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James era davanti alla stanza di nostro padre, mentre io dovevo fargli da guardia
«Non mi hai ancora detto che cosa ci facciamo qui» lui mi fece segno di parlare a bassa voce «Devo solo prendere una cosa molto importante»
«Ovvero?» lui scrollò le spalle «Non posso dirtelo, adesso stai zitto, se arriva qualcuno avvertimi in qualche modo»
entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di sé, lo aspettai a lungo finché non sentì qualcosa cadere a terra creando un boato «Ma che stai facendo?» quando entrai vidi l'enorme vaso che venne a mio padre come regalo di nozze a terra in mille frantumi «Oh cazzo, James!»
«Shh non urlare, non l'ho fatto apposta, torna fuori» richiusi la porta sperano che  nessuno mi veda qui fuori.
Ma per mia fortuna James uscì mettendosi qualcosa di luccicante in tasca, si passò una mano tra i capelli neri e sorrise «Ora possiamo andare»

«Non è possibile!»  Doron stava urlando da mezz'ora mentre noi quattro stavamo seduti comodamente sul divano nella piccola sala
«Colui che ha osato entrare in camera mia è rompere il mio vaso, lasciando i pezzi sparsi dappertutto la pagherà molto cara!» camminava davanti e indietro mentre James si tratteneva per non ridere «Hai proprio ragione padre, colui che l'ha fatto dev'essere punito molto severamente» disse quest'ultimo con aria solenne
Juliette ci guardava con aria disinteressata «Tutto questo per un semplice vaso?» Iris le fece segno di stare zitta ma ormai lui l'aveva sentita «Un semplice vaso? c'erano dentro le ceneri di mia moglie!»
«In realtà era vuoto padre» James mi guardò con aria omicida
«Voglio dire.. quando l'hanno portato in dono era  vuoto»
lo era anche adesso, le ceneri di nostra madre non erano in quel vaso bensì in un altro
nostro padre si sbracciò e poi uscì via dalla stanza sbuffando.

«Perché qualcosa mi dice che centrate voi due?» Iris ci guardava con aria indagatoria
«Smettila di farti film mentali Iris, questa volta noi siamo innocenti»  mio fratello sembrava piuttosto tranquillo, mi chiedevo che cos'abbia preso dalla stanza di nostro padre.

L'arrivo di alcuni ospiti a regno creò molto trambusto quel giorno
«Amico mio Maksim!» il Re di Sparta era giunto insieme a suo figlio, Ares, per partecipare al ballo
I due Re si abbracciarono in modo caloroso «È un piacere essere qui, devo dire che non è cambiato niente dall'ultima volta»
Ares si guardava in tono con fare curioso, non era mai venuto qui, i capelli biondo platino erano leggermente lunghi e gli occhi azzurri guizzavano da una parte all'altra
James e Juliette uscirono insieme dal portone e non appena il ragazzo nuovo la vide non le staccò più gli occhi di dosso
«Quella è tua sorella?» mi chiese indicandola con un cenno «No, ma ti sconsiglio di parlarci» gli risposi con indifferenza «Perché?»
mi avvicinai abbastanza a lui per non farmi sentire da nessun'altro «Perché ti ritroveresti appeso a testa in giù»
Ares mi guardava divertito, ma io non stavo affatto scherzando e quando se ne rese conto si fece subito serio e annuì.

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Ciaoo come state? Spero bene

Chissà che ha preso James dalla stanza del Re.

Vi lascerò qui sotto la foto di Ares così da avere un idea del suo aspetto.

      Ares

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      Ares

Dreams||seguendo il destino (1)On viuen les histories. Descobreix ara