Fuoco

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Ho le labbra serrate, quindi mi limito ad annuire. L'immagine di quella fiamma fra le mie mani continua a ripetersi nella mia mente. E dentro di me sta nascendo un fuoco della speranza. Finalmente so che elemento ho e sono riuscita, nel mio piccolo, ad utilizzarlo. Uno spontaneo sorriso soddisfatto prende spazio sul mio volto.

- Se credi di poter rimanere viva, là dove ti porteranno, sapendo solo come si fa una fiamma, sei un'illusa. - borbotta Aidan, notando il mio sorriso improvviso. Si avvicina e con un rapido gesto mi toglie la corda che mi lega le mani. Quelle fredde parole mi fanno riflettere.

- Puoi aiutarmi? - chiedo con un tocco di disperazione nella voce.

Mi guarda perplesso, fissandomi a lungo. Mi sforzo di rimanere con la stessa espressione facciale, per tutto quell'arco di tempo.

- E dove vivrò? io sono un nomade: sono sempre in movimento. Anche perché se rimanessi in un luogo per troppo tempo mi troverebbero. Per poi uccidermi. - dichiara frettolosamente.

Mi mordo un labbro, tentando di trovare una soluzione.

- Sopra una collina, dietro i boschi c'è una casa disabitata. Là non ti troverà nessuno. Ed inoltre hai i boschi che ti faranno da muro naturale. Tutt'intorno c'è un enorme spazio dove posso esercitarmi. - dico.

- Come lo sai? - mi chiede ansioso.

- Una volta mi sono persa nei boschi. Cercavo solo delle fragole per il compleanno di mio fratello. Lui le ama. Ho seguito un sentiero, credendo fosse quello per tornare a casa, ma mi sono ritrovata sopra una collina. E lì ho trovato la casa. Ma non sono entrata dentro, poiché avevo paura. Ho sbirciato solo dalla finestra, notando che era abbandonata. - rispondo dettagliatamente.

- Portami là. - sussurra non molto convinto.

Il tragitto è molto silenzioso, e più volte è lui a rompere il ghiaccio. Attreversiamo il bosco, e finalmente arriviamo alla piccola casa.

- Non è carina? - gli chiedo sorridendo.

- Mai giudicare un libro dalla copertina - mi risponde, per poi entrare dentro alla casa. Girovaghiamo per le stanze. Piccola cucina, camera da letto con un letto matrimoniale, minuscolo bagno e una sala collegata alla cucina. - C'è anche la televisione - esclamo indicandola.

Si dirige vicino al frigorifero, ed un enorme sorriso gli compare sulla faccia, vedendo che c'è qualcosa da mangiare.

- Ora vado - dico avvicinandomi alla porta.

- Ogni mattina all'alba fatti trovare qui fuori - mi ordina. Si affaccia alla finestra, notando che fuori è già piuttosto buio. Si avvicina al camino, che noto solo adesso, e lo accende senza troppe difficoltà: dalle sue mani nasce una piccola palla di fuoco che si getta sulla legna del camino. Ed ecco acceso il fuoco. Vorrei saperlo fare anch'io.

- Lo imparerai anche tu. Adesso vai che è tardi - dice leggendomi quasi nel pensiero. Lo saluto, con un veloce cenno della mano.

- Ma alla fine le fragole le hai trovate? - mi chiede curioso, facendomi bloccare sulla soglia della porta.

- Purtroppo no - rispondo ricordando la delusione di mio fratello quel giorno, quando tornai a mani vuote. - Ma nemmeno io ho ricevuto quel che desideravo - confesso, osservando il suo sguardo interrogativo.

- E tu cosa volevi? - mi chiede. Sospiro. E io cosa volevo?

- Mia madre - rispondo. Lo vedo sconvolto. Che strano.

- Qual è la cosa che ti ricorda più di lei? - mi chiede tristemente.

- Oltre a questo? - rispondo indicando il mio segno. - L'acqua - concludo.

- Io... Ora vai dai. Ti sto trattenendo troppo - mi saluta. Agito la mano ed esco dalla casa. Attraverso il bosco, proseguendo il sentiero che ho fatto con Aidan.

Arrivata al prato, noto qualcuno. Un ragazzo che mi è piuttosto familiare è seduto sulla riva del fiumicello, e con una mano accarezza il liquido. Rimango in piedi, immobile, a guardarlo mentre gioca con l'acqua. Il sole ormai è del tutto dietro le montagne, ed è stato rimpiazzato dalla luna che illumina l'acqua del fiume. Rimango incantata ad osservare ciò che ho davanti.

Ad un tratto il ragazzo si gira. Quegli occhi. Li ho già visti. Mi fissa, mentre la luce della luna lo illumina.

Io lo conosco.

È il ragazzo che mi ha aiutata quel giorno sotto la pioggia.

È il ragazzo con il segno sette.

*spazio autrice*

Hey :) Aidan aiuterà Shania ad utilizzare il suo elemento. Ma lei ce la farà a riuscire ad usarlo in tempo?  Prima del 31 Dicembre?

E inoltre la protagonista incontra il ragazzo che l'ha aiutata in quel giorno di pioggia. Che reazione avrà?

Tutte queste domande avranno risposta nel prossimo capitolo.

Volevo ringraziarvi per tutti i voti e i commenti, siete fantastici ☆

~Votate e commentate~

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