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Kenan

Sorrisi. Sorridevo e basta dopo il pomeriggio passato con lei. In sua presenza sembrava sparire ogni cosa mi circondasse. Era come se tutto attorno a me svanisse, portandosi con sé tutti i problemi e i pensieri negativi.

In sua presenza regnava solo una profonda serenità, e avrei voluto rincontrarla al più presto solo per poter vedere quei due occhioni e sentire ancora quel senso di libertà.

Sentii un stretta al cuore quando la vidi in lontananza che camminava al fianco di Chiesa. Indossava una tuta con una semplice maglia nera e presumo fosse struccata, ma per me rimaneva sempre bellissima.

Osservai ogni suo passo, fino a quando arrivò ad un metro di distanza da me. Sorrisi di nuovo, ormai i muscoli facciali non li sentivo più.

Lei mi corse ad abbracciare, io la accolsi tra le mie braccia. Sembrava così piccola e indifesa vicino a me.

La strinsi talmente tanto forte che lei fece un verso perché la stavo strattonando troppo. Le mie narici vennero subito invase dal suo profumo fresco e fruttato.

-allora come è andato allenamento?- mi chiese.

Infatti non era riuscita a raggiungerci per l'allenamento ma mi aveva promesso che sarebbe comunque passata a salutarmi, e così aveva fatto.

-alla perfezione, anche se con te a vedermi forse sarebbe stato ancora meglio- dissi.

Dietro di me sentivo il vociferare dei miei compagni che in questi ultimi giorni non facevano altro che parlare di me e Gaia. Persino il mister ne era venuto a conoscenza e ovviamente non era potuto mancare il discorso inerente al fatto che sarei dovuto sempre essere lucido e con la testa sulle spalle, perché con un semplice passo falso la mia carriera sarebbe andata a farsi fottere.

Mi diceva che i tifosi non smettevano di esaltarmi, di riservarmi commenti piacevoli e positivi e che quindi dovevo farli rimanere con quella idea. Sicuramente la pressione del pubblico non mi avrebbe aiutato, al contrario del loro supporto che mi avrebbe solo stimolato a fare sempre di più.

Ma io gli spiegai che l'entrata di Gaia nella mia vita aveva solo favorito un maggiore rendimento nella mia resa calcistica. Ed era assolutamente vero.

-vieni, qua mi sento osservato- le dissi, riferendomi ai miei compagni di squadra che non avevano tolto nemmeno un momento gli occhi di dosso da noi.

La presi per mano e la trascinai in un posto più riservato.

-Kenan ti ricordo che ha 15 anni vacci piano- mi urlò Federico, provocando una risata sia a me che a Gaia.

Gaia

La mia mano teneva saldamente la sua. Mi aveva trascinata frettolosamente negli spogliatoi.

Lo osservai chiudere la porta a chiave, era completamente sudato, lo avevo notato quando lo avevo abbracciato. Ma non mi interessava, aveva sempre quel suo buon profumo inconfondibile addosso, che mi faceva vorticare la testa.

-perché hai chiuso a chiave?- chiesi io

-voglio più privacy, so benissimo che tra poco arriveranno tutti, ma purtroppo questo è l'unico posto in cui possiamo stare- disse lui, sedendosi sulla sua postazione.

Prese quella borraccia dal borsone e iniziò a bere come un cammello.

Non riuscii a trattenermi, una risata lieve uscì dalla mia bocca. Mi ero ricordata di quel pomeriggio in cui mi accorsi della sua presenza solo dopo aver letto il suo nome sulla stessa borraccia da cui ora sorseggiava.

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora