Lo sguardo del diavolo

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Se tutti avessero potuto guardare nella sua anima, allora avrebbero potuto avere una sola certezza, e cioè che Dennis fosse nato cattivo. Che nel suo cuore albergava una malvagità inaudita, incontrollabile, che la sua mente vivesse in un mondo tutto suo.

Ciò che era successo a quei quattro ragazzi, il perchè fossero stati scelti e il motivo per il quale avevano fatto quella terribile fine solo Dennis, il vero assassino, lo avrebbe potuto spiegare. E la parte peggiore era che una spiegazione in realtà non esisteva. Quei poveretti erano caduti vittima della mente annoiata e crudele di quel ragazzo apparentemente normale agli occhi esterni della società.

Secondo l'autopsia avvenuto sui quattro cadaveri, grazie ai segni lasciati dal cappio e dal livello di rigor mortis dei corpi, era chiaro alla scientifica che Andrea LaShein era stata uccisa per prima.

Vennero formulate varie ipotesi sul fatto che fosse anche l'unica ragazza vittima di quel mostro sconosciuto.

Secondo alcuni era per il fatto che fosse una bella ragazza e che l'assassino avesse provato qualche avance, per poi ucciderla dopo aver ricevuto un rifiuto. Secondo altri invece era un suo ex conoscente, forse un fidanzato con cui aveva rotto da tempo che si era vendicato.

In ogni caso, il volto e il nome di questo colpevole rimanevano ancora avvolti nel mistero per tutti quanti.

Solo per Dennis non era un mistero, dato che il responsabile era proprio lui.

Dennis era solito a non apprezzare festività come Halloween, Carnevale o altre cose che richiedesse trucco e maschere, ma quella sera, forse annoiato dal suo solito far niente, aveva deciso di farsi un giro per la città piena di bambini in costume, adulti stanchi di correre loro dietro e anziana gente che aspettava trepidante il suono del campanello per consegnare caramelle e dolci di vario tipo.

Fu allora che lo sguardo del ragazzo cadde su una scena quasi da film romantico anni cinquanta. Infatti un signore, un po' distratto dal seguire il suo bambino in mezzo alla folla, scontrò la sua spalla con quella di una ragazza, una persona super vivace, travestita da chitarrista rock e sicuramente fuori età per chiedere caramelle ai vecchietti.

Quella ragazza era Andrea LaShein.
«Oddio mi scusi.» aveva detto Andrea senza far sparire il suo sorriso allegro, «Non l'avevo vista, mi perdoni.»
«Non preoccuparti, può succedere.»
«Bel costume piccolo! Davvero originale, buona serata!» e salutando padre e figlio, travestito da lupo mannaro, tornò a saltellare tra la gente come prima.

Fu allora che Dennis prese a seguirla in silenzio, mantenendo una distanza importante per non farsi vedere o far insospettire nessuno.

***

Arrivato in prossimità di una casa esageratamente decorata per la serata, Dennis decise di nascondersi dietro a una grossa lapide di polistirolo e, prendendo un grosso ramo da un albero secco, attese che la ragazza facesse dietro front per colpirla.

Quando Andrea era praticamente a due passi da lui, approfittando della confusione e soprattuto del buio della sera, Dennis uscì dal suo nascondiglio e la colpì con il ramo, facendole così cadere la molletta a forma di nota musicale.

A quel punto la trascinò verso una zona di bosco, appena fuori dal centro abitato, ma facendo in modo che il corpo fosse ben visibile agli altri. Sarebbe stata l'esca per le sue future altre tre vittime di quel momento.

Dennis dovette anche ringraziare il fatto che il giorno prima aveva piovuto molto, ogni sua traccia venne cancellata dell'erba bagnata che ormai aveva inzuppato completamente gran parte del corpo della ragazza ancora incosciente.

Vicino al bosco dove si era piazzato era presente un capanno da giardino, forse di un giardiniere o un contadino, e guardando dentro vide che il capanno era pieno di corde, come quelle che i boscaioli usavano per legare i tronchi ai rimorchi.

Sulle tracce di Dennis LoganWhere stories live. Discover now