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Il consigliere di fece avanti e prese la spilletta «Portamela qui» quest'ultimo gliela portò tenendo la testa china «Guarda un po', un aquila, qual'è il tuo nome ragazza?» non risposi, pensavo a che nome dirgli ma la sua impazienza ebbe il sopravvento.

«Ti hanno tagliato la lingua?! rispondi prima che vi faccia impiccare!»
«Juliette»
risposi a tono basso, sperando che lui non mi sentisse nemmeno
«La figlia del Re godric, ma quale onore»  le sue parole celavano una punta di amarezza impossibile da non notare
«Brando» chiamò il suo consigliere «Dici che ci sarà utile tenere la principessa Juliette con noi o posso rinchiudere e far morire di fame anche lei?» feci per dire qualcosa ma Viktor mi fulminò con lo sguardo bloccando le mie parole sul nascere.

«Con tutto il rispetto mio signore, non mi sembra una buona idea fare morire di fame nessuno di loro, in quanto a lei potrebbe essere il nostro tassello vincente in caso decidessero di agire contro di noi»
Ci pensò su per un po' e alla fine annuì «D'accordo preparatele una stanza, James tu accompagnala» si voltò da Viktor e Vivienne «In quanto a loro due, scortateli nelle segrete»

Vivienne non disse una parola ma dal suo sguardo sembrava si sentisse in colpa, volevo abbracciarla e dirle che non era colpa sua ma non ne ebbi il tempo.

James si alzò in piedi e mi venne contro con aria del tutto svogliata
I capelli neri gli ricadevano morbidi sulla fronte mentre i suoi occhi verdi mi scrutavano dall'alto.
«Muoviti» disse afferrandomi per il braccio per poi trascinarmi nel ampio corridoio con lui.
Mi divincolai dalla sua presa «Non c'è bisogno che mi tiri, ti seguo»
Ma appena si voltò gli tirai un calcio dritto in mezzo alle gambe «Brutta bastarda!» lo sentì mugolare dal dolore piegandosi in due
non ci pensai due volte a mettermi a correre per uscire da quella struttura ma il mio tentativo di scappare non ebbe alcun successo.

La figura alta e possente del fratello mi si piazzò  davanti bloccandomi di proseguire oltre
«Dove credi di andare?» chiese incaricando un sopracciglio, lo vidi guardare oltre la mia spalla
«Ora ti fai mettere sotto da una ragazza, James?»
mi voltai a guardarlo e vidi che si stava rialzando, si appoggiò al muro passandosi una mano tra i capelli
«Tira calci potenti quella brutta..»
«Ne vuoi un altro? » sputo infastidita «Ma sentila..se iniziate già così, cosa farete i giorni a seguire? vi darete fuoco a vicenda?» si rivolgeva a noi con tono divertito
«Lei dovrebbe essere in cella insieme a quei due»  in tutta  risposta quest'ultimo scrollò le spalle.

Mi portarono nella mia cosiddetta stanza
vi era un letto matrimoniale al centro della stanza, i mobili erano decorati con dei fiori ai lati la cornice era d'oro, nell'angolo vi era una vasca da bagno piena di acqua calda.
«Fatti un bagno e mettiti questo» James prese un abito da sopra il letto e me lo lanciò contro lo presi al volo e lo appoggiai su una sedia di legno bianco.
Si sedettero entrambi sul letto e non smettevano di fissarmi «Avanti allora» inarcai un sopracciglio incredula  «Pensate davvero che mi spoglierò davanti a voi?»
«Beh nostro padre ci ha detto di tenerti d'occhio»

𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑝𝑎𝑑𝑟𝑒

Non ci pensavo nemmeno a spogliarmi davanti ai loro occhi curiosi, tanto meno fare il bagno.

Mi sedetti a mia volta su uno sgabello e iniziai a fissarli
Il mio sguardo scivolò da James a suo fratello i capelli scuri leggermente lunghi gli contornavano il viso mentre mi guardava divertito con i suoi occhi di un azzurro opaco.
«Abbiamo tutto il giorno, con calma eh» ironizzò il ragazzo
«Sono sicura che vostro padre con "tenetela d'occhio" non intendeva che dovete fissarmi nuda» dissi facendo le virgolette con le dita «D'accordo , Edward andiamo, ma saremo qui fuori in caso ti venisse qualche idea strana in mente»

Sono scappata dal mio Regno seguendo il mio cosiddetto 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑜 e lui mi porta qui?
Che si fotta.

James Lawrence

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James Lawrence

Edward Lawrence

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Edward Lawrence

Dreams||seguendo il destino (1)Where stories live. Discover now