Capitolo 9

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*Probabilmente il capitolo 8 si trova in fondo a tutti gli altri capitoli, mi scuso per il disagio*

Izuku pov:

Entrammo nell'edificio e iniziai a scalpitare dalla gioia, accanto a me Kacchan invece era un pezzo di ghiaccio.
"Ei, su con la vita!" Gli tirai una leggerezza spallata che non lo smosse di un centimetro.
"Mh, forse la pizza mi ha fatto male." Mentì spudoratamente infilandosi le mani in tasca.
Lo ignorai e mi andai a cambiare le scarpe. "Mi passi le ginocchiere?" Chiesi allungando un braccio dietro di me, senza dire nulla fece come richiesto e finalmente ero pronto per iniziare.

Non c'era nessuno oltre me sulla pista e mi scatenai, facendo piroette e sfrecciando sui pattini sentendomi libero come una farfalla.
Mi fermai all'improvviso in mezzo alla pista e posai gli occhi sul mio amico, che era rimasto dietro la balaustra a guardarmi con occhi sognanti e la bocca spalancata.
Mi portai una mano dietro il collo e mi avvicinai a lui, pronto a insegnargli.
Volevo farlo sentire come me: libero.

Katsuki pov:

Ero rimasto sbalordito dai suoi movimenti agili e veloci come se praticasse il pattinaggio da una vita...io al contrario suo ero un inetto, a malapena riuscivo a reggermi in equilibrio e lo invidiavo.
Rimasi a fissarlo, senza distogliere gli occhi da lui e non appena se ne accorse si fermò al centro della pista, per poi raggiungermi.

Deglutii ma rimasi composto, non volevo mostrare paura o debolezza.
"Tu non vieni?" Chiese affannosamente appoggiandosi alla rete che ci separava.
Distolsi lo sguardo e sbuffai, ammetterlo era più dura di quanto immaginassi.
"Ti insegno io." Disse spiazzandomi, voltai il capo di scatto e il respiro accelerò. "Chi ti ha detto che non ne sono in grado, hah?"
Mi guardò serio e si portò le braccia al petto. "Tu, deficiente."
Sospirò. "Dal tuo sguardo perplesso deduco che tu non te lo ricordi...in pizzeria prima, lo hai ammesso." Aprì la porta e mi raggiunse, intimamdomi di sedermi. "Su, mettiti i pattini." Mi comandò.
"Non darmi ordini!" Sbraitai e senza rendermene conto avevo indosso quelle scarpe infernali.

Mi alzai e mi aggrappai alla rete, imprecando silenziosamente...vedendo quanto fossi in difficoltà mi prese sottobraccio e mi trascinò con sè.
"Lasciami, ce la faccio." Mi divincolai ma la sua presa era ferrea.
"Smettila, ormai dovresti sapere che non ti ritengo un debole...è normale chiedere e dare aiuto, siamo amici e non sei un peso." Sibilò a denti stretti e non risposi, visto che aveva capito subito come mi sentivo.
"Allora insegnami." Lo guardai dall'alto e mi lasciai guidare da lui.
"Fidati di me e lascia che ti guidi." Si posizionò alle mie spalle e con le mani mi afferrò per i fianchi, tenendomi in equilibrio. Tesi tutti i muscoli e cercai di rilassarmi, ma non era per nulla facile.
Divaricai le braccia e dopo le mani di Izuku si staccarono.

"Dove cazzo vai!" Mi girai di scatto e nel farlo caddi con il culo per terra. "Cazzo! Che dolore." Strinsi i denti e mi massaggio i glutei.
"Se ridi, ti inculo." Gli puntai il dito e lui si portò le mani sulla bocca trattenendo a stento le risate.
Tentai di rimettermi in piedi ma caddi sulle ginocchia."Piuttosto aiutami ad alzarmi!" Scattò in avanti e mi aggrappai alle sue braccia, più muscolose di un tempo.
I miei piedi andavano dove volevano e, terrorizzato e dolorante, avvolsi le braccia attorno al busto di Izuku usandolo come appiglio.
Mi condusse verso il bordo campo e mi prese la mano destra con delicatezza.
"Un passo alla volta, avanza insieme a me." Disse cauto rimanendo al mio fianco.

Dopo un'ora ero esausto, mi tremavano le gambe, la schiena era a pezzi e le ginocchia erano sul punto di cedermi...
Alzai gli occhi su Izuku e mai avevo visto persona più felice, gli avevo detto che mi sarei riposato un attimo e lui nel mentre aveva ripreso la sua danza sul ghiaccio.
"Kacchan!" Mi chiamò alzando un braccio. "Vieni! Fammi vedere come sei migliorato!" Mi incitò a raggiungerlo e mi maledissi interiormente. A malapena riuscivo a reggermi in piedi, dannazione.

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