41

119 36 101
                                    

                                    🔴
  

Ero seduto sul cornicione della torre.

Dopo essere tornato in camera, Juliette stava dormendo così evitai di disturbarla.

Il sole stava tramontando e il paesaggio dinanzi a me era stupendo.

Mi accesi una sigaretta portandomi il filtro alle labbra, il fumo aleggiava davanti al mio viso, facendomi ripercorrere tutti i brutti ricordi che mi perseguitano fin da bambino.
I quali mi davano ancora gli incubi.

Il fumo soffocante e il fuoco che mi illuminava le iridi.
Chiudo gli occhi e scuoto il capo come a voler cancellare quelle immagini dalla mia testa.

«James?» la voce di Juliette raggiunse le mie orecchie come una melodia inaspettata
le mie labbra si curvarono in un sorriso spontaneo, abbassai lo sguardo sulla finestra e la vidi appoggiata a guardarmi «Che cosa ci fai li?» indicai la sigaretta con un cenno «Fumo, non volevo svegliarti, ti va di salire?»

Senza rispondermi mise un piede sul davanzale della finestra tenendosi con le mani al cornicione «Sta attenta» presi la sua mano aiutandola a salire, si mise seduta accanto a me dondolando le gambe all'aria.

«Come va la ferita?» le chiesi circondandole il fianco con il braccio «Direi che va bene, non fa poi così tanto male» rispose strofinando il naso nell'incavo del mio collo, mi lascia qualche bacio lascivo e una scossa attraversa il mio stomaco arrivando all'inguine.

Mi ero del tutto dimenticato della sigaretta che tenevo tra le dita, essa si era consumata del tutto bruciandomi l'indice «Ahia! cazzo» buttai il mozzicone nell'aria mentre  Juliette mi prese la mano guardandomi il dito «Non puoi stare più attento?»
«Sei stata tu a distrarmi, passaci la lingua sopra, magari mi passa» glielo dissi con il semplice intento di stuzzicarla ma lei mi lasciò un piccolo bacio su di esso e il dolore sembrò sparire per davvero.

I suoi occhi guizzarono nei miei e senza pensarci due volte avvicinai il mio viso al suo per baciarla ma lei si allontanò prontamente.

Roteai gli occhi al cielo «Cosa c'è adesso?»
«Non voglio baciarti, o almeno non prima che tu mi abbia spiegato il perché quelle due ragazze ti stavano incollate addosso» lo disse facendo una smorfia essa la  rendeva solo più carina «Te l'ho detto principessa, sono irresistibile»
Scrollai le spalle come se fosse la cosa più ovvia al mondo dandole sui nervi, lei inarcò un sopracciglio scuotendo la testa «Non lo sei, e comunque, anche io ti ho già detto che ti dai troppe arie»
«Perché non ammetti di essere gelosa e basta?» dissi portandole una ciocca ribelle dietro l'orecchio «Tu l'hai mai ammesso?»
No e non lo ammetterò mai.

«Non posso certo ammettere di esserlo, perché non lo sono, Juliette»
lei spostò lo sguardo davanti a sé rimirando il paesaggio «Certo, poi ti viene l'istinto omicida non appena qualcuno mi si avvicina, sei davvero credibile, ma forse lo fai solo perché...non lo so»
La sua espressione sembrava veramente confusa, non so cosa sia cambiato nel nostro rapporto.

Ma so per certo di iniziare a provare qualcosa per lei.

«Quindi mi stai dicendo che a te non va bene se mi trovi con altre ragazze» lei annuì
«Non dopo che sei stato con me, o le galline o io James»

Mi misi inevitabilmente a ridere per la sua frase e lei mi diede uno schiaffetto sul bicipite «Non sto scherzando, devi scegliere»
La mia scelta era ovvia, ma perché accontentarla subito?

«Okay, ho capito, vuol dire che dovrò rinunciare a te» fece per alzarsi ma la bloccai per il polso «Perché devi essere così stronzo?» dice sbuffando, la temperatura intorno a noi iniziò a farsi più fredda, le sue spalle tremavano appena così decisi che era meglio rientrare in camera.

La aiutai a scendere per poi seguirla, andò a sedersi sul letto con sguardo corrucciato, presi una coperta e gliela avvolsi intorno alle spalle
«Non parlavo seriamente prima» dissi stendendomi dietro di lei «Quelle ragazze erano lì a fissarci e quando sono andato a sedermi..mi sono venute addosso, ma ora non voglio più parlare di quelle, vieni qui» mi sporgo in avanti prendendola dai fianchi e posizionandola  a cavalcioni su di me.

