Capitolo 1

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Sam

Non sapevo come prenderla. Non sapevo se piangere o essere felice quando vidi una sola linea su quel test. Negativo. Era un segno?

Una parte di me desiderava tanto che fosse positivo, in modo da poter rivedere il mio amato Seth. Dio quanto mi mancava. Ma d'altra parte ne ero sollevata; non riuscivo a prendermi cura di me, figuriamoci di un bambino.

Tornai in farmacia e dissi alla commessa

-"Negativo".

-"Sono contenta per te tesoro, allora mettiti a riposo, bevi della camomilla e soprattutto, non agitarti".

Annuii e tornai a casa.

Appena aprii la porta andai in cucina, presi il pentolino, lo riempii d'acqua e lo misi sul fornello e aspettai che bollisse. Presi una tazza gialla dalla mensola, una bustina di camomilla e versai l'acqua bollente al suo interno. Presi la tazza e salii in camera, presi un libro, mi poggiai al davanzale e, tra un sorso e un altro, iniziai a leggere "Oliver Twist" di Charls Dikens.

Un lampo di genio illuminò i miei occhi. Seth aveva ancora il mio libro e, visto che avevo voglia di finire di leggerlo, decisi di chiamarlo. Presi coraggio, scorsi la rubrica e

-"Eccolo". Feci un respiro profondo e lo chiamai.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

-"Sam? Cosa c'è? Stai bene?" rispose con tono preoccupato.

Avrei voluto rispondergli che non andava bene per un cazzo, che volevo riaverlo nella mia vita, che mi mancava, che non facevo altro che piangere lontana da lui, che ero triste e che volevo tornasse da me.

-"Si Seth, scusa se ti disturbo ma vorrei riavere indietro il mio libro se è possibile. Posso venire io a prenderlo, oppure poi spedirmelo"

Sentii una voce femminile dall'altro lato del telefono che gli disse

-"Seth, vieni per un altro round?". Rimasi inorridita a quelle parole e attaccai il telefono.

Seth provò a chiamarmi per tutta la sera, ma attaccai appena sentivo squillare il telefono. Non volevo parlargli ma volevo fargli sapere che lo ignoravo appositamente.

Quando guardai l'orologio, segnava le 23:47.

-"Tra poco è il mio compleanno e lo passerò da sola. Come sempre. Ma stavolta mi sentirò sola veramente" dissi, rannicchiandomi e portandomi le ginocchia al petto per poi circondarle con le braccia. Il mio pensiero era fisso su di lui e, mettendo il viso tra le gambe, scoppiai in un sonoro pianto. Con chi era? Si era già scordato di me, di noi? Decisi di distogliere il pensiero e mettermi a dormire.

Quando la mattina mi svegliai, trovai il libro che Seth si era preso, poggiato sul davanzale della finestra, con un post-it attaccato

'Tanti auguri mia dolce Sam'.

Seth era stato li, ed io dormivo. Avevo passato notti intere senza chiudere occhio e, proprio quando dovevo rimanere sveglia, mi addormentai. 'Stupida Sam!' gridò la mia voce interiore.

-"Lo so" dissi tra me e me. Presi in mano il libro e lo strinsi al petto. Potevo sentire ancora il suo profumo su quel post-it, come se lo avesse spruzzato.

E in un attimo ripercorsi tutte le scene in un flash back.

Lui che mi fissa dalla finestra, lui che mi prende in giro al parco, lui che s'intrufola nella mia stanza e mi porta al mare. Lui che dorme con me, lui che mi bacia, lui che dice di amarmi, lui che fa l'amore con me.

Un errore da rifare -Trilogia, libro 2-Kde žijí příběhy. Začni objevovat