capitolo-13

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Yoongi's pov

Mancano solo 12 ore dall'inizio della festa.

Non dico di essere in ansia, ma è da tanto tempo che non vado ad eventi del genere... 

Hobi dice che non mi devo preoccupare. Tanto per lui festa significa bere, mangiare e trovare qualche ragazzo carino... Persona innocente lui.

Sono agitato e non so che fare. I vestiti li sceglierò all'ultimo e la doccia me la sono già fatta. IL PIANO!! Che idea geniale, posso andare a suonare! 

Mi alzo dal letto, mio grande compagno di vita, e mi dirigo lentamente nel salotto accanto la mia camera. Mica male, non è tanto grande ma ha un bel divano nel centro, un camino finto di fronte, un tappeto rosso con sopra una grande poltrona e stop. 

Dall'altro lato rispetto alla poltrona c'è il mio amato pianoforte. A coda, di un bel bianco lucido. Mi siedo sullo sgabello e senza preoccuparmi degli spartiti inizio a suonare.

Le melodie le ricordo per la maggior parte a memoria, ma quella che sto suonando la ho scritta io, quindi mi è rimasta impressa nel cuore.

-Hmm-

Suono e intanto canticchio. Ancora non ho deciso le parole del testo, quindi per ora il mio cantare è un semplice mugugno.

Sento le dita scivolare sui tasti bianchi, a volte allungarsi a quelli neri e i piedi spingere il pedale per rendere la melodia interminabile. 

-YOOOOOOOOOOONGIIIII!-

Smetto di suonare e mi giro di scatto. Chiunque mi ha urlato contro può considerarsi morto.

-YOONGI!!-

Oh questo è Namjoon. Ma perchè è già quì? Sarebbe dovuto arrivare un'ora prima del grande evento...

-Che ci fai a casa?-

-Genio la festa sta per iniziare! Ti ho chiamato cinque volte sul telefono e non mi hai risposto quindi sono venuto a cercarti!-

-Ah, ma allora siamo in ritardo?-

-AHHHHHH, ma con chi ho parlato?! Certo che sì, muoviti! Sei pronto vero?-

-Ehm no, mi sono distratto a suonare e sai...-

-NON VOGLIO SENTIRE SCUSE, ALZA IL CULO E DATTI UNA MOSSA-

-Madonna come gridi!-

Corro in camera e apro l'armadio. Prendo dei jeans e una maglia nera quando una mano mi blocca il polso. Mi giro e vedo Nam che mi guarda storto. 

-Ed ora che vuoi?-

-Ti pare questo il modo di presentarti ad una festa?? Sarà piena di ragazzi e ragazze, su fai uno sforzo...-

-Certo perchè sai alle feste dove vado io giocavamo a lavorare a maglia e a preparare il ramen come le nostre care nonnine. MA TI SEMBRA IL CASO? Credi che non sappia cosa succede alle feste?!-

-Hmm, va bene! Però ti vesti comunque carino. Vediamo... Questo e questa assieme, anzi no... Quella lì!!-

-A tutti i santi, aiuto-

-Che rompi palle che sei! Vatti a vestire to'-

Dopo aver riservato a Namjoon una bella linguaccia, mi metto davanti allo specchio e sotto lo sguardo attento di Nam mi vesto. Cazzo, ma che roba è queste!!??

Skinny attilati neri, in tinta con i capelli dopotutto. Maglia argento di quattrocento taglie in più rispetto alla mia, collarino nero stretto al collo, e le scarpe sempre nere con delle strisce, tipo adidas, sempre argento.

-Neanche mi ricordavo che esistessero! Dove le hai trovate?-

-Scemo erano nell'armadio!! Comunque vatti a truccare e sistemare i capelli-

-Eh?! Non sono una ragazza-

-Muoviti-

Vado di malumore in bagno, prendo la matita nera e ripasso il contorno degli occhi, prendo un po' di correttore e lo passo sotto gli occhi, giusto per coprire un po' le occhiaie. La spazzola... Eccola la nel cassetto. La prendo e mi aggiusto i capelli lasciandoli leggermente spettinati.

-Ora sì. Dai andiamo-

-Vamos Joonie-

Corriamo fuori e saliamo nella sua auto.

-Guidi tu?-

-Certo, è mia la ferrari-

-Ma quale ferrari e ferrari, ingrana le sesta e parti-

Fa come gli dico e partiamo a razzo. Sono sicuro che stiamo infrangendo tutte le leggi stradali che hanno fatto sul pianeta ma non mi importa.

Solo quando ci troviamo di fronte a noi una grande villa Namjoon si ferma. Guardo la casa e non posso fare a meno di rimanere sorpreso. E' enorme!

-Ma chi ci vive?-

-Eh, eh Jin, uno delle quarte, come me!-

-E vi conoscete?-

-No-

-Sei stato invitato?-

-No-

-Ma bene, intanto chi cazzo se ne frega giusto? Entriamo dai, prima che ci buttino fuori voglio bere qualche cosa-

Ci incamminiamo dentro e devo dire che è peggio che fuori. Questa non è una casa è un castello. E la gente sembra apprezzare. Chi balla sul tavolo, chi beve anche se già ubriaco, chi si struscia su persone che neanche conosce in pista.

Ci sarà da divertirsi.

ᴛʜᴇ ʟᴏᴄᴋᴇʀ ʀᴏᴏᴍ ʙᴏʏ- уσσимιиOù les histoires vivent. Découvrez maintenant