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Mi svegliai  con la sensazione di una lingua ruvida sulla guancia

Aprì gli occhi e vidi Nymeria che mi leccava la guancia mentre sullo stipite della porta vi era appoggiato Edward che mi fissava.

Mi misi seduta «Dio sei inquietante, da quanto sei fermo lì?»
«Da poco, non volevo svegliarti» rispose sedendosi al bordo del letto «Nostro padre vuole che tu ti sieda con noi a cena, penso voglia farti qualche domanda»
sbuffai «Non ho nulla da raccontare»
«È giunta voce che tu sia scappata prima del matrimonio..» rivelò guardandomi negli occhi e io annuì «L'hai fatto per un ragazzo?»
«Cosa? no! e solo che..» James mi interruppe entrando nella stanza sbattendo la porta dietro di lui, ci guardò accigliato «Abbiamo un problema»
Disse infine sedendosi accanto a Edward, il mio sguardo cadde sulle sue mani e non potei fare a meno di scorgere il sangue sugli anelli
«Cos'hai fatto?»
«Il ragazzo.. Viktor, l'ho colpito e..penso sia svenuto non lo so, non si alza da terra» Edward si alzò di scatto uscendo dalla stanza «Tu sta qui» mi disse James prima di seguirlo.

𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑛𝑒𝑚𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑚𝑒𝑛𝑒 𝑞𝑢𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑙𝑎𝑡𝑎

Lo seguì fino ad arrivare alle segrete dove vidi Viktor a terra con il viso ricoperto di sangue
sentì una stretta allo stomaco, mi avvicinai a lui e mi chinai a terra controllandoli il polso
«È vivo?» Vivienne era ancora in cella con il viso rigato dalle lacrime
annuì «Starà bene vedrai»  mi voltai da Edward «Dovete portarlo in infermeria»

Arrivati in infermeria un anziana signora ci accolse con
un sorriso, ci fece mettere Viktor su un lettino e gli esaminò la ferita sul naso e sulla guancia «Non è terribile, guarirà in pochi giorni» disse con tono pacato prendendo un barattolo di miele e delle erbe, gli spalmò il miscuglio sulla ferita e ci mise sopra una benda
«Si sveglierà a momenti cara, io devo andare a raccogliere delle erbe» mi passò una bottiglietta «È latte di papavero, appena si sveglia faglielo bere, ridurrà il dolore»

James era seduto su una sedia mentre fissava un punto indefinito della stanza, continuava a torturarsi il labbro con le nocche.
La mia attenzione venne rapita da Viktor che aprì gli occhi, mi guardava con aria intontita
«Dove sono?» chiese massaggiandosi lo zigomo gonfio «Sei in infermeria Viktor, perché ti ha picchiato?»
«Gli ho solo insultato la madre» ammise ridacchiando «La cosa sembra dargli fastidio» James ci lanciò un occhiataccia
«Quando ce ne andiamo da qui?» chiese sottovoce «Non lo so, non ho modo di muovermi, tra poco quei due mi tengono d'occhio anche mentre dormo» gli passai la bottiglietta che mi era stata lasciata dalla signora «Bevilo»
«Non ne ho bisogno, sto bene»
«Se stai bene alzati, devi tornare in cella» Intervenne
Edward entrando nella stanza «Si può essere più stronzi di così?» commentò Viktor alzandosi in piedi «A proposito» si voltò da James «La collana che ha dato a vostro padre... dovreste ridargliela»

𝑔𝑖𝑎̀...𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑎 𝑚𝑎𝑑𝑟𝑒


Dreams||seguendo il destino (1)Where stories live. Discover now