Capitolo 17

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Sam

Qualcosa o qualcuno mi svegliò dal mio sonno profondo.
-"Shh ragazzina. Non ti muovere e non parlare" disse un uomo incappucciato, mentre impugnava una revolver e la puntava sulla mia tempia.
Soffocai un grido ed iniziai a piangere. Chi era quell'uomo? Cosa voleva da me?
Mi trascinò fuori da quella stanza, tappandomi la bocca con la sua grande mano libera mentre, con l'altra, continuava a puntarmi la pistola alla testa.
Una volta fuori, mi buttò in una porche 356 speedster nera, dove ci aspettava un altro homo incappucciato alla guida. Il rapitore prese una moto e ci seguì.
-"Perché mi avete presa?" chiesi.
-"Lo scoprirai presto" disse il guidatore.
-"Se volete i soldi, Vi darò tutto quello che ho. Ma Vi prego, lasciatemi tornare dal mio ragazzo" dissi disperata e con le lacrime agli occhi. Il complice si limitò a ridere, senza rispondere.

Dopo un tempo indefinito, arrivammo in un capannone abbandonato, dove , seduto su una sedia, c'era un signore basso e un pó tarchiato che stava fumando un sigaro mentre si arricciava il baffo, nel suo completo bianco gessato.
-"Ciao Sam" disse il signore, con voce roca.
-"Ci conosciamo?" chiesi.
-"No. O meglio, non proprio" disse.
-"Cosa vuol dire 'non proprio'?" chiesi.
-"Vuol dire che fino ad ora non ti avevo mai vista, ma so perfettamente chi sei. Ti chiami Sam, hai 18 anni, frequenti l'ultimo anno di liceo linguistico e stai insieme a Seth Rollins. Ed è proprio per questo ultimo motivo che sei qui" disse.
Non riuscivo a capire cosa potesse volere un uomo così da una ragazzina come me e perché ero qui per Seth?
-"Immagino che non ti abbia raccontato il suo passato, giusto?" chiese.
Non risposi e lui iniziò a parlare.
-"Sai, non mi è mai piaciuto quel ragazzo. Troppo sveglio, troppo esuberante, troppo ribelle e con troppa voglia di fare. Andava sempre contro le regole di questa città, contro le mie regole. La sua fortuna è stata essere amico del mio prezioso gioiello: Rebecca. Se non fosse stato così, l'avrei tolto di mezzo da molto tempo ma, ahimè, la mia piccola bambina ci vedeva qualcosa di straordinario. Ma, dopo quella sera, dopo aver disonorato mia figlia e la famiglia Mills, niente e nessuno potrà fermarmi. Ed è qui che entri in gioco te: ucciderlo non mi toglierebbe la soddisfazione di farlo soffrire, è per questo che ucciderò te sotto i suoi occhi".
A quelle parole, il mio cuore perse un battito e il sangue si gelò. Non potevo credere che da li a poco, sarei morta per amore.
-"Che tipo di disonore Vi ha creato signor Mills?" chiesi.
-"È andato a letto con la mia piccola per poi scaricarla il mattino seguente" rispose.
Era proprio da Seth.
Non rispondo e chino il capo guardando il suolo.
-"Ora legatela" ordinò ai suoi scagnozzi.
Mi fecero sedere su di una poltrona e mi legarono con delle corde molto strette: dio come facevano male.

