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Kenan

"Starà via per due giorni" mi aveva detto agli allenamenti Fede, che nonostante tutto, cercava di riappacificare il clima tra me e sua sorella.

Ero così pentito di essere uscito quella sera... e ancora di più di aver bevuto.

Fissai le nostre foto mentre il cuore mi batteva forte in petto e gli angoli della bocca si alzavano istintivamente.

Zummai l'immagine su di lei. Così bella e naturale che riusciva a lasciarmi senza fiato anche solo attraverso una semplice foto, che però aveva un forte significato.

Noi due, sotto la pioggia e lei con il cappuccio che mi guardava. Mi guardava in quel modo che mi faceva sorridere e sperare che la vita con lei durasse per sempre.

Ma ora lei non era al mio fianco, solo per colpa mia. Mi aveva dato fiducia e io non avevo fatto altro che rovinare tutto.

I respiri iniziarono a diventare sempre più affannosi quando rivissi nella testa la scena di quella sera. Chiusi gli occhi cercando di non pensarci, ma preso dalla rabbia presi un cuscino lanciandolo più forte che potevo.

Davanti a me si formò una nuvola di piume che mi fece arrabbiare ancora di più. Ora dovevo anche pulire.

Gaia

Dopo qualche ora, eravamo finalmente arrivati a destinazione.

Il gelo invernale mi penetrò nella pelle del viso, costringendomi a stringermi nel giubbotto. Il giardinetto della casa era pieno di brina, mentre nell'aria fluttuava qualche microscopico fiocco di neve.

-sta nevicando!- esclamai come una bambina a mia mamma, che era intenta ad aprire la porta

-eh si, ora si riempirà tutto di neve qui in giardino- si preoccupò mio padre.

Tirai fuori la mano della tasca mostrando i palmi, dove subito si posò un fiocco di neve, che si sciolse immediatamente, lasciando umida la mia mano che diventava sempre più fredda.

Osservai quella casa a me tanto familiare, che custodiva milioni di ricordi.

Le foto incorniciate che illustravano me e Fede piccoli mi fecero fare un sorriso sincero, il primo da ormai qualche ora.

-allora?- mia mamma spostò la valigia dentro casa -chi è il ragazzo di cui ci dovevi parlare?- il mio cuore perse un battito.

Inghiottii cercando di non scoppiare a piangere nuovamente, mentre mia mamma mi guardava curiosa -ora non ne voglio parlare- dissi, cambiando totalmente espressione del viso

-come, ne sembravi così tanto innamorata quando me ne parlavi al telefono- continuò mia mamma, ignara di ciò che era successo.

Mi girai, chiusi gli occhi sospirando mettendo al suo posto il quadretto che avevo precedentemente preso per osservarlo.

Notando che non rispondevo, mia mamma fortunatamente capì la situazione, o meglio, cercò di capirla -bene, ho capito, ne parleremo in un altro momento- disse poi, ignorando il clima di tensione.

Ripresi finalmente a respirare dopo quelle parole, nonostante faticavo nel cercare di continuare a fingere di avere il sorriso stampato in faccia.

Kenan
Non appena finii di sistemare il macello creato da me stesso, sentii la suoneria del cellulare emettere un suono, così mi fiondai su di esso sperando fosse l'unica persona da cui aspettavo un messaggio.

Feci una smorfia di disapprovazione quando sul display non apparì il suo nome, ma fui lo stesso curioso di sapere chi fosse. Non era un numero memorizzato.

348******0- ciao, ti ricordi di me? Sono la ragazza di ieri sera

Nel leggere quel messaggio mi salì un certo nervosismo che cercai di trattenere. Presi fiato e risposi con fermezza

Kenan- sono fidanzato, lasciami in pace

Quella ragazza però, di cui nemmeno ricordavo i lineamenti e tantomeno il nome, non si arrese

348******0- sei stato tu a darmi il numero

Portai una mano alla fronte, rendendomi conto di quanto fossi incosciente ieri sera, successivamente digitai velocemente la risposta

Kenan- ho fatto fin troppi errori ieri sera, dimentica tutto quello che è successo

Infine, schiacciai sul tasto "blocca contatto", sentendomi leggermente più sollevato.

Poi, un'altra notifica mi disturbò. Accesi il telefono notando che il messaggio stavolta era di Fede.

Chiesa- Ken, ho un'idea

Curioso, risposi subito.

Kenan- spara

Attesi ansioso la risposta, sperando avesse il suo fine nella situazione tra me e Gaia.

Chiesa- tra due giorni è il compleanno di Gaia, organizziamo qualcosa?

Improvvisamente mi sentii meglio, così risposi euforico

Kenan- si, ci penso io

E così dedicai completamente quei giorni nel progettare qualcosa di speciale, sperando fosse bastato per permetterle di ascoltarmi.

SPAZIO AUTRICE
scusate l'assenzaaa! Ma tranquille che in questi giorni riuscirò a pubblicare minimo un capitolo giornaliero.

Detto ciò, vi lascio questo capitolo, così che possiate iniziare ad immaginare la "sorpresa" che potrebbe fare il nostro Kenan a Gaia...

Come sempre, lasciate una stellina, baci❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora