31.

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Festività preferita? Natale? Pasqua? Carnevale? Capodanno? No, Halloween.

Fin da piccola, ho sempre amato celebrare all'italiana il 31 ottobre, travestendomi in qualsiasi modo purché fosse stravagante e in un certo senso "spaventoso".

Ricordo ancora l'anno scorso... Tornai a casa senza una scarpa e con Bianca che mi trascinava per le scale che portavano a camera mia. Per fortuna mio fratello quella notte non si accorse di niente, ma era inevitabile ignorare il post sbronza che bussava alla porta del giorno seguente.

Come al solito mi fece la sua solita ramanzina...

La prima volta che andai in discoteca fu proprio quella, da quel giorno capii però che non era posto per me, o forse fu proprio la sbronza a farmi cambiare idea.

Ero così elettrizzata all'idea di potermi divertire insieme alle mie amiche, ma non mi sarei immaginata che la situazione si fosse potuta evolvere in quella maniera.... Per fortuna oggi quella serata rimane un ricordo ormai lontano.

Questo Halloween sarebbe stato molto diverso e particolare. Niente festa a tema, niente travestimento.

I calciatori bianconeri mi avevano trascinato quasi a forza in uno dei locali più prestigiosi di Torino. E no, non si trattava di una discoteca, ma di un luogo molto più placato e raffinato.

Osservai da capo a piedi Dusan e mio fratello che non smettevano di farsi riconoscere in mezzo a quella gente che li guardava sbalorditi non aspettandosi la loro presenza.

@gaia.chiesa's story

Feci in tempo a scattargli una foto che li vidi subito saettare al bancone del bar pronti a gustarsi qualche drink, dando inizio alla serata

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Feci in tempo a scattargli una foto che li vidi subito saettare al bancone del bar pronti a gustarsi qualche drink, dando inizio alla serata.

Il resto dei ragazzi si era già mescolato nella folla. Mentre io cercai di rimanere compatta a Dusan e Federico che erano praticamente inseparabili.

Li seguii fino al bancone -niente di alcolico, siamo calciatori di un certo livello eh- Dusan si rivolse in modo scherzoso al barista che quasi sbiancò alla vista dei due attaccanti juventini.

Lo vidi deglutire a vuoto, per poi mostrare un grande sorriso cercando di non dare nell'occhio il fatto che fosse agitato -certo signori, cosa gradireste?- chiese a quel punto l'uomo dietro al bancone che non mostrava meno di 30 anni.

In quell'istante sentii delle mani farsi spazio sul mio corpo cingendomi i fianchi. Le riconobbi subito, erano le mani del mio Kenan. Il suo fiato caldo a contatto con il mio collo mi fece rabbrividire.

-non è un po' troppo corto questo vestitino?- mi domandò, afferrando l'orlo dell'abito per abbassarlo notevolmente, tanto che dovetti fermare quel suo gesto con le mie stesse mani, altrimenti mi sarei ritrovata il vestito sotto i piedi.

Sorrisi per la sua premura -dici? L'ho messo solo per te- mi girai verso di lui, che ora aveva gli occhi fissi nei miei.

Indossavo un semplice vestitino nero che però a stento copriva il mio sedere. Inoltre aveva una profonda scollatura a V che permetteva di intravedere i miei seni non eccessivamente prosperosi, ma che lasciavano comunque desiderare.

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora