La temperatura sembra abbassarsi ogni minuto che passa. La pioggia inizia a scendere: ogni goccia è un lacerante dolore sul mio viso malconcio. I tagli della caduta, così vicini ai miei occhi, aggravano la mia vista. Ad un tratto inciampo su qualcosa, ma la situazione in cui mi ritrovo m'impedisce di vedere e di capire cosa sia. Sono sdraiata sul pavimento bagnato e gelido. Non so dove sono. Chiudo del tutto gli occhi, lasciando la preoccupazione prendere parte di me. Muovo le mani in cerca di afferrare qualcosa: non sono una persona che si arrende con facilità.
D'improvviso sento dei passi farsi più vicini. Rendo gli occhi delle deboli serrature, e noto una grigia presenza in piedi davanti a me. Mi tende una mano, e stremata riesco ad afferrarla. Sgrano gli occhi quando intravedo il segno sette sul suo braccio. Così lo guardo più nel dettaglio: è un ragazzo dagli occhi blu oceano, i capelli scuri e giudicando dalla corporatura ha la mia stessa età. Ad un tratto lascia la mia mano: ha lo sguardo posato sul mio braccio avente il segno. Alza lo sguardo e incrocia i miei occhi: poi se ne va, a passo veloce, senza dire una parola.
Lo guardo sparire nel buio. Perché mi ha aiutata e poi se ne è andato? Forse alla vista del mio segno ha capito che non potremo mai essere amici. Saremo destinati a morire e non ad aiutarci l'un l'altro. Un brivido di paura mi percorre la schiena: non voglio uccidere nessuno, ma non voglio morire.
Spalanco gli occhi, e tento di orientarmi: la pioggia e il dolore non mi aiutano. Mi guardo intorno e finalmente trovo la strada per tornare a casa. Trascino la gamba e mi affido alla poca vista che mi rimane. La ferita che ho sopra gli occhi, sembra espandersi senza pietà. Le ombre nere che riesco a vedere, assomigliano molto ai soliti alberi che mi "accompagnano" verso casa.
La pioggia cade violenta: non ho più forze. La gamba sembra non rispondere più ai miei comandi e le ferite disegnate sul mio volto aumentano sempre più di spessore. Dall'altra parte della strada noto un grande albero che non riesco a riconoscere: ha una folta chioma e il tronco piuttosto spesso. Con le ultime forze, mi trascino nella parte opposta. Mi poso delicatamente sull'erba, poggiando la schiena sul tronco. La grande chioma mi protegge dall'acqua. L'erba fresca e umida sotto la mia gamba ha un effetto immediato di benessere. Chiudo gli occhi, ascoltando il rumore della pioggia.
*spazio autrice*
ciao a tutti
la protagonista è ridotta un po' male :(
Nel prossimo capitolo tornerà a casa e vedremo la reazione della famiglia alla vista del segno. Mi sto scervellando per trovarle un nome :'') aiutatemi. Ringrazio a tutti i lettori, siete fantastici ☆
grazie ♥
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Destinati per un segno
FantasyA sedici anni tutto cambia. In molti si suicidano prima di compiere quell'età. Fra pochi giorni sarà il mio sedicesimo compleanno. So che se comparirà, sul mio braccio, quel raro segno sarò destinata alla morte. O meglio, sarò obbligata a uccider...