22 • MA QUINDI PERCHÈ LA SCHIENA FELINA GUARDA SEMPRE IL CIELO?

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Mi faccio lasciare da Danny a un centinaio di metri da casa della nonna e, sperando che la sua vista a raggi laser non abbia intercettato lui, il pick-up, il bacio lunghissimo che ci siamo dati prima che io scendessi o, peggio, il modo (molto discreto, però, devo dire) in cui ho fatto scivolare le mani sotto la sua felpa, mi incammino lungo il pendio.

Non piove più. Il sole è tramontato, il cielo è terso e pieno di stelle e io mi sento brilla ed euforica.

Ho già elaborato un programma per la serata: cena, rapida telefonata di aggiornamento con Delphine, tuffo nella vasca da bagno (purtroppo da sola), pigiama e dolorosa riflessione su cosa indossare domani per uscire con Danny. Non appena giro la chiave nella toppa, però, mi rendo conto che tutta la casa è permeata da una certa, insolita, agitazione.

Luigino non è davanti al suo stupido videogioco ma sta facendo avanti e indietro tra la cucina e il salotto, parlando al telefono. E la nonna non sta cucinando ma è seduta su una delle sedie imbottite del tavolo da pranzo con una mano tutta avvoltolata dentro un canovaccio sporco di sangue.

«Nonna!» urlo, scagliandomi su di lei. «Che cosa è successo? Ti sei tagliata mentre pelavi le patate oppure...»

«Ho fatto a pugni» mi interrompe.

Ok, forse sono un filo più che brilla. Perché potrei giurare di aver appena sentito la nonna affermare di aver fatto a pugni.

«Cosa?» domando, basita.

«Sono cose che possono capitare, quando intrecci una relazione sessuale non con uno, ma con due cantanti viziosi e dissoluti» taglia corto.

Ah. Beh, questo è davvero molto, molto inaspettato.

«Hai intrecciato una relazione sessuale non con uno, ma con due cantanti viziosi e dissoluti, nonna?»

«Non lei, idiota» interviene Luigino, porgendole del ghiaccio. «Tu».

Io? Provo a rispondere ma Luigino mi zittisce con un cenno della mano.

«Ok, allora» dice, al telefono. «Per ora pare si sia sgonfiata. Ma, se domattina dovesse ancora avere dolore, la porto al pronto soccorso per fare una lastra. Sì. Grazie mille, Paul».

«Si può sapere che cosa è successo?» chiedo, sconvolta.

«Il tuo fidanzato si è presentato qui, poco fa» mi risponde mio fratello, sostituendo lo straccio insanguinato sulla mano della nonna con uno pulito e asciutto. «Paul ha detto di tenere il ghiaccio ancora per un po', nonna».

«Il mio fidanzato?» starnazzo.

«Ah sì, scusami» risponde lui, «mi riferisco al cantante dei PC/SC. Avrei dovuto specificare quale fidanzato, visto che, a quanto pare, ne hai più di uno».

«Nonna» sibilo, ignorandolo. «Hai... picchiato Peter Potato?»

«Oh sì, cazzo!» esclama Luigino, ammirato. «Gli ha tirato un gancio che lo ha steso!»

«Stai scherzando?»

«No, no. È finito proprio a zampe all'aria».

«È venuto in casa mia a offendere mia nipote» si giustifica la nonna, cercando di dissimulare una smorfia di dolore. «Ha detto che vai a letto con lui e, intanto, vai a letto pure con un certo Mark... non ricordo. Un altro cantante, comunque».

Cielo, no. Ancora con questa storia di Marcus Melon. L'unico uomo di cui, evidentemente, Peter tema il confronto. Non ha creduto neanche per un secondo che potessi davvero preferire Danny a lui.

«Avresti dovuto pensarci tu a difendere il mio onore» dico a Luigino. «Invece di far compromettere la nonna!»

«Beh, sì, hai ragione, avrei potuto» risponde lui, stretto nelle spalle. «Peccato solo che, di tutte le cose che non mi interessano, il tuo onore sia quella che mi interessa meno. Per quanto mi riguarda, puoi scoparti anche il cantante dei Ramones».

MUDDY PUDDLE Onde histórias criam vida. Descubra agora