Capitolo 32

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Izuku pov:

Dopo una doccia veloce e un caffè uscii di casa per comprare qualcosa per il pranzo, erano le dieci e mezza del mattino e il mio cervello era ancora nel mondo dei sogni. Dopotutto ero sveglio da mezz'ora appena e il mio corpo voleva tornare al caldo sotto le coperte per recuperare le ore di sonno perse. Al solo ricordo della nottata di passione passata con il biondo un brivido mi corse lungo la spina dorsale, entrambi eravamo affamati l'uno dell'altro e avevamo perso la cognizione del tempo fino ad addormentarci l'uno nelle braccia dell'altro verso le quattro del mattino.
Camminavo lungo le vie del paesino e i miei occhi correvano a destra e a sinistra nel vedere le decorazioni natalizie adornare edifici e alberi.
La neve cadeva piano piano, i bambini giocavano a palle di neve per la strada e le coppie si tenevano per mano girovagando senza una meta precisa.

Entrai in casa e un silenzio assordante mi fece capire che Kacchan stesse ancora dormendo, mi sfilai il cappotto e in meno di dieci minuti accesi il caminetto così da scaldare le pareti della nostra piccola dimora.
Iniziai poi a tagliuzzare le verdure e la carne per il pranzo, ero migliorato molto nel cucinare e ringraziai mentalmente il mio ragazzo per questo, tralasciando le urla e le imprecazioni si era rivelato un bravo maestro.

A passo lento e felpato entrai nella nostra camera da letto, sorrisi nel vederlo steso a pancia sotto mentre occupava tutto il materasso. Sembrava una stella marina.
Lentamente mi stesi sopra il suo corpo e appoggiai il mento sulla sua testa prendendo a fargli i grattini sulla pancia e nei capelli, un mugulio mi fece intendere che da lì a breve si sarebbe svegliato. Sorrisi e lo strinsi forte a me baciandolo sul collo, il suo corpo vibrò sotto il mio e iniziò a muoversi.

 Sorrisi e lo strinsi forte a me baciandolo sul collo, il suo corpo vibrò sotto il mio e iniziò a muoversi

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"Mh, Izu..." La sua voce roca mi fece rabbrividire, voltò leggermente il collo così da guardarmi e mi sorrise.
"Buongiorno, hai dormito bene?" Sussurrai in un suo orecchio non smettendo di muovere la mano nei suoi ciuffi e sul suo addome scolpito.

"Sì e ti conviene smettere di muoverti così o avrò dei seri problemi nel trattenermi." Lo disse con una tranquillità tale da farmi rabbrividire, rotolai al suo fianco e sorrisi senza smettere mai di guardarlo in quei due rubini pieni d'emozioni.
"Che stupido che sei." Gi accarezzai una guancia, chiuse le palpebre e sospirò baciandomi il dorso della mano.
"Dove sei stato?" Disse in un sussurro flebile avvicinandosi di più a me, affondò il viso nel mio collo e inspirò profondamente. "Profumi di cocco, dannazione." Ringhiò avvolgendomi tra le sue braccia.
Erano anni che usavo sempre lo stesso bagnoschiuma perché sapevo quando lo mandasse fuori di testa, sorrisi e allungai il collo così da lasciargli più spazio.
"Ho comprato l'occorrente per il pranzo, se ti decidessi ad alzarti magari mangiamo."
Un morso mi fece sussultare, gli diedi una leggera pacca in testa e lo guardai truce. "Ma sei scemo?" Mi massaggiai il punto dolente e mi sedetti sotto il suo sguardo malizioso.
"Non mettermi fretta, nerd." gattonò nella mia direzione fino a quando mi non afferrò le guance con l'indice e il pollice. "Hai cucinato tu?" Inclinò il capo di lato sedendosi di fronte a me.
"Sì, quindi muoviti." Con un balzo mi allontanai per evitare di ricadere nella sua trappola, gli feci la linguaccia e mi diressi al piano di sotto.

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