Seth

Balzai in piedi e come prima cosa mi vestii, uscii di corsa dall'hotel, montai in macchina e mi diressi verso la mia vecchia città. Presi il telefono, lo accesi e trovai 13 chiamate da parte di Charlotte con altrettanti messaggi, e 7 da parte di William. Pigiai sul suo nome e lo chiamai.
Primo squillo.
Secondo squillo.
Terzo squillo.
-"Seth?" chiese William con respiro affannato.
-"William cazzo devi venire qui! Cazzo!" dissi piangendo disperatamente.
-"Seth ma che succede? Che hai?" chiese.
-"Sam...Sam...". Le parole mi morivano in gola.
-"Cosa è successo a Sam?" chiese lui.
-"Jacob Mills l'ha rapita" dissi tutto d'un fiato.
Mio cugino era l'unico a sapere tutta la storia.
-"Oh cazzo Seth! Arrivo subito! Dove ci vediamo?" chiese.
-"Al capannone abbandonato. Ti ricordi che Rebecca diceva sempre che suo padre portava li le sue vittime?" dissi.
-"Si. Ma non andarci da solo! Aspettami" rispose. Nonostante fossi scappato con la sua donna, stava venendo ad aiutarci. Non avrei mai potuto ringraziarlo per tutto ciò che aveva fatto e continuava a fare per me.
Arrivai al capannone e vidi l'auto di Mills parcheggiata li fuori e, dalla grande vetrata, vidi Sam. Sembrava legata ad una sedia, quasi nuda e visibilmente stanca. La mia povera piccola era nelle mani della persona più crudele al mondo e la colpa era solo mia.
Poco dopo sentii una voce familiare provenire da dietro di me
-"Ei Seth sono qui" disse William, poggiando la sua mano su una mia spalla.
-"Grazie mille cugino" dissi. Ci scambiammo un sorriso complice e poi tornammo seri, a fissare e pensare a come salvare Sam.
Vedemmo il segretario di Mills uscire dal capannone e, tra ansia e adrenalina, lo prendemmo e imbavagliammo. Poi lo chiudemmo in macchina, nel porta bagagliai, non prima di aver preso la sua agenda. William iniziò a leggerla e disse
-"Oggi Mills ha un incontro con i Dallas al Red Moonlight, per decidere il commercio illegale di cuccioli di pitbull. Il loro appuntamento è fissato per le 14:00". Fissò l'orologio e continuò.
-"Mancano due ore Seth. Il piano è questo: quando lui uscirà per andare all'appuntamento, noi entreremo e ci riprenderemo Sam" disse.

Aspettammo con impazienza ma, arrivate le 13:45, una macchina entrò nel capannone: era Justin Dallas, un mafioso molto conosciuto in zona, che faceva spesso affari con Jacob.
-"Non dovevano vedersi al Red Moonlight?" chiesi nervoso a William.
-"Si, così c'era scritto. A quanto pare hanno spostato l'appuntamento per tener sotto controllo Sam" rispose.
-"Non ce la faccio più, io entro" dissi, correndo verso l'entrata del capannone. Appena salii le scale, vidi Sam legata su una sedia e corsi da lei a slegarla.
Nel vedermi fece cenno di no col capo e mi urlò di andarmene, ma io non riuscivo a capire il perché di quella reazione finché, dinanzi a me, trovai Mills che mi puntava una pistola in testa.
-"Da quanto tempo Seth Rollins. Lascia la ragazza e allontanati" disse.
-"Mai!" risposi.
Scosse la testa e disse
-"Sei sempre stato testardo Seth. È per questo che non possiamo andare d'accordo".
Partì un colpo che mi trapassò la coscia destra. Urlai dal dolore e Sam provò a tenermi in piedi, con scarsi risultati.
Mills afferrò Sam per il braccio, la sbatté a terra, lontana da me e, puntantole una pistola contro, disse
-"Ora , Seth, ti toglierò l'unica cosa che tu abbia mai amato in tutta la tua vita".
Guardò Sam, tornò con gli occhi su me e, tenendoli ben fissi nei miei, sparò un colpo.

Spazio autrice: scusate se ieri non sono riuscita a pubblicare!!!! Cercherò di pubblicarne un altro oggi...promesso :D cosa ne pensate? Sam sarà viva? Ne usciranno i nostri eroi?
--->partecipate al concorso di samgy22!!! E passate a leggere... "La nostra stella" di crazyforlove00<---
A prestoooooo

Un errore da rifare -Trilogia, libro 2-Where stories live. Discover now