Capitolo 16

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Sam

'Sei qui, vicino a me.
Stai dormendo, sei bellissima.
Non riesco a dormire, non riesco ancora a credere che tu sia mia.
Non ti deluderò, te lo prometto.
Non riuscirei senza di te.
Sei bella, e saresti bella anche se fossi brutta.
Perché tu sei mia, e saresti mia anche se fossi di qualcun'altro.
Perché io e te, anche lontani, siamo sempre noi.
Buongiorno piccola.
P.s. sono andato a raccogliere qualche legnetto, non sono scappato'.
Tirai un sospiro di sollievo. Scesi dal bagagliaio con indosso la coperta. Mi stiracchiai e sentii la sua voce provenire dalle mia spalle
-"Buongiorno piccola" disse.
Mi girai, corsi verso di lui e gli saltai in braccio, facendo cadere i legnetti che teneva in mano. Gli stampai un dolce bacio sulle labbra , lungo ma senza malizia. Mi posò sul ciglio del bagagliaio e mi passò i vestiti.
-"Mettiteli, sennò ti ammali" disse.
Io annuii e mi vestii. Presi il mio spazzolino, un po di dentifricio e una bottiglia d'acqua. Mi lavai denti, mi raccolsi i capelli e...o cavolo! I trucchi! Pensai.
-"Sei bellissima anche acqua e sapone" disse Seth.
'Ti conosce troppo bene Sam' disse la mia vocina interiore.
Sorrisi e andai ad abbracciarlo.
-"Cosa facciamo oggi?" gli chiesi.
-"Non so, tu cosa vuoi fare?" rispose.
-"Perché non andiamo alla fiera dei cavalli? Sta a poche ore da qui" dissi.
Vidi il suo volto cambiare espressione. Era un misto tra tristezza e rabbia.
-"Se non vuoi però non fa niente" dissi subito, per evitare una lite.
-"No tranquilla. Sistemiamo tutto e andiamo" disse, facendo un sorriso forzato.
Sistemammo tutto e partimmo. Aveva un espressione turbata e malinconica ma decisi di non porre domande.

Seth

Conoscevo benissimo la fiera di cui parlava Sam: si svolgeva nel mio vecchio paese, dal quale ero scappato. Volevo farla felice ma avevo una paura folle di rincontrare Jacob Mills, un uomo con cui avevo un conto in sospeso

Dopo due ore di viaggio, arrivammo alla fiera. Era stata allestita in un campo abbandonato oramai da molto tempo. Appena entrammo notai subito che il mio amico d'infanzia , Patrick Steel, era impegnato a gestire il banco della birra. Prima di lui, se ne occuparono suo padre e , ancor prima suo nonno. Era lui che aveva fondato il birrificio Steel.
Mi avvicinai al bancone, tenendo Sam per mano.
-"Due birre doppio malto straniero" dissi.
-"Arrivano subito" rispose Patrick.
Quando ce le portò, mi guardò meglio e mi riconobbe. Spalancò gli occhi e urlò
-"O cazzo Seth, sei tu? Da quanto tempo!". Fece il giro del bancone e mi venne ad abbracciare.
-"Ti voglio bene anch'io Patrick , ma così mi soffochi cazzo!" dissi. Ci mettemmo entrambi a ridere.
-"Sei un pazzo ad essere tornato! Cosa ci fai qui? Sai che Mills ti sta ancora cercando?" disse.
Gli feci un'occhiataccia come a dire 'taci idiota!'.
-"Lei è Sam, la mia ragazza, e ama i cavalli" dissi, presentandogliela.
-"La tua ragazza? O cazzo quante cose mi sono perso! Come hai fatto ad addomesticarlo?" chiese Patrick rivolgendosi a Sam.
-"Bhe, non credo di averlo addomesticato" disse Sam imbarazzata.
-"Sai quante ragazze avrebbero voluto essere al tuo posto? Ma Seth non è mai stato il tipo da relazione seria" disse Patrick.
-"Si lo so. Ma credo che nessuna si sia fatta conoscere prima di concedersi" rispose Sam. Aveva le palle e le tirava fuori al momento giusto. Ecco perché l'amavo.
-"Sicuramente è per questo piccola ragazzina cazzuta. Mi piace il tuo stile!" disse a Sam e, rivolgendosi a me, disse
-"Non te la far scappare fratello che ai tempi d'oggi, trovarla seria e con le palle, è un privilegio".
-"Niente e nessuno me la porterà via" risposi, stringendo Sam a me.
-"Bhe, queste ve le offre la casa. Io ora torno a lavorare, ci vediamo dopo e stai attento! C'è Regina nei paraggi" disse strizzando l'occhio.
No, Regina no.
-"Chi è Regina?" chiese Sam.
-"È una storia lunga piccola, lasciamo stare. Nessuno di importante" dissi prendendo i due boccali di birra e porgendone uno a lei.

Un errore da rifare -Trilogia, libro 2-Where stories live. Discover now