "Si, lo so. L'ho già vista prima, a meno che tu non l'abbia dimenticato."

"Bene, quindi?"

"Faccia a faccia"


🥀


Decisero di incontrarsi al bar vicino al campus, Anne non discusse sulla scelta del luogo.

"E se ti pugnalasse?" Harry si morse le unghie, togliendosi un po' dello smalto celeste sulle punte.

"E' tua madre, non un'assassina" Louis si leccò il piercing nervosamente.

"Non lo sai"

"Neanche tu."

"Ah," disse il riccio guardandosi dietro, "Parli del diavolo.." facendo intuire che fosse arrivata la madre.

Louis si irrigidì immediatamente. Quella era letteralmente sua suocera. Avrebbe potuto a) scuoiarlo vivo, b) tagliarli la gola. Magari avrebbe fatto entrambi.

La presenza dietro di lui sembra farsi più vicina, finché Anne non si sedette nella sedia libera. Da quando era entrata aveva indossato una maschera di serietà.

Nessuno disse una parola.

"Volevo parlare con te," dichiarò Anne ad entrambi, ma si rivolse prima a Louis, "Ma principalmente con te."

"Ok" Disse Louis spaventato, ma allo stesso tempo no.

Anne prese un respiro profondo e, "Mi dispiace"

"Sono un idiota, e mi c'è voluto circa un mese per capirlo. Mi dispiace. Non ho fatto nulla per aiutare mio figlio, invece tu si, e te ne sono grata. All'inizio l'ho vista come una cosa superficiale a causa dello stile di vita soffocante che gli ho fatto sopportare. E' stata colpa mia."

A queste parole, Harry si raddrizzò come un cucciolo impaziente.

Anne prestò attenzione al figlio, "Mi dispiace davvero amore mio."

"Va bene," disse piano il riccio, "Grazie."

"E non nascondermi nulla perché io-"

"Perché io so cosa stai facendo," disse finendo la frase della madre roteando gli occhi "Lo so. Lo dici da circa- hmm- credo dieci o quindici anni."

SKIN || l.s.Where stories live. Discover now