Abby Deavon

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Dyersburg, Tennessee, 2013.

Finalmente, dopo che fu ufficialmente assunto nell'agenzia del padre, Dennis potè comprare una casa e cominciare la sua nuova vita da persona indipendente.

Acquistò un piccolo appartamento al confine di Dyersburg, molto accogliente e di buon prezzo, ottimo per una persona sola. Aveva una piccola cucina con una finestra che si affacciava direttamente sulla strada, con il piano da lavoro a semicerchio sulla parete e un piccolo tavolo rotondo da pranzo. Il soggiorno era accanto alla cucina, con l'ingresso diretto, e si collegava a questa con una porta di legno bianca. Sulla stessa parete, accanto alla prima della cucina, era presente la camera da letto con il bagno personale. Il soggiorno era arredato in modo semplice, con un piccolo divano posto contro la parete portante, un grosso tappeto chiaro e una TV con pedana girevole posta vicino alla porta d'ingresso. Insomma, un posto piccolo ma accogliente, ideale per una persona che non avrebbe mai invitato gente a casa.

La TV era spesso sintonizzata sul telegiornale che parlava senza sosta dei suoi omicidi, di come la polizia fosse in seria difficoltà e del fatto che, di tanto in tanto, qualche moccioso burlone decidesse di imitarlo e scarabocchiare la sua firma su qualche muro troppo pulito.

Solo che il tenente Wallace si era sbagliato su una cosa: il fatto che qualcuno copiasse la sua firma a Dennis proprio non importava.

Per lui quelle lettere servivano solo a testimoniare la sua appartenenza all'omicidio, a gridare al mondo questo è il mio lavoro, ma di certo non ne era geloso, o almeno finchè questa firma non venisse davvero incisa sul cadavere di qualche altro killer.

A un certo punto, mentre si stava guardando come al solito le notizie che precedevano le sue, qualcuno bussò alla porta.

Quando Dennis la aprì vide davanti a sé la minuta signora Brimbley, un'anziana donna che viveva sotto di lui e che ogni tanto gli portava dei dolci fatti in casa per sfuggire alla noia: «Che piacere vedere che sei in casa tesoro, guarda qui? Sono con uvetta e cioccolato, ai miei figli piacevano un sacco quando erano piccoli.»
«Che pensiero gentile... ma come le dico sempre, non doveva.»
«Lo so caro, ma vedi, ormai i miei bimbi sono grandi e in questo stabile tu sei il più giovane. Inoltre non ho nipoti quindi, ho pensato di farti da nonnina.»

«Signora, io ho già una nonna, anzi ne ho due, anche se non le vedo mai...» per quanto fosse bravo a nascondere la sua avversione, Dennis odiava da morire quando quella vecchietta gli bussava alla porta.

Non la tollerava e lo riempiva di cibo che lui non avrebbe mai nemmeno assaggiato. Alle volte abbandonava i contenitori di torte, brioches e altre leccornie davanti alle porte di altri appartamenti quando nessuno lo vedeva. Altre volte invece fermava i padroni di casa sulle scale e li metteva dritti tra le loro braccia inventando che a casa non aveva spazio, non si era sentito bene o altre cose simili.

«E che ti cambia una nonna in più? Ah, stai guardando il telegiornale? Io non lo faccio più, porta solo brutte notizie, piuttosto guardo un nuovo programma appena uscito.» la signora gli pose il contenitore di biscotti nelle mani, «Trasmettono questa ragazza che ha a che fare con il paranormale. A contatto con veri fantasmi! Che brividi! Te lo consiglio.»
«E come si chiama?»
«Credo sia “Hunting Abby”, è molto bello.»

***

Hunting Abby”, secondo Dennis, sembrava il solito programma finto creato solo per spaventare i poveri creduloni e finanziare un lavoro al limite del ridicolo: una ragazza che entrava in case, fabbriche e hotel abbandonati con il sospetto che fossero infestati da fantasmi.

Dennis guardò buona parte dell'episodio di quella sera, sorprendentemente anche per lui, e vide Abby parlare agli specchi, camminare per i saloni e sussultare a ogni rumore che si sentiva.

Nonostante sembrasse tutto vero, a Dennis quelle scene facevano venire il latte alle ginocchia. Non aveva mai creduto ai fantasmi, ai demoni o altre cose fuori dal normale, secondo lui erano solo stupide credenze per andare controcorrente, per allontanarsi dalla scienza e dalla logica.

In quel momento Abby stava seduta per terra, con delle cuffie e una benda sugli occhi e stava ascoltando quello che accadeva intorno a lei. Dal piccolo apparecchio che aveva in mano si sentivamo dei suoni disturbati che sembravano produrre delle voci.
«Chi siete?» chiese la ragazza senza muovere un muscolo, «Come vi chiamate? Rispondete per favore.»

La mano di Dennis volò verso il telecomando per tornare al suo amato telegiornale, ma proprio quando il suo indice secco si posò delicatamente sul tasto del cambio canale, i suoi occhi videro Abby saltare dal suo posto e guardarsi intorno con occhi spalancati.

«Oh mio Dio! Qualcosa mi ha toccato! Qui, sul braccio, ho sentito chiaramente qualcosa che mi toccava il braccio. Andiamo via.» e il cameraman la seguì fino alla cucina della magione dove si trovava in quel momento.

Dopo diversi minuti finalmente l'episodio giunse alla fine e Abby, orgogliosa delle informazioni ricevute, disse alla telecamera quale sarebbero stati i prossimi luoghi da esplorare prima di salutare calorosamente il suo pubblico. Per Dennis risultò quasi impossibile immaginare come una persona potesse guadagnarsi da vivere fingendo di parlare con i fantasmi. Tuttavia agli occhi della gente, escluso lui, sembrava un lavoro serio e rispettabile.

Prese il computer portatile e guardò su internet dove fossero situati i luoghi che Abby aveva intenzione di esplorare.

Erano in realtà zone molto famose per via delle credenze dei fantasmi, molte persone che ci avevano avuto a che fare raccontavano sul web infatti come gli oggetti si fossero mossi da soli, avessero sentito qualcuno toccarli o sussurrare all'orecchio. Insomma, il regno di quella ragazza troppo sicura delle sue capacità da medium.

E forse fu proprio quell'eccessiva sicurezza a suscitare qualcosa nella testa del ragazzo, qualcosa che lui conosceva molto bene e per questo aveva già le mani che fremevano impazienti.

Guardò sul web se per caso esistesse una pagina ufficiale del programma, magari per mettersi in contatto direttamente con Abby e per sua grande fortuna sulla pagina Facebook era presente anche l'avviso della possibilità di parlare in privato con lei.

Il servizio di sensitiva a domicilio prevedeva che Abby e colui, o colei, che la contattasse si trovassero soli in un luogo a loro scelta per svolgere esorcismi, parlare coi defunti o svelare misteri paranormali.

Quest'informazione sopratutto gli fece venire da ridere: com'era possibile che qualcuno chiamasse davvero una ciarlatana per fare questo genere di cose?

Ma infondo, perché non scoprirlo? Si chiese Dennis a quel punto. Scrisse una mail all'indirizzo trovato online e chiuse il portatile, poi riaccese la TV su un canale a caso, in attesa della grande risposta.

Sulle tracce di Dennis LoganWhere stories live. Discover now