Capitolo 10

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Sam

Mi svegliai cercando il suo corpo al mio fianco. Sentii un foglio piegarsi sotto i miei polpastrelli, spalancai gli occhi e vidi una lettera sul cuscino. Il cuore iniziò ad accellerare ed il sangue si gelò. Mi misi seduta, presi la lettera ed iniziai a leggerla.
'Cara Sam, questa notte ci siamo detti addio, anche se a me, più che un addio, è sembrato un . Non sai quanto è dura lasciarti , quanto mi fa male pensare di divertì stare lontano e quindi ho deciso che me ne andrò via da qui. Lascerò la città , senza avere una destinazione precisa; devo farlo sennò sono sicuro che non sarò in grado di lasciarti andare, ma tornerò sempre da me perché, in fondo, io ti appartengo, ti mi appartieni, noi ci apparteniamo. Spero che tu possa trovare la tua felicità con un altro e ora posso dirti che ti auguro il meglio, anche se sai che il meglio ero io. Nessuno ti amerà mai quanto o più di me e spero che un giorno capirai di volere solo me nonostante i litigi e le incomprensioni. Se così non fosse, ti amerò in silenzio per il resto della mia vita bambolina. Con amore, per sempre tuo, Seth'.
Non potei far a meno di piangere. Sapevo che il meglio era lui, sapevo che nessuno poteva prendere il suo posto: e allora perché lo avevo mandato via?
Pensai alla sera prima passata a far l'amore; i nostri corpi gridavano resta mentre le bocche dicevano vattene. Perché non l'ho tenuto con me? Dovevo dirglielo assolutamente.
Mi alzai di corsa, mi lavai velocemente, indossai le prime cose che trovai e chiamai un taxi.
In dieci minuti arrivò ed io mi precipitai al suo interno.
-"Via masti 52, grazie!" dissi al tassista.
Mise in moto e sfrecciò via, come se avesse capito l'urgenza di quella corsa.

Arrivai davanti casa di Seth, pagai il tassista e iniziai a bussare alla porta.
-"Seth! Sono Sam! Aprimi!" urlai, bussando sempre più forte.
-"Seth cazzo! Apri!".
Vidi la porta aprirsi leggermente. L'aprii ed entrai avviandomi in camera sua.
Era spoglia, vuota, completamente sottosopra. I vestiti non c'erano più, i cassetti aperti, il letto ancora intatto e la nostra foto era li, attaccata al muro. Se n'era andato ed io non ero riuscita a fermarlo. Caddi per terra in un pianto senza fine nel quale mi addormentai.

Mi svegliai verso sera, il sole stava per tramontare ma non ero pronta a tornare a casa. Pensai a dove andare e nessun posto mi sembrò più giusto. Chiamai un taxi, vi salii e , quando partì, mi misi a contemplare il paesaggio, con lo sguardo perso nel vuoto. Arrivata, bussai alla sua porta. Sentii una voce provenire da dentro che chiedeva
-"Chi è?".
Aprì la porta e rimase di stucco.

Seth

Guidai per circa quattro ore finché la fame non si fece sentire. Charlotte mi guardava quasi incredula e felice, ma non le rivolsi parola per tutto il viaggio.
Mi fermai a un autogrill, lei scese assieme a me e mi seguì dentro.
-"Cosa prendi Char?" le chiesi.
-"Uhm, fai tu. A me va bene tutto" disse sorridendomi.
Mi volta i verso la cameriera e chiesi due hamburger, delle patatine e due coca cola. Presi il vassoio e mi sedetti di fronte a Charlotte.
-"Ei Seth, perché hai accettato di portarmi con te?" chiese lei.
-"Mi sei simpatica e scopi bene" risposi.
-"O perché sono l'unica cosa che ti rimane, che è più vicina a Sam?"chiese.
-"Anche" risposi per poi addentare il mio hamburger.
-"Sai Seth, a me sei piaciuto fin da subito e giuro su me stessa che ti conquisterò prima o poi. Sarai mio un giorno" disse.
Quelle parole mi sorpresero e non seppi cosa rispondere.

Finimmo di mangiare , pagai e ci mettemmo di nuovo in viaggio. Arrivammo nella città di Char e decidemmo di fermarci li.
Aveva una bella casa, non molto grande ma nemmeno un buco.
Presi le valige e le portai in casa. Mi sistemai nella camera degli ospiti, misi a posto i vestiti nel cassetto e tornai in cucina. Charlotte stava preparando del the; mi sedetti a tavola, la guardai e notai che anche lei, come Sam, si portava i capelli dietro l'orecchio e schiudeva le labbra ,mentre era concentrata su qualcosa.

Passando qualche giorno con lei, mi accorsi dei suoi comportamenti simili a quelli di Sam; Dio quanto me la ricordava. Non ci aveva mai provato direttamente con me; al massimo si era fatta trovare in intimo a colazione o mi passava davanti senza pantaloni, ma non aveva mai provato a baciarmi. Lo ammiravo : aveva capito come mi sentissi e cercava in tutti i modi di farmi ridere senza avere un secondo fine.
-"Cosa facciamo oggi?" le chiesi.
-"Non so, piove. Cosa vorresti fare?" rispose.
-"Rimaniamo a casa a guardare un film?" dissi e Char annuí.
Andai verso la libreria stracolma di DVD e, scorrendo con l'indice, mi accorsi di una foto incastrata tra due custodie. La tirai fuori e vidi Char e Sam quando erano piccole. I miei occhi si annebbiarono per le lacrime e, quando Charlotte si avvicinò posandomi una mano sulla spalla, gliela presi, mi girai e la baciai chiudendo gli occhi, immaginando Sam.
La sollevai prendendola in braccio e la portai in camera sua, senza staccare le nostre labbra. Mi sedetti sul letto e le bloccai i polsi: non volevo che mi toccasse. La scansai, facendola mettere a quattro zampre, mi sfilai i box, misi un preservativo, entrai in lei e scaricai tutta la rabbia e frustrazione che avevo.

Una volta finito ci rivestimmo e andammo a scegliere un DVD: "Inception". Mi accomodai sul divano di pelle e aspettai che Char inserisse il CD, poi si avvicinò al divano, si sedette e poggiò la sua testa sulla mia spalla. Non l'abbracciai, era ancora troppo presto, anche per fingere.

Sam

-"Posso entrare?" chiesi.
William mi guardò , scrutò intorno e io, per rassicurarlo, dissi
-"Non c'è. Non c'è più. È andato via".
Mi prese per un braccio e mi fece entrare per poi abbracciarmi.
-"Mi dispiace Sam. Seth è così. Abbandona sempre tutti e ferisce chi gli sta intorno" disse.
-"Sono io che gli ho detto addio. E lui ha rispettato la mia decisione. Ma ora me ne pento William e non so come fare per ritrovarlo" dissi in un mare di lacrime.
-"Ci penso io a te piccola Sam" disse abbracciandomi più forte. Mi sentivo protetta tra le sue braccia, anche se non erano quelle in cui volevo stare.

Passarono settimane e le attenzioni da parte di William crescevano giorno dopo giorno. Mi facevano piacere ma allo stesso tempo mi davano fastidio. Ci eravamo baciati qualche giorno dopo essere andata da lui ma non si era mai permesso di allungare le mani.
-"Stasera andiamo a cena Sam?" chiese mentre eravamo a cavallo.
-"Va bene" dissi.
Arrivammo in una magnifica villa privata dove, all'entrata, ci scortò un maggiordomo. Arrivati in sala, notai un unico tavolo al centro che, come vista, aveva una grande piscina illuminata con una cascata come sfondo. Era tutto magnifico e buono.
-"Sam, io ti piaccio?" chiese William.
-"Bhe si. Sei simpatico, intelligente, apprensivo e dolce. Perché me lo chiedi?" chiesi.
William mi prese la mano e, guardandomi negli occhi disse
-"Sam, tu mi sei piaciuta fin da subito. Ho capito all'istante che tu eri diversa dalle altre e ti ho sempre voluta solo per me. Non mi bastano più i baci, le coccole e le risate. Io ti voglio solo per me, voglio che tu diventi la mia ragazza per poi, un giorno, diventare mia moglie" tirò fuori una scatolina di velluto rossa, l'aprì e vidi un enorme diamante che brillava dinanzi i miei occhi.
-"Vuoi essere mia per sempre?".

spazio autrice :oggi per farmi perdonare ho pubblicato due capitoli!! sono stata brava? ahah presto ne pubblicheró un altro! cosa ne pensate di Seth e Sam? hanno fatto bene a dirsi addio? e secondo voi cosa risponderà Sam a William? Per saperlo... basta leggere il prossimo capitolo :D a presto <3

Un errore da rifare -Trilogia, libro 2-Where stories live. Discover now