╔═════ஜ 41. ஜ═════╗

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Jungkook's pov

"Perché io sono sua madre" a quelle parole mi blocco, ecco perché la sua faccia mi ricordava qualcuno...

"Sono io, sono io Jeon Jungkook" rispondo non molto convinto delle mie azioni.

"O mio Dio... figliolo, sei così cresciuto, sei diventato un uomo, quanti compleanni mi sono persa eh, mi viene da piangere... "

"Perché sei quì?" dico in modo freddo.

"Hey, questo non è il modo in cui devi parlare a tua madre"

"Non ti considererò mai mia madre, non lo sei mai stata e mai lo sarai, condividiamo solo il DNA ma io una madre che non mi ha mai insegnato nulla, non ha mai avuto momenti o ricordi con me e che non mi ha mai parlato, consigliato e seguito nella mia crescita non la voglio".

Jungkook flashback

Sono al parco con i miei genitori, all'improvviso mi lasciano lentamente le mani e ci fermiamo davanti ad una panchina.

"Vieni Jungkook, rimani quì seduto a guardare le bellissime farfalline mh? Mamma e papà vanno a prendere il gelato, torniamo subito"

"Ok mammina" dico sorridendole e aspettando con ansia il gelato.

Aspetto, aspetto, aspetto, senza sosta, per un bambino di 10 anni questa situazione non è facile da conprendere a pieno, la speranza vince sempre e nella tua mente non vuoi disegnare le persone a cui vuoi bene come i cattivi della storia, quindi cerchi sempre di dare una spiegazione buona a tutto.

"Forse il gelataio era chiuso e sono andati da un'altra parte, più lontano", "Forse si sono persi", "Forse avevano dimenticato qualcosa a casa e sono tornati a prenderlo"... questi erano i miei pensieri per poter giustificarli, perché i bambini non riescono ad accettare subito il male del mondo e delle persone.

Ma la verità anche se difficile va accettata prima o poi, dopo 3 giorni in cui ho aspettato sopra quella cazzo di panchina senza che tornassero, mi sono reso conto che alla fine i cattivi nella storia sono molto più vicini a noi di quanto pensiamo.

"Torniamo subito" è la bugia più brutta che un genitore possa dire al proprio figlio prima di sparire per sempre, quanti compleanni ho rovinato sperando che loro tornassero, quanti ne ho passati senza la loro presenza.

"Mamma... ho fame..." sono le ultime parole che pronunciai prima di arrendermi completamente alla convinzione che mai sarebbero tornati da me.

Mi si presenta davanti una figura, è un bambino poco più grande di me e mi porge la mano

"Vieni, mi prenderò cura io di te"

"Tu chi sei?"

"Mi chiamo Namjoon e se sarai d'accordo diventerò il tuo nuovo padre" mi dice sorridendomi dolcemente.

"Davvero?"

"Certo, forza andiamo a mangiare qualcosa"

"Siiii" dico sorridendo, scendo dalla panchina, dò la mano al bambino e lo seguo.

Da quel giorno mi sono completamente dimenticato dell'aspetto dei miei genitori, per me esistevano solo i BTS e nessun'altro, loro erano gli unici nella mia vita.

Fine flashback

Mi ero dimenticato... o almeno fino ad ora...

"Figliolo?"

"Che diamine vuoi?"

"M-mi dispiace di averti lasciato su quella panchina ma... non avevo scelta, non sarei mai stata una brava madre e dalla paura di non essere abbastanza ho preferito fare così"

"E pensi di aver risolto qualcosa facendo così? So io cosa, ho 17 anni, tu non mi riconosci e io non riconosco te, siamo completi sconosciuti, ecco cosa hai fatto così, quindi sparisci dalla mia vista, IO NON TI CONOSCO"

"J-jungkook, tuo padre è morto"

"E allora? Non lo conoscevo".

"Jungkook" mi chiama Taehyung avvicinandosi a me, prima mi afferra dalle spalle poi mi prende le guance con le sue morbidi mani facendo incatenare i nostri sguardi.

"Non fare così, è vero che non lo conoscevi ma era pur sempre tuo padre, almeno qualche parola per lui dovresti dirla... forza"

Per non deludere Taehyung cerco di accontentarlo, mi stacco dalla sua presa e guardo mia madre "Va bene allora, condoglianze mamma, ora puoi andare, non ho più niente da dirti" mi giro per andarmene ma quando risento la sua voce mi fermo.

"Jungkook... so di aver sbagliato, anzi abbiamo sbagliato, ma sono venuta a cercarti solo per dirti questo... sono felice che tu te la sia cavata anche senza di noi e che tu abbia avuto delle persone al tuo fianco migliori di noi, sei diventato grande, forte e intelligente, in questa vita non sono stata una brava madre, ma almeno spero che nella prossima vita io possa crescerti come meriti, ciao figliolo"

A quelle parole non riesco a rimanere immobile, corro verso di lei e l'abbraccio, un abbraccio che racchiude in sé anni di solitudine e rammarico, ho sperato che questo giorno arrivasse anche se speravo di perdonare tutto, ci sto provando, provo con tutte le mie forze a perdonare quello che mi hanno fatto ma è inutile, un vuoto del genere non si può colmare così facilmente, delle stupide parole non bastano.

"Addio Jungkook" dice con le lacrime agli occhi.

"Addio mamma".

E così vedo mia madre per la seconda volta lasciarmi, andarsene da me e dalla mia vita.

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