Ma non la stessa me.

2.6K 241 111
                                    

Alla fine dello sgabuzzino un quadro enorme attira la mia attenzione. È appeso a un'immensa parete, e ne occupa una gran parte. Ritrae una donna, con lo sguardo sospeso nell'aria e il viso quasi sofferente. I capelli biondi le cadono in infiniti boccoli sulle spalle, e gli occhi neri sembrano fissarci. Ha una mano aperta davanti a lei, come se dovesse tenere qualcosa. Mi avvicino al quadro, e lo percorro con le dita: in prossimità della mano percepisco con stupore il tratto scavato che avevo sentito quando non potevo vedere.

- Ehm... Shania? - il ragazzo dagli occhi-viola tossisce, ed io lo incoraggio a passare la mano sopra il quadro. Nota anche lui, dimostrandolo con un'improvvisa alzata di sopracciglia, la strana scavatura sulla tela.

- È proprio sopra la mano... - riflette Derek, guardando la scena. Annuisco pensierosa, cercando di dare qualche spiegazione nella mia testa a tutto ciò. Ma passano i minuti, e non riesco a trovare una qualsiasi ipotesi che si avvicini almeno minimamente alla realtà.

D'un tratto il ragazzo dagli occhi viola indietreggia, sbuffando e dicendo: - È solo un quadro, gente. E quella è una semplice scavatura. Non capisco cosa vuoi fare, Shania. Abbiamo il libro, andiamo sulla torre e la finiamo con tutto questo. Perché dobbiamo complicarci la vita? -
Mi ero veramente convinta che il cervello del ragazzo dagli occhi-viola avesse qualche neurone? Probabilmente sì.

- Non avevi detto che ci avresti aiutati? Eri d'accordo con noi fino a poco fa quindi cosa ti lamenti? - domanda Der alzando gli occhi al soffitto.

- Veramente non avevo detto nè che vi avrei aiutati né che ero d'accordo con voi... Quindi posso lamentarmi eccome. E poi non sono come te: non faccio tutto quello che Shania mi dice e non pendo dalle sue labbra. Ma abbi un po più di personalità, bambino, e fai l'uomo. - esplode occhi-viola.
È profondamente lunatico, e mi fa saltare letteralmente i nervi. E poi Derek non fa tutto quello che gli dico... Forse sì, ma non lo fa perché lo dico io, ma perché gli sembra giusto! Almeno credo.

- Meglio essere un bambino e avere un cuore puro, che essere un uomo e non averlo neanche, un cuore. - ammette Derek sicuro di sé.
Inizialmente gli sorrido, ma poi assumo una smorfia perplessa capendo che quella frase profonda nasconde qualcosa di altrettanto profondo.
Chissà cosa intende dire Derek... Non capisco e probabilmente neanche occhi-viola.

- Che cosa centra? Basta mi hai stufato, datemi il libro e non mi vedrete più - urla il ragazzo dagli occhi viola avvicinandosi pericolosamente a me. Afferro quindi velocemente il libro, stringendolo con forza. Ma appena inizio a indietreggiare, mi accorgo, battendo il piede contro il muro, di essere in trappola: dietro di me ho il quadro, e quindi la parete enorme che non mi lascia via di fuga.

- Smettila! - urla prendendolo per le spalle e voltandolo verso di lui, Derek.
Mentre i due si urlano contro, io mi volto verso il quadro, dando la schiena a occhi viola e ponendo il libro tra il quadro e il mio busto per aumentare la difficoltà a occhi viola di prendermelo.
Davvero pensavo che siamo un bel trio? Mi viene spontanea questa domanda perché la scena che sto vivendo in questo momento è piuttosto raccapricciante: Derek urla contro il ragazzo dagli occhi viola, mentre lui tenta di rubarmi il libro, ed io intanto mi spalmo sul quadro per proteggere lo scritto dalle mani di occhi-viola.
Nell'avvicinarmi sempre di più alla tela, mi avvicino di conseguenza alle mani della donna del quadro che sono alla stessa altezza del mio petto. Quando il libro tocca, senza volere, tutti i punti della scavatura, accade una cosa irreale: il quadro, come una porta, si sposta all'indietro scoprendo un buco nella parete con una stanza enorme all'interno.

Cala il silenzio più assoluto, mentre ci scambiamo degli guardi sbalorditi.
E in quel momento, nella mia testa, rimbomba la frase della solita voce femminile: "Devo passare dalla luce alle tenebre, ma non è una passeggiata. E poi tu, beh, hai trovato il libro e quindi la chiave d'accesso per realizzare ciò che voglio fare."
E quindi con "chiave d'accesso" intendeva che il libro è veramente una chiave. Che apre un quadro, però è pur sempre una chiave.

Destinati per un segnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora