Kayla Lobosca

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Dyersburg, Tennessee, 2007.

Era ormai un anno che le ricerche dell'assassino di Toby erano iniziate. Erano stati interrogati tutti i suoi compagni di scuola più qualche alunno di altre classi, tutti coloro che avevano affittato gli studi nel piano inferiore e in quello superiore al suo, considerati i sospettati più plausibili poichè più vicini e infine il bibliotecario, che lo conosceva da molto e con la quale a volte ci aveva litigato.

Non vennero comunque esclusi neanche i professori, anche se indagati in modo minore.

Insomma, le indagini avevano concluso solo che Toby non aveva mai avuto molti amici, ma non trovarono mai nessuno con una motivazione abbastanza forte per volerlo morto. Nulla nel suo studio mancava al momento del ritrovamente, perciò si escluse anche la rapina o il tentato rapimento, poiché l'ostaggio era morto ancora prima di annunciare una richiesta di riscatto ai genitori, ed era evidente che fosse stato ucciso intenzionalmente.

Ora, a un anno dell'accaduto, tutti sembravano essersi scordati di quella vicenda. I ragazzi sportivi erano tornati a parlare solo di sport, le ragazze a parlare di sesso e sexy toys e Dennis era tornato ad annoiarsi.

L'unica cosa che era cambiata nel suo quotidiano era il fatto che non ci fosse più  quel pazzo “So-Tutto-Io” che gridava allo scandalo per ogni giovane che nominava un organo sessuale. Anzi, il corridoio era sorprendentemente tranquillo nonostante il vociare degli alunni.

In quel periodo, sopratutto tra le ragazze, si espanse la moda di andare a letto con dei soggetti improbabili che non fossero tipi sexy, sportivi e super muscolosi.

Quelli più gettonati erano sicuramente i nerd, con grossi occhiali neri, portatile sempre alla mano e vestiti usati da altri mille americani prima di loro. Lo scopo di questa pratica era di aprire i proprio orizzonti, a detta delle ragazze, per imparare a conoscere meglio i loro gusti personali. La fondatrice di questa specie di "setta delle amanti degli eterni secondi", nome scelto dalle dirette praticamenti, era Kayla Lobosca, nominata da tutti quanti la regina indiscussa delle puttanelle.

Kayla aveva una reputazione piuttosto forte a scuola: era bella, sempre ben curata, ambiziosa e con un ottimo futuro davanti a sé dato che aveva delle medie scolastiche notevoli. Insomma, dia fisicamente che mentalmente, era la ragazza perfetta.

Le piaceva mettersi anche in mostra, facendo cadere apposta qualcosa come una penna, un fazzoletto o qualsiasi altra cosa avesse in mano per convincere qualcuno ad aiutarla, rendendola così una vera principessa.

Tutti i ragazzi avrebbero voluto andare a letto con lei almeno per una notte, ma Kayla era molto selettiva, e a pochi veniva concesso questo privilegio. Infatti si pensava che avesse perso la sua verginità quando era molto piccola.

***

Un giorno, mentre Kayla stava camminando per i corridoi assieme alle sue amiche e si guardava intorno alla ricerca di qualche nuovo potenziale fortunato, i suoi occhi si fermarono su Dennis che stava facendo pulizia nel suo armadietto.

Da un po' di tempo infatti la ragazza stava cercando un ragazzo dall'aspetto un po' grottesco, inquietante, e anche se Dennis non dava assolutamente l'idea di essere quel genere di persona esternamente, le bastò ricordare la sua espressione quando non strizzava gli occhi.

«Credo proprio di aver trovato il nuovo eterno secondo ragazze!»
«Davvero? Sei sicura?» aveva chiesto una sua amica.

La regola principale del gruppo era che l'identità del soggetto scelto sarebbe venuta fuori solo dopo aver consumato il rapporto, durante una riunione segreta il giorno successivo, documentandolo con anche una prova inconfutabile per dimostrare che non fosse una bugia. Fino ad allora, coloro che non avrebbero partecipato erano obbligate ad andare in luoghi diversi per non vedere, anche solo per sbaglio, la scelta della compagna.

«Sì, direi proprio di sì. È proprio come lo volevo io, da brividi.»
«Ed ha tutto quello che volevi? Fa paura da provocare incubi?»
«No, ma fidatevi, è quello giusto.»

Le ragazze a quel punto la lasciarono sola e continuarono le rispettive cacce altrove.

Kayla si avvicinò a passo spedito verso Dennis che ancora non sembrava essersi accorto di nulla, o forse sì, perchè il suo occhio si mosse rapidamente sia a destra che a sinistra.

Quando la mano con unghie finte verde e rosa shocking si posò nell'armadietto di fianco al suo, per la seconda volta dopo l'episodio all'agenzia immobiliare di suo padre cinque anni fa, i suoi occhi si dilatarono come non avevano mai fatto. E forse questo lo rendeva ancora più inquietante del solito.

Kayla gli passò l'altra mano sulle spalle che le arrivavano praticamente alla fronte data la sua bassa statura, e sfoderando un sorriso attraente gli sussurrò: «Ciao Den, indovina un po', volevo proporti una cosuccia.»

In quel momento il volto del ragazzo, sempre con gli occhi larghi come due biglie, si voltò lentamente verso di lei e questo, a giudicare la reazione della ragazza, lo rese davvero spaventoso.

«Ottimo, inquietante. Proprio come ti volevo io.»
«Cosa c'è?»
«Mi piacerebbe passare un pomeriggio con te, soli soletti, uno attaccato all'altra. Ci stai?»

Le iridi scure di Dennis si mossero su e giù squadrando la ragazza da cima a fondo, centimetro per centimetro. In realtà nella sua testa si aprirono già mille scenari riguardo a quello che Kayla voleva fare con lui, e tutti quanti riguardavano corpi nudi, sudore, gemiti imbarazzanti e il quadro completo, per nulla invitante, non potè che fargli salire un gusto amaro e disgustoso in bocca.

«E lo vuoi fare... con me?»
«Voglio esplorare il tuo corpo Den, sentire la tua pelle sulla mia. Tu no?»

La verità era che Dennis non aveva ancora consumato il suo primo rapporto sessuale con qualcuno, a differenza della metà degli alunni a scuola, e nemmeno ne aveva il progetto o la voglia.

Tuttavia, oltre al quadro erotico di prima, nel suo cervello, come se fosse stato premuto un interruttore silenzioso, si stava risvegliando qualcosa e la sua testa elaborò un'altra folle idea, e non stava nemmeno facendo fatica a idearla: il corpo di quella fanciulla attraente era così perfetto e minuto, troppo perfetto e minuto per fare ciò che intendeva lei.

I suoi occhi tornarono stretti come al solito e il suo corpo si rilassò mentre si convinse ad ascoltare la folle idea di Kayla: «Non mi è mai capitato in realtà.»
«Non ti preoccupare, penso a tutto io. Tu devi solo venire e basta.»
«E dove avresti intenzione di farlo?»
«Mio fratello va già al college, posso chiedergli il suo dormitorio per un pomeriggio. Non avrà problemi vedrai, saremo intimi solo io e te.»
«Soli? E sarà d'accordo quando saprà il perchè?»
«Ah no! Nessuno deve sapere il perchè, è la regola. Quindi anche tu non puoi parlarne con nessuno. Chiaro?»

Dennis annuì molto lentamente, sentendosi già l'eccitazione salire su per la schiena.

Sarebbe stato solo con una ragazza in un luogo sconosciuto all'insaputa di tutti e sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa in quella stanza. Proprio qualsiasi cosa. Nessuno sarebbe potuto intervenire perchè nessuno era autorizzato a saperlo. Si sentì quasi troppo fortunato all'udire quella regola, uno scenario così perfetto idealizzato senza il minimo sforzo.
Nessun testimone aveva detto Kayla.

«Pronto ci sei?»
«Oh, sì. Certo.»
«Bene! Allora ci vediamo fra due giorni, ci andremo dopo scuola, l'orario migliore. Ti accompagno io.»

E detto questo la ragazza tornò saltellando alle sue faccende, sicuramente preparando mentalmente tutto ciò che si sarebbe potuto fare in quel momento.

Mentre la guardava sparire tra la folla, sul volto di Dennis apparì nuovamente il suo sorriso diabolico al pensiero che quella ragazza, troppo sicura di sé, non avrebbe mai saputo in che terribile guaio si stava andando a cacciare.

Certo, qualcosa succederà, ma non quello che pensi tu mia cara...

Sulle tracce di Dennis LoganWhere stories live. Discover now