Capitolo 29

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Santa merda.





"Insegnami come essere un bravo ragazzo"

Quelle parole fecero sì che la testa di Louis iniziasse a far male dall'incessante desiderio. Se avesse aperto bocca avrebbe potuto sbavare, ma non sarebbe stato molto carino.

Le mani guantate di Harry presero a massaggiare con vigore le spalle tese dell'altro, stringendo tra di esse i capelli corti alla base del collo.  Louis serrò gli occhi, immerso nel limbo del piacere.

Occhi verdi poggiò una gamba sulla coscia di Occhi blu, salendo a cavalcioni, guidato dal bisogno. Abbassò completamente le testa fino a ritrovarsi immerso nel collo di Lou, la punta del naso fredda sulla pelle bollente, "Mi dispiace di starmi comportando in questo modo." strinse la gamba, lasciando il liscio senza fiato.

"Ma tu lo sai perché lo sto facendo, no?" , fece scorrere un dito lungo il profilo di Lou, come se gli stesse scolpendo le goti. L'altro sgranò gli occhi grugnendo.

"No, non lo so," Borbottò Louis.

"Perché tu devi essere più attento a cosa fai, e quando lo fai," Harry trascinò la lingua contro il pomo d'Adamo, come se si stesse preparando a morderlo. E magari era proprio il suo intento.

"Io sono attento, l-lo sono" 

Harry prese a lasciare languidi e bagnati baci sul collo, e quando lo ritenne abbastanza, cominciò a succhiare una porzione di pelle vicino alla mascella. A questo gesto Louis dovette trovare un appiglio prendendo tra le mani i fianchi del ragazzo, stringendoli. Più li stringeva e più Harry succhiava forte. Creava un po' di dolore, ma dolore piacevole.

Harry passò alle labbra e ne tracciò i contorni, facendo piagnucolare Louis.

"Che cosa vuoi Harry?" domanda retorica.

"Voglio te," sussurrò il ragazzo al suo orecchio, come un gattino che lecca e lecca.
Era tutto accaldato: La testa, il suo corpo, la stanza, Harry, oh dio, Harry.

Fu proprio Harry ad interrompere quello stato di trance, staccandosi dal collo dopo aver lascato un visibile segno violaceo. Louis si alzò immediatamente, facendo emettere ad Harry un mugolio di dissenso.

Lo posò dolcemente sul letto,

"Sarai buono per me?"

"Forse," Harry ridacchiò, allacciando le braccia al collo del liscio e trascinandolo possessivamente in un bacio pieno di amore. Le loro lingue si toccavano e abbracciavano gentilmente, come se fossero i loro ultimi secondi sulla Terra.

"Ti voglio assaggiare," ammise Louis, umettandosi le labbra, "Va bene se lo faccio?"

"Certo, ma come.." disse il riccio, come se fosse tornato il ragazzino timido e goffo di quando si erano conosciuti le prime volte. Le sue labbra rosse per i baci e gli occhi scintillanti trasmettevano paura ed eccitazione.

"Vorrei succhiartelo," Louis lo guardò con un'occhiata insana e procedette a toglierli i pantaloni. Harry puntò i talloni al materasso, alzando il culo per facilitare l'atto.

"Sii gentile" Disse il suo piccolo gattino (Kitten), osservandolo.

"Ovviamente," gli abbassò le sue pallide, striminzite mutandine bianche. La sua lunghezza era fantastica, un po' come Harry: rosa, lucida, e arrossata.

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