«Vedi come stai bene sopra di me? perché è questo il tuo posto, principessa» lei roteò gli occhi al cielo a seguito delle mie parole «Il mio posto sarebbe nella metà del mio letto, eppure tu, sembri non riuscire a fare a meno di starmi addosso» rispose a testa alta trattenendo un sorriso
«Non puoi fingere che a te non piaccia, altrimenti adesso non ti muoveresti  in questo modo sul mio..»
Sembra che lo stia facendo apposta perché prende a muovere i fianchi con più insistenza sopra la patta dei miei pantaloni e io sento la temperatura del mio corpo  salire alle stelle
«..cazzo»
posa entrambe le mani sul mio torace avvicinando il viso al mio
«A chi sta piacendo adesso?»  lo sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.

Se continua così non credo che riuscirò a trattenermi ancora per molto.

Porto entrambe le mani sulle sue cosce tenendola con una presa ben salda, sembra sussultare quando i miei anelli freddi vanno a contatto con la sua pelle liscia e calda.

Le nostre labbra si sfiorano senza toccarsi per davvero facendola diventare una piccola tortura, così accorcio la distanza che ci separa unendo le nostre bocche in un bacio lento e pieno di lussuria, con le mani prende i lembi della mia maglia tirandola in su per togliermela del tutto, alzai il bacino per aiutarla  ma a lei scappò un gemito nel premere il suo basso ventre contro la mia erezione ben evidente.

Prese la maglia e la buttò ai piedi del letto riprendendo a baciarci, il suo vestito era ormai un cumulo di stoffa sotto alle mie mani e io non ci pensai ad aspettare oltre per toglierglielo e lasciarla esposta ai miei occhi.

Era bellissima, ogni centimetro del suo corpo era perfetto per me.
Come la più rara delle opere d'arti.

Capovolsi la situazione mettendomi sopra di lei, misi un ginocchio tra le sue gambe divarcandole per mettermici in mezzo.

La mia lingua assaporava ogni centimetro del suo collo mentre lei portò la testa all'indietro, segno che le mie attenzioni le stavano piacendo.
Ma ad interrompere il momento fu qualcuno che bussava incessantemente alla porta.

«Chi cazzo è adesso?» mi alzai dal letto sistemandomi la cinta dei pantaloni, Juliette prese il lenzuolo coprendosi del tutto con aria svogliata.

«James, quanto ci metti ad aprire?» Edward aprì la porta facendo ricadere lo sguardo sul letto e su Juliette
«Ho interrotto qualcosa?»
«No» tagliò corto lei

«Spero tu abbia qualcosa di importante da dire, perché abbiamo cose altrettanto importanti da fare» dissi mettendomi le mani sui fianchi
«Il ragazzo e tornato, pensavo volessi saperlo» rispose scrollando le spalle, rivolsi un occhiata veloce a Juliette che scuoteva la testa
«Ora che mi ci fai pensare avrei due paroline da dirgli»

«James no, se lo picchi anche tu potrebbe seriamente morire» mi avvicinai a lei accarezzandole la guancia «Non che sarebbe un grande peccato, principessa, ti ha fatto del male»
«Ma ora sto bene, e voglio che tu stia qui» le sue parole mi riscaldarono il petto.

Edward fece finta di tossire guardandosi in giro
«Che bella sedia di legno ragazzi» disse sedendosi su di essa prendendo a guardarci
«Aspettatemi qui, torno subito» Juliette si alzò dal letto portandosi dietro tutto il lenzuolo per poi entrare in bagno.

«"Lei piacere a me? certo che no" » il suo tono di voce era strafottente mentre mimava le virgolette con le dita
«Dio James, dovresti vederti quando le stai vicino» presi un cuscino lanciandoglielo dritto in faccia
«Come se tu non ci sbavi ancora dietro» riposi rimettendomi la maglia
«Mi dispiace deluderti, ma non proprio, sto iniziando a dedicare il mio tempo a cose più importanti»
«Mhm del tipo?» sentivo ancora il suo profumo addosso e questo non mi aiutava a seguire il suo discorso.

«Del tipo a ciò per cui siamo venuti qui, ma tu sembri averlo dimenticato» sbuffai passandomi una mano tra i capelli scompigliati «Certo Edward, ma vedi, ora ho cose più importanti a cui pensare ad esempio a questo»
Dissi indicando l'erezione ancora ben evidente, lui scoppiò a ridere alzandosi «Vedi di farti trovare qui fuori tra poco, non ho voglia di stare ad aspettare, James» disse uscendo dalla stanza.

Dreams||seguendo il destino (1)Where stories live. Discover now