29. Because it's iconic and I love to do iconic shit [Presente]

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Piccolo TW doveroso prima di iniziare la lettura:  G non avrà pensieri amorevoli per il baby feto. Avviso chi è sensibile ad argomenti quali aborto/ maternità/ infertilità. Ogni invettiva contro le dubbie decisioni/frasi di G sono più che comprensibili, ma vi chiedo di non fare commenti che potrebbero far sentire a disagio chi si è ritrovato nella posizione di dover fare questo tipo di scelta. Non tutte le donne hanno un senso materno innato, non tutte le donne mettono la prole davanti a se stesse e tutto questo non le rende meno donne. Vanno rispettate tutte le vite, è vero, compresa quella di chi ne porta in grembo una non richiesta. G è una ragazza, troppo giovane e troppo immatura per affrontare una cosa del genere e (strano ma vero) se ne rende conto anche lei. In alcuni casi si ha più rispetto per una vita evitando di metterla al mondo.

Altro TW non meno importante: in questo capitolo ci sarà una scena di violenza. Come sempre, vi ricordo i disclamer a inizio storia. L'inizio e la fine della parte in questione sarà segnalata ⚠️ cosicché chi non se la sente di leggerla potrà saltarla senza problemi. Grazie, scusate il monologo e buona lettura!






But I set fire to the rain
Watched it pour as I touched your face
Well, it burned while I cried
'Cause I heard it screaming out your name
Your name










🌧️
Oggi
Presente












Amanda's POV


Staziono davanti alla porta d'ingresso della famiglia Clarke sentendomi un'idiota totale. Ho ripensato per tutto il pomeriggio a ciò che è successo nell'aula d'arte e ancora non mi sono tolta dalla testa quel suo profumo di cannella.

Guardo il campanello con sospetto finché non mi decido a premerlo. Passano pochi minuti che il portoncino si spalanca e i riccioli neri di Brittany sbucano fuori, seguiti dai suoi occhioni da cerbiatta e un sorriso sensuale.

«Sei venuta!»

«A quanto pare»

Mi salta al collo, abbracciandomi di slancio.

Non ero pronta a tante smancerie e me ne resto immobile e inespressiva da far concorrenza a un tappo di sughero trivellato dall'apribottiglie.

Come non ero pronta neppure a tutta la sua esuberanza che, in un batter d'occhio, mi trascina via dall'ingresso e mi fa accomodare nel salotto.

La televisione sta trasmettendo la serie sulle Kardashian e, seduta sul tappeto di folto pelo bianco, c'è Carla con un calice di vino bianco in mano e il sorriso più stronzo del mondo.

Mi adombro.

Perché diavolo c'è anche quella smerigliatrice di ovaie dai capelli rossi?

«Sei più a tuo agio in maggioranza numerica?» chiedo, ancora con la mano incastrata a quella di Brittany.

«Mi sembrava di aver capito che non ti andava di stare da sola con me» ammicca.

Troppo vicina.

Faccio io un passo indietro e lei intuisce. Mi lascia andare e si gira per rivolgersi a Carla.

L'occhio mi cade più in basso e, mannaggia a lei, oltre a una canottiera striminzita indossa solo delle culotte viola.

Non serve essere lesbica per apprezzare un culo femminile, per carità, ma quello che mi esplode nel cervello quando ho davanti quello di Brittany non ha nulla di lontanamente etero.

«Mia madre è in ritiro spirituale» racconta, forse per giustificare la bottiglia costosa aperta sul tavolino ovale di vetro al centro del tappeto e il loro intimo in bella mostra come se nulla fosse.

Come Rain or ShineWhere stories live. Discover now