▫️18. Catturare farfalle

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Non mi piace quando la gente mi dà ordini, ma mi ritrovo a seguire, quasi ipnotizzata, quelle spalle larghe che si muovono sicure tra la folla, la stessa che sembra quasi fargli largo al suo passaggio

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Non mi piace quando la gente mi dà ordini, ma mi ritrovo a seguire, quasi ipnotizzata, quelle spalle larghe che si muovono sicure tra la folla, la stessa che sembra quasi fargli largo al suo passaggio.
Certo dopo lo spettacolo che ha appena offerto onestamente chi vorrebbe incappare nella sua ira?

Ripenso ancora alla faccia piena di paura di Umberto schiacciata contro al tavolo. Non l'ho mai visto così.
L'umiliazione, la prepotenza che lui ha sempre utilizzato con noi ragazze gli si sono ritorte contro. Per una volta è stato lui quello a subirle, a sapere cosa si prova e vederlo, dannazione, se mi ha fatto godere terribilmente.
Questa può essere definita un assaggio di giustizia.
Per ogni uomo come Umberto dovrebbe essercene uno come Cesare Ferrante.

E poi mai nessun ragazzo con cui mi sono approcciata mi ha difesa e sicuramente mai in questo modo brutale.
Sì, questo è il termine esatto.
Le sue parole affilate come la lama di un coltello, il tono secco e roco della sua voce, lo sguardo duro tutto di lui mi ha fatta tremare dalla testa ai piedi. E se Umberto e gli altri lo hanno fatto per la paura, su di me ha avuto un effetto diverso.
Qualcosa capace di lasciarmi senza fiato.

Usciamo fuori dal night ed è assurdo il modo galante in cui mi tiene la porta per farmi passare.
Non sono sicura che sia la stessa persona di poco fa.
Mormoro un grazie appena udibile, le sue labbra che si piegano in un sorriso mi danno la certezza che l'abbia sentito.

«Ti ricordi che ho un cagnolino di cui occuparmi?» gli chiedo grattandomi la nuca.

«Lo portiamo con noi.»
Non so se la sua praticità mi piaccia oppure mi infastidisca. Sto ancora cercando di capirlo.

«Sì, ma non si è mai allontanato così tanto da casa.»

«Si abituerà.»

Potrei dirgli che il suo essere così autoritario è abbastanza scocciante, ma sinceramente non ho molta voglia di battibeccare. Sono piena fino all'orlo per stasera. Voglio solo spofondare in un letto comodo e dormire almeno sei ore.
A proposito di ciò…

«Non dormo con te, vero?»
Okay, forse la domanda non doveva venir fuori così, però ormai l'ho posta.

Mi guarda tirando su un sopracciglio. Non è possibile che io trovi sexy ogni gesto più banale.
Sospiro o forse è più uno sbuffo, qualcosa di molto simile alla rassegnazione comunque.

«Se avessi voluto invitarti per dormire con me te lo avrei detto chiaramente.»

Non ne dubito. Però dubito che avrebbe solo voluto dormire con me, in quel caso.
Meglio cambiare discorso sono ancora piuttosto scossa dagli eventi. Questa serata ha avuto la stessa durata di una settimana.

«Perché hai detto a Umberto che sono la tua donna, non ti da fastidio che ora tutti credano che stiamo insieme?»
Non mi sembra il tipo da volere una cosa del genere. E ammetto che sentirglielo dire mi ha turbato, non so ancora con certezza se in bene o in male.

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