capitolo-20

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Yoongi's pov

-Signorino Min?-

Che rompi palle. Arriva sempre al momento sbagliato. Ma almeno se ne rende conto che sto cercando di riposare un po'!?

-Ha-Rin che c'è?- Non dite che non sono stato abbastanza educato, perchè sono troppo stanco per connettere il cervello e creare una frase che suoni minimamente rispettosa.

-Suo padre vuole vederla. Mi ha chiesto di riferirle di andare in fretta nel suo studio-

-Solo questo?- 

-Sì. Credo che le parlerà del nuovo evento che ha organizzato. Ne vale la pena già glie lo dico-

-Non ne dubito, lui fa sempre la cosa giusta-

-Eheheh, esperienza, un giorno anche lei riuscirà nel suo sogno- Che non è quello di lavorare nell'azienda di Idol di mio padre, ma diventarlo.

-Vuole che le do' una mano per prepararsi?-

-No, no. Grazie Ha-Rin, vai a riposarti un po', è tutto il giorno che mi stai dietro-

-La ringrazio signorino ma preferisco continuare a procedere con il lavoro. Con permesso, se non vuole aiuto torno in ufficio-

-Certo, ciao allora-

Chi sa cosa vuole da me mio padre... Non credo di aver fatto niente di male, infondo sa bene che se mi sfogo un pochino con delle feste è perchè passo anche l'estate attaccato al computer. Mi alzo dal divano e mi dirigo in bagno. Accendo il rubinetto del lavandino e mi sciacquo il viso con l'acqua fredda, mi insapono e lascio che il getto di liquido trasparente mi invada il viso, quasi fino a non farmi più sentire i muscoli. Sistemo i capelli, facendo la fila di lato attentamente e infilo la giacca nera che ho lanciato distrattamente questa mattina sul letto. Vado allo specchio e mi osservo. A parte la faccia insonnolita sembro apposto. Sempre bellissimo.

Salgo all'ufficio di mio padre, guardando intanto gli impiegati impegnati a dare il massimo. 

Stimo molto mio padre. E' riuscito dal nulla a creare un vero e proprio impero, di cui ora è padrone. Le persone lo rispettano e lui è orgoglioso di ciò che fa. Non si lamenta mai, anzi trova sempre un modo per migliorare. Feste, beneficenza, colloqui e interviste, tutto un sistema per pubblicizzarsi e far sì che la gente sia influenzata positivamente. Furbo.

Arrivo davanti la porta e prendo un gran respiro. Aggiusto la camicia ed entro. 

Mio padre è seduto come al solito alla sua scrivania, mi guarda un attimo poi mi fa segno di sedermi dove voglio. Sono sempre suo figlio e lui mio papà, dobbiamo mantenere una relazione tale!

-Yoongi sei venuto-

Lo osservo, non è cambiato da quando mia madre ci ha lasciati, non  è cambiato niente. Il suo studio rimane lo stesso, con i mobili di legno nero disposti ordinati con la sola differenza che sugli scaffali si sono aggiunti altre cartelle, al contrario colorate. Le piante sono cresciute ma rimangono le stesse di tanti anni fa. E la vista della città... Quella è diventata pazzesca. I grattacieli altissimi, i palazzi bianchi e gli schermi delle pubblicità riflettono scritte colorate che danno un aspetto più moderno all'insieme.

Adoro la mia città, dove sono nato: Daegu. Ma Seoul in pieno centro è qualcosa ci inimmaginabile finchè non lo si vede.

-Ovvio, mi hai chiamato tu d'altronde- Dico l'ultima parola sedendomi sul bordo della scrivania, sotto lo sguardo di mio padre.

-E' vero. Ti devo parlare della festa di fine mese-

-Perchè? Che succede?-

-Ecco, verrà anche un certo signore di Busan con cui vorrei collaborare e avrei bisogno di te. Sai lui porterà suo figlio perchè vorrebbe iniziare a farlo entrare nel mood del lavoro, quindi pensavo che se ti faceva piacere...-

-Mi stai chiedendo se voglio venire per aiutare il ragazzo?- Non mi entusiasma l'idea, ma le feste che organizza sono sempre bellissime, poco alcool certo, ma giochi di illusioni illuminano le pareti, vengono proiettati sul soffitto mille giochi di luce e ovunque si guardi si trovano tecnologie avanzate che fanno impazzire gli occhi. 

-Esatto, proprio questo. Solo se vuoi però. Sai il padre dice che studia danza e suona un po' il piano come te, potreste trovarvi bene-

-Ci penserò. Se mi trovi al tuo ufficio circa un'ora prima dell'inizio dell'evento significa che ho accettato- Lo sento sbuffare, preferiva che rispondessi velocemente senza fare tutta questa storia. Ma come lui non c'è mai stato per me, per quanto gli voglia bene, io non sarò subito da lui.

Lo saluto e torno in camera a pensare. Penso che dirò di sì, in fondo non ho programmi e mi potrei anche divertire se non ci fosse il ragazzino... Posso sempre lasciarlo in mano a Ha-Rin è scappare. Quindi credo sia un sì, mercoledì mi troverà ad aspettarlo.

ᴛʜᴇ ʟᴏᴄᴋᴇʀ ʀᴏᴏᴍ ʙᴏʏ- уσσимιиTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang