39.

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-che succede?- mi chiese Bianca accogliendomi tra le sue braccia mentre gli occhi si bagnavano di lacrime.

-kenan- pronunciai quel nome a fatica -l'ho visto con una ragazza- riuscii a dire con la voce spezzata.

Mi accarezzò per un momento la testa, ma notai che il suo sguardo era rivolto altrove. Sembrava star guardando proprio in direzione della macchina di Kenan.

-Ga... sta venendo qui- fece giusto in tempo a dire quella frase che la sua voce mi rimbombò nelle orecchie.

Ancora abbracciata a Bianca, mi limitai ad ascoltare ciò che aveva da dire -Gaietta, che succede?- mi chiese cercando di avvicinarsi. Io mi scansai al suo tocco rimanendo rigida.

Nel mio stomaco sentivo ancora disgusto. Nella testa le immagini erano ancora ben nitide: lui che rideva sempre più vicino a quella ragazza dai lunghi capelli biondi. Rabbrividii nel rivivere la scena per quell'istante.

-mi vuoi dire che succede?- ora il suo tono si fece più duro, dopo qualche tentativo fallito nel cercare di avvicinarsi a me.

-proprio davanti alla mia scuola dovevi farti vedere con una ragazza eh? Non sei per niente furbo Kenan fattelo dire- dissi, cacciando via le lacrime che minacciavano di uscire ininterrottamente.

Non appena mi voltai verso di lui, per un istante mi guardò dritto in faccia per capire a cosa mi stessi riferendo, e l'attimo dopo scoppiò a ridere,
proprio come rideva insieme alla ragazza di prima,
proprio come rideva quando era con me.

-spero tu stia scherz..- non lo feci nemmeno finire di parlare che mi voltai e me ne andai a passo deciso. Mi stava letteralmente umiliando, non avrei retto per molto quella situazione.

Camminavo veloce, ma non abbastanza per sfuggire alla sua presa: mi afferrò il braccio con la sua mano calda e mi fece voltare verso di lui. Istintivamente mi appoggiai con le mani al suo petto e dovetti chiudere gli occhi per un momento per non cedere alla tentazione di baciarlo.

-fammi parlare- disse a denti stretti, quasi furioso -cazzo Gaia, se solo mi avessi dato il tempo di presentartela...- lasciò la presa intento a continuare il discorso, ma io ne approfittai per andarmene nuovamente.

Bianca nel frattempo si godeva la scena senza spiccicare parola.

-adesso basta!- Kenan mi afferrò nuovamente dal braccio e stavolta non mollò la presa nemmeno per un secondo -è mia zia cazzo! È mia zia!- urlò una volta per tutte facendomi sentire improvvisamente sollevata.

Era come se quel grande macigno si fosse improvvisamente liberato dal mio corpo, cadendo in un batter d'occhio sul terreno, tanto che ora la terra sotto i miei piedi sembrava farsi più pesante.

-contenta?- mi disse abbassando il tono, dato che notò nella mia espressione quel pizzico di sollievo -sembri una cazzo di bambina quando fai così!- mi rimproverò.

Io non sapevo come comportarmi in quella situazione, aveva ragione lui. Avevo fatto una sceneggiata di gelosia completamente inutilmente.

Abbassai lo sguardo -scusami- dissi con un filo di voce -pensavo...-

-pensavi un cazzo Gaia! Dovresti fidarti di me...
e invece al primo essere vivente di genere femminile che vedi pensi subito sia una mia preda, senza nemmeno farmi parlare!- disse lui iniziando ad essere aggressivo

-meglio che vi lascio da soli, ciao Kenan, ciao Gaia- a quel punto Bianca decise di farsi da parte per lasciarci il tempo di parlare.

La salutammo e rimanemmo solo noi due. Nonostante fossimo all'aria aperta sentivo mancarmi ossigeno come se fossi rinchiusa in una stanza da cui fosse impossibile uscire.

Non ebbi nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia, non osavo alzare lo sguardo. Rimasi in silenzio, e come me anche lui, fino a quando si fece più vicino.

-Senti Gaia- alzò il mio mento con il pollice per poter puntare gli occhi nei miei -non voglio litigare- disse calmo

-nemmeno io- feci uscire quelle due semplici parole mentre il nodo alla gola cercava di sciogliersi

-bene, allora facciamo finta non sia successo niente, ti perdono per questa volta- interruppe quel momento di tensione facendo un sorriso sincero.

Non riuscii a trattenermi e mi alzai sulle punte per potergli lasciare un lieve bacio sulle labbra, come per chiedergli scusa nuovamente, per aver dubitato di lui.

Camminammo verso la sua macchina, nel frattempo potevo ammirare il fantastico sorriso della zia di Kenan, che splendeva verso di me.

-mi piace che sei gelosa però eh- mi sussurrò all'orecchio a qualche passo dalla macchina.

Non feci in tempo a rispondere che mi ritrovai con la mano stretta a quella della bella donna che avevo scambiato per coetanea di Kenan, quando in realtà si poteva notare fosse molto più grande di lui -piacere Erika- disse lei con un italiano eccellente... non me l'aspettavo.

Mi presentai a mia volta -oh finalmente capisco chi è questa Gaia di cui mi parla sempre Ken- disse lei non appena pronunciai il mio nome. Quella sua frase fece fare una capriola al mio cuore, che poi esplose di emozione. Lei poi mi guardò da testa a piedi, facendomi arrossire, iniziavo a sentirmi in soggezione -beh, ha proprio ragione a dire che sei bellissima- disse infine quando ritornò concentrata sui miei occhi

-grazie mille- dissi con le guance in fiamme

-è timidina la ragazza- mi prese in giro Kenan -però quando è sopra di me sembra tutt'altro che timida- disse poi, facendo spalancare la bocca della zia, io ovviamente gli tirai una gomitata che però sembrò solo divertirlo.

-ecco, questo non lo volevo sentire, entriamo in macchina che è meglio- disse Erika ironicamente.

Inutile dire che Kenan adorava mettermi in imbarazzo... Quando sua zia entrò in macchina ne approfittai per mandargli uno sguardo fulminante a cui lui rispose con uno di quei sorrisi beffardi che amava rivolgermi.

Avevo insistito sul fatto che Erika dovesse sedersi nel sedile a fianco a suo nipote, e dopo qualche esitazione ero riuscita a convincerla.

Così mi ritrovai seduta nei sedili posteriori incapace di togliere lo sguardo dalla figura di Kenan.

I due sembravano avere una conversazione abbastanza comica e intensa, nella quale probabilmente stavano cercando di coinvolgere anche me, però io non stavo ascoltando nemmeno una parola di quel discorso.

Il sorriso di Kenan mi aveva stordito, come sempre. Lo osservavo con un lieve sorriso alla bocca mentre lui continuava ad alternare lo sguardo dalla strada alla figura della zia senza mai smettere di ridere mostrando le sue fossette accentuate.

Sarei rimasta per ore a guardarlo.

SPAZIO AUTRICE
Stavolta devo davvero scusarmi... sono sparita a causa di vari impegni ma finalmente sono tornata!

Ringrazio tutti voi per il supporto e le letture che aumentano sempre di più💕

Vi amo, lasciate una stellina❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora