VIII

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Quella frase mi perseguitava ancora. Non sapevo se parlasse del rapporto che piano piano stavamo instaurando io e lui o se, in qualche modo, avesse compreso che io non ero la ragazza che stavo interpretando. Se avesse ricordato il mio vero nome o peggio, se avesse compreso che "Nicole Castillo" era un personaggio che stavo interpretando.

Più mi avvicinavo a lui più avevo paura che scoprisse la verità e che il nostro piano fallisse, ma avevo timore anche di una sua possibile reazione. Mi avrebbe odiato se avesse scoperto che la persona a cui si stava legando non esisteva?

Scossi la testa, cercando di tirare fuori quei pensieri dalla mia testa.

Mi concentrai sulla foto profilo di Airton su Facebook, scorrendo fra i suoi ultimi post strisciando il dito sullo schermo del mio iPad e sorseggiando della cioccolata calda dal bicchiere di carta. Quella mattina avevo avvisato Daneen che non mi sarei presentata a fare colazione in caffetteria a causa di un invalidante mal di testa che mi aveva colpito e che ci saremmo incontrate a pranzo.

Ovviamente era una scusa. Il mal di testa lo avevo veramente ma ero in grado di conviverci, avevo solo bisogno di tempo per fare qualche ricerca nascosta da occhi indiscreti. La sera ero troppo stanca per farlo e crollavo, quando mi risvegliavo la notte mi veniva spesso fame e qualcuno mi teneva impegnata fino alle prime luci del mattino.

I miei occhi si fissarono sulla sua foto profilo, era semplice e non l'aveva mai cambiata, probabilmente non possedeva quel profilo da molti anni. Aveva una camicia bianca perfettamente stirata, un drink in mano e il viso girato, occupato ad osservare qualcosa che stava al lato della persona che lo aveva fotografato. Il bicchiere di vetro era abbastanza lungo e il liquido al suo interno era arancione, con una scorza di limone che si attorcigliava all'interno di esso e distingueva facilmente quel tipo di cocktail da tutti gli altri.

Horse's Neck, questo era il suo nome. La trovai ironica come coincidenza, tutto sembrava riportare al pezzo degli scacchi che era stato trovato negli indumenti di Airton al momento dell'arresto.

Inclinai la testa e studiai la sua espressione. Pensavo che il volto privo di emozioni che lo contraddistingueva fosse dovuto alla vita che conduceva adesso, ma a quanto pare non era così. Non era per niente così.

Quei demoni che lo perseguitavano e che non voleva nutrire, come diceva lui, esistevano da molto tempo prima del suo arresto. La sua vita non si era complicata a causa dei crimini che aveva commesso, la sua felicità non era stata intaccata da questo.

La felicità che ogni essere umano meritava Airton Parisi sembrava non averla mai provata. Probabilmente era così.

Grazie ai dati presenti nel fascicolo che il mio capo aveva inviato alla mia posta elettronica riuscii a trovare il profilo Facebook di suo padre. Erano esteticamente molto simili, da lui aveva preso gli occhi scuri e privi di emozioni e i lineamenti marcati, come la pelle dalla tonalità ambrata.

Non sembrava soffrire molto della condizione di vita di suo figlio, rinchiuso in un luogo che sembrava l'inferno terreno ma dalle temperature opposte. Il suo profilo era pieno di foto in diverse località, quasi tutte balneari, con a fianco ragazze molto più giovani e di diverse etnie. Ogni tanto spuntavano alcune foto di lui e altri uomini che trasudavano lo stesso potere, ma la maggior parte erano prove del divertimento pieno che si trovava nella sua vita.

Inspiegabilmente provai rabbia al pensiero che al mondo esistevano padri come il suo ancora in vita, mentre padri come il mio erano stati costretti a lasciare i propri figli ad annegare nel dolore di una perdita che non si poteva spiegare.

Suo padre era felice, viveva come se niente fosse, anche se sua moglie era morta per un proiettile che doveva uccidere lui e suo figlio era stato rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e aveva dimenticato cosa si provasse ad avere la pelle scaldata dal sole.

The Not HeardOn viuen les histories. Descobreix ara