27. I love too much all this shit [Presente]

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I could be a better boyfriend than him
I could do the shit that he never did
Up all night, I won't quit
Thinking I'm gonna steal you from him
I could be such a gentleman
Plus all my clothes would fit






🌧️

Oggi

Presente








I primi raggi di luce filtrano dal finestrino, strappandomi al sonno piano, con garbo.

Una fastidiosa sensazione di stanchezza mi invade ai primi segni di coscienza.

Mi fanno male tutti i muscoli e non voglio svegliarmi.

No, perché il bozzolo di calore in cui mi trovo adesso è perfetto, anche se scomodo. Mi aggrappo agli ultimi istanti di incoscienza per farli durare più a lungo. Non dormivo così bene da tanto tempo ed è facile ignorare l'allarme lontano che risuona in un angolino appartato del mio cervello.

Però il sonno sta scivolando via e non posso più ignorare il fatto che questa mattina proprio qualcosa non va. Che non mi trovo nella mia camera ma in un'auto.

E che sono scomoda perché ho dormito tutta la notte sul corpo di qualcuno, cullata dal suo respiro regolare e le sue braccia allacciate attorno al corpo e coperta solo dalla giacca sportiva dei Diavoli Rossi.

Mi gira la testa quando alzo di poco il capo e vedo il viso simmetrico di Ricky, la fossetta sul mento, le sopracciglia folte e il naso dritto.

Ha gli occhi chiusi e le ciglia chiare disegnano un'ombra leggera sulle sue guance. Le labbra carnose sono dischiuse, respira profondamente.

Deglutisco a vuoto e un gemito mi sfugge quando mi rendo conto che abbiamo dormito nudi.

Non ho idea di come muovermi per non svegliarlo.

Le guance si fanno subito roventi quando sento la sua erezione svegliarsi tra le mie gambe, nel momento in cui si trascina via dal sonno anche lui, riportando a galla tutti i ricordi della notte appena trascorsa.

In tutto l'ambiente c'è il forte odore di sudore, umidità e di sesso.

Due mani si allargano sui miei glutei strizzandoli con prepotenza.

«Mh, è sempre un piacere svegliarmi tra le tue cosce, Davis» mormora con voce roca, premendomi contro il suo inguine.

«Ricky...» annaspo, tirandomi su con le braccia per staccarmi dal suo petto e prendere distanza dal suo sorriso arrogante.

Mi metto seduta sopra al suo bacino, tirando indietro i capelli, e mi guardo attorno alla ricerca dei miei vestiti.

Lui però continua a spingermi su di sé e il mio seno ora è a portata della sua bocca.

«Cazzo, dimmi che non sto sognando»

Tira fuori la lingua per accarezzare uno dei capezzoli già turgidi e, impaziente, preme con la punta delle dita sulla mia schiena per indurmi a chinarmi di nuovo e poter affondare il viso tra i miei seni morbidi.

Socchiudo le palpebre godendomi il suo buongiorno che mi fa accendere e al contempo dimenticare di dove mi trovo e persino di che ore sono.

Del perché il mio primo pensiero è stato quello di volermi coprire quando ci sto così bene tra le sue braccia con ogni parte di me a sua completa disposizione.

Come Rain or ShineